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Carlo V imperatore



Imperatore del Sacro Romano Impero. Nacque a Gand il 24 febbraio 1500 e morì in Estremadura nel 1558 nel Monastero di Saint Just.
Incoronato nel 1519 regnò fino al 1556 come Imperatore. Fu inoltre re di Spagna con il nome di Carlo I dal 1516 al 1556.
Figlio maggiore di Filippo il Bello d'Asburgo e di Giovanna la Pazza, regina di Castiglia.
Ereditò dal padre la Franca Contea e i Paesi Bassi, dopo la morte del nonno Ferdinando II d'Aragona (1516) divenne re di Spagna e dei possedimenti spagnoli in Italia: Napoli, Sicilia e Sardegna.
Busto de Carlos V
Leone e Pompeo Leoni
Busto di Carlo V (Prado-Madrid)

Ereditò l'Austria ed altri piccoli possedimenti nella Germania meridionale, alla morte del nonno, l'imperatore Massimiliano I.

Nel 1517 si recò per la prima volta in Spagna a rivendicare i diritti di successione della linea materna, si trovò così a dover affrontare la sua impopolarità. Dopo la sua partenza scoppiarono rivolte armate nelle città della Castiglia.
Nel 1521 convocò la Dieta di Worms nalla quale Martin Lutero rifiutò di ritrattare le proprie tesi. Si convinse così della necessità di riformare la Chiesa Cattolica, ma solo nel 1545 il papato convocò il Concilio di Trento. Nel frattempo condannò la dottrina luterana, ma al momento della guerra con la Francia fece notevoli concessioni ai protestanti.
Il papa Clemente VII era preoccupato dalle conquiste di Carlo V nell'Italia Settentrionale in quanto temeva che l'imperatore, già padrone del meridione italiano, potesse tentare di unificare politicamente la penisola sotto il suo potere schiacciando e annientando lo Stato Pontificio. Per scongiurare questo pericolo il pontefice si fece promotore di una lega antiimperiale, la Seconda Lega Santa o Lega di Cognac, alla quale aderirono Francesco I di Francia e la Repubblica Veneziana.
Non riuscendo a risolvere i suoi rapporti con la Chiesa tramite la diplomazia, Carlo V decise di usare la forza ma essendo troppo impegnato su altri fronti suscitò contro il governo ecclesiastico la famiglia romana dei Colonna. Il cardinale Pompeo Colonna saccheggiò Roma ed assediò il papa il quale fu costretto a chiedere aiuto a Carlo promettendo di sciogliere la lega e di sottoscrivere un trattato di alleanza fra Chiesa ed Impero, ma superato il pericolo non mantenne la promessa e si rivolse nuovamente alla corona francese.
A questo punto Carlo V decise l'intervento diretto ed inviò contro Roma i Lanzichenecchi i quali, sconfitto e ferito gravemente Giovanni delle Bande Nere che tentava di ostacolarli, giunsero a Roma il 6 maggio 1527 comandati dal duca Carlo III di Borbone. Nel primo scontro il Borbone venne ucciso e i Lanzichenecchi, rimasti senza controllo si abbandonarono al saccheggio della città commettendo atroci atti di vandalismo.
Clemente VII rifugiò in Castel Sant'Angelo ed accettò di trattare. Si concluse che avrebbe pagato un sostanzioso riscatto per allontanare gli invasori ma il 7 dicembre, con l'aiuto delle truppe di Luigi Gonzaga, fuggì a Orvieto.
Gli imperiali, ancora senza comandante e massacrati da un'epidemia, lasciarono Roma nel febbraio 1528.

Gli attacchi dei Turchi nel Mediterraneo erano particolarmente pericolosi per l'appoggio che in alcune località fornivano i pirati degli stati barbareschi (i corsari): nel 1535 Carlo V in una spedizione contro gli stati barbareschi conquistò Tunisi, mentre ebbe esito negativo l'assalto ad Algeri nel 1541. Nel 1522 Carlo V aveva stretto un'allenza con Enrico VIII di Inghilterra per attaccare la Francia: nonostante il fallimento del piano, la Francia non dimenticò l'episodio e divenne il nemico più costante per la Spagna. Il controllo dell'Italia fu primo tra i motivi della guerra: nel 1525 Francesco I fu sconfitto a Pavia, nel 1535 la Spagna conquistò Milano. Nel 1546 Carlo V dovette affrontare i protestanti tedeschi e li vinse nella battaglia di Muhlberg. Nonostante le sconfitte i principi non accettarono accordi sulle questioni religiose: stretta un'alleanza con la Francia, nel 1551 costrinsero l'imperatore a lasciare la Germania.
La guerra si concluse il 25 settembre 1555 con la Pace di Augusta che sanciva la definitiva separazione fra cattolici e luterani, firmandola Carlo rinunciò di fatto alla sua aspirazione di riunire la Germania sotto la corona imperiale.

Nel 1556 Carlo V abdicò lasciando il Sacro Romano Impero a Ferdinando (il fratello) e gli altri possedimenti al figlio Filippo II di Spagna. Successivamente Carlo V sposò Maria I di Inghilterra e questo sembrò aprire nuovi orizzonti alla casa d'Asburgo ma la regina morì senza eredi in giovane età .

Carlo V si ritirò in una villa contigua al Monastero di S. Just in Spagna e visse in preghiera, circondato dalla sua collezione di Tiziano e di altri artisti del Rinascimento, ascoltando musica e soprattutto continuando ad occuparsi delle vicende politiche europee.
Era particolarmente interessato alla vita ed alle imprese di Giulio Cesare tanto da incaricare una commissione di esperti di realizzare e pubblicare una serie di mappe dei luoghi deve si svolsero le battaglie del dittatore romano.


Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


    Vedi anche:
  • Sacro Romano Impero

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Filippo I il Bello
  • Madre: Giovanna di Castiglia
    Fratelli e sorelle:
  • Ferdinando I
    Matrimoni - Unioni:
  • Isabella di Portogallo
  • Maria I di Inghilterra
    Figli:
  • Filippo II


  • Indice sezione