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Tiro



Figlia di Salmoneo, fratello di Creteo, si innamorò del fiume Enipeo, presso le cui sponde sostava spesso in contemplazione. Qui Posidone, assunte le sembianze del dio fluviale, la sedusse e dalla loro unione nacquero Pelia e Neleo.
Abbandonati da Tiro che voleva nascondere la propria colpa, i gemelli furono salvati ed allevati da un pastore.
Tiro sposò lo zio Creteo da cui ebbe altri tre figli: Amitaone, Ferete ed Esone che fu padre di Giasone.
Diventato adulto, Pelia si ricongiunse con la madre e ordinò a Giasone la missione di ricerca del Vello d'oro.
Tiro era orfana poichè Salmoneo era stato folgorato da Zeus e sua madre Alcidice era morta di parto.
Tiro era inoltre stata stuprata dallo zio Sisifo e, dopo le nozze con Creteo, perseguitata dalla matrigna Sidero. Quando Pelia ritrovò Tiro la vendicò uccidendo Sidero. Nel farlo profanò l'altare di Era procurandosi l'odio della dea che farà perdere a Giasone il fatidico sandalo, originando l'impresa di Argo e, alla lunga, la rovina di Pelia.
Nell'XI canto dell'Odissea lo spirito di Tiro, come quello di altre donne, si presenta a Ulisse in visita nel regno dei morti e gli racconta la propria storia.


Riferimenti letteratura:
  • Odissea
  • Igino - Fabulae
  • Apollodoro - Biblioteca
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Salmoneo
  • Madre: Alcidice
    Figli:
  • Ferete o Fere
  • Pelia
  • Neleo
  • Esone
  • Amitaone


  • Indice sezione