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Martin Lutero



Martin Lutero nacque a Eisleben in Turingia il 10 aprile 1483 da un imprenditore minerario e da una casalinga. Nel 1484 la famiglia si trasferì a Mansfeld dove il padre aveva ottenuto una nomina a magistrato e nel 1497 Martin si recò a Magdeburgo per continuare gli studi, poi a Eisenach dove visse fino al 1501.
Studiando presso l'università di Erfurt si laureò nel 1505 e in quello stesso anno entrò in convento per essere ordinato sacerdote il 3 aprile 1507. Studiò filosofia in convento e nel 1509 ottenne la cattedra di filosofia morale e di etica aristotelica a Wittenberg.
Nel 1510 visitò Roma e iniziò a meditare sulla prassi delle indulgenze. Nata in occasione delle Crociate, la consuetudine di concedere indulgenze in cambio di offerte in denaro si era consolidata fino a diventare un vero e proprio affare per la Chiesa.
Nel 1517 Lutero scrisse ai vescovi di Magdeburgo e di Brandeburgo per chiedere di rivedere la concessione delle indulgenze allegando le sue novantacinque tesi in seguito rese pubbliche. Non ricevendo risposta nel 1518 scrisse al papa chiedendogli di convocare un concilio e ancora una volta non ottenne alcun risultato.
Nel 1519, a Lipsia, Lutero negò il primato della Chiesa ed affermò che soltanto le Scritture sono infallibili. Nelle opere che seguirono precisò il suo pensiero con il principio sola fede, sola grazia, sola scrittura: il rapporto fra l'uomo e Dio è un rapporto diretto, senza la mediazione della Chiesa, la grazia è concessa a chi dimostra di avere fede tramite le proprie azioni, uniche depositarie della verità sono le Sacre Scritture. Ovviamente questa concezione destabilizzava le fondamenta del potere e del prestigio della Chiesa Romana.
Accusato di eresia, Lutero fu convocato a Roma per discolparsi ma grazie al suo protettore Federico il Savio, principe elettore di Sassonia, ottenne un incontro a Augusta con un legato papale ma interruppe ogni trattativa rifiutando la ritrattazione che il legato pretendeva.
Federico il Savio rifiutò di consegnare Lutero. Il 15 giugno 1520 Leone X aveva emesso in risposta alle novantacinque tesi la bolla Exurge Domine con la quale intimava a Lutero di ritrattare entro sei mesi. Il 10 dicembre 1520 Lutero bruciò la bolla e il 3 gennaio 1521 fu scomunicato.
Il 18 aprile 1521 alla dieta di Worms riaffermò la sua dottrina davanti a Carlo V e venne bandito dall'impero. Federico il Savio, per metterlo al sicuro, lo fece rapire e portare al castello di Wartburg dove il riformatore rimase per dieci mesi traducendo il Nuovo Testamento.
Nel 1525 sposò l'ex monaca Caterina van Bora dalla quale ebbe sei figli.
Mentre l'imperatore e parte dei principi tedeschi rimanevano fermamente cattolici, altri principi abbracciavano le tesi luterane favorendo il rapido diffondersi della Riforma. Presto, tuttavia, interpretazioni distorte della nuova dottrina ebbero gravi conseguenze come la rivolta contadina provocata da Thomas Müntzer, scoppiata nel 1523 e repressa nel sangue nel 1525.
Via via che le vicende della Riforma si sovrapponevano a quelle delle varie guerre in corso in Europa, la questione religiosa si faceva anche e soprattutto questione politica e negli anni trenta e quaranta del sedicesimo secolo furono molte le guerre combattute fra cattolici e protestanti fino alla definitiva scissione religiosa delle principali nazioni europee.
Lutero continuò per il resto della vita a sostenere la sua dottrina con altre opere teologiche, con disposizioni liturgiche e con una completa traduzione della Bibbia in tedesco.
Morì nella sua casa di Eisleben il 18 febbraio 1546.


Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


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