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Assurbanipal (Sardanapalo)
Eugène Delacroix,
La morte di Sardanapalo
(particolare)
Per i
Greci
Sardanapalo.
Figlio di
Assarhaddon
e ultimo grande re (
669 a.C.
-
626 a.C.
) dell'
Assiri
a. Represse duramente la rivolta Babilonese ed Elamita. Celebrato per le sue costruzioni e per la bibiloteca di
Ninive
.
Nel
663 a.C.
saccheggiò
Tebe
ma fu poi costretto a ritirarsi. Nel
640 a.C.
conquistò
Susa
e l'Elam. Morì nel
626 a.C.
.
Era per i
Greci
e per i
Romani
il simbolo della mollezza e del lusso sfrenato, le vicende che comunemente gli si attribuivano avevano solo vaghi riferimenti al personaggio storico ed erano più che altro strumento di una caratterizzazione retorica e moraleggiante del modo di vivere orientale.
Nella sua
Storia
Velleio Patercolo
afferma che Assurbanipal fu il 37mo discendente in linea diretta dei mitici
Nino
e
Semiramide
.
La fine di Sardanapalo è raccontata da
Diodoro Siculo
: il generale medo
Arbace
ed il sacerdote babilonese
Belesi
organizzarono una rivolta ed attaccarono il re ma furono sconfitti per tre volte consecutive. Tuttavia
Belesi
, che era indovino, convinse i ribelli a resistere prevedendo l'arrivo di aiuti insperati, infatti alcuni giorni dopo iunsero rinforzi dalla
Battriana
ed Assurbanipal dovette chiudersi nella città di
Ninive
, che i rivoltosi assediarono.
La città era ben fortificata e ricca di provviste e l'assedio si protrasse per due anni senza risultato ma quando l'
Eufrate
straripò demolendo parte delle mura, Assurbanipal riconobbe nell'evento un'antica profezia e decise di uccidersi con tutte le sue concubine ed i suoi eunuchi.
I ribelli entrarono in città e proclamarono re
Arbace
mentre
Belesi
fu nominato governatore della
Babilonia
.
Riferimenti letteratura:
Diodoro Siculo - Biblioteca storica
Velleio Patercolo - Storia romana
Giustino - Epitome delle Storie Filippiche Di Pompeo Trogo
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