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Semiramide - Shammuramat



Leggendaria regina degli Assiri, moglie di Nino e madre di Ninyas, successe al marito che aveva fatto uccidere.
Durante i quarantadue anni del suo regno fondò le città di Van e di Babele e costruì importanti opere fra cui i giardini pensili di Babilonia ed il mausoleo di Nino.
E' probabilmente da identificarsi con Shammuramat, moglie del re assiro Shamish-Adad (823-810 a.C.) che fu reggente per il figlio Adad-Nirari III.

La leggenda di Semiramide, narrata da Eliano, diceva che sedusse Nino, re degli Assiri ed ottenne da questi di poter regnare per soli cinque giorni. Il suo primo atto, appena fu insediata in trono, fu quello di ordinare alle guardie di uccidere Nino, in questo modo divenne signora assoluta dell'Assiria.

Diodoro Siculo così racconta le vicende di Semiramide: la si diceva figlia di una dea siriaca, era stata esposta e nutrita dalle colombe, salvata dai pastori, fu adottata da un funzionario del re.
Sposò il governatore Onnes e quando questi seguì Nino nella conquista della Battriana si travestì da uomo ed assunse il comando di un manipolo. Quando Nino, innamoratosi di Semiramide, chiese al marito di cedergliela, questi si suicidò e Semiramide divenne regina. Dal matrimonio nacque un figlio di nome Ninia (Adad-Nirari III).
Alla morte di Nino Semiramide ereditò il trono e dedicò alla memoria del marito un grandioso monumento funebre, ma secondo alcune fonti fu proprio lei ad uccidere Nino per prendere il potere.
Diodoro racconta che Semiramide viaggiò a lungo nel suo regno ordinando la costruzione di grandi opere e la fondazione di nuove città fra le quali Babilonia.
Una grande regina, dunque, ma anche una donna dai costumi licenziosi che intratteneva brevi relazioni con giovani amanti che più tardi venivano puntualmente eliminati.
Quando decise di attaccare l'India fece costruire una grande flotta fluviale costituita da navi smontabili che in caso di necessità potevano essere trasformate a dorso di cammello. Sapendo che gli Indiani si servivano in guerra degli elefanti Semiramide fece costruire migliaia di finti pachidermi da caricare sui cammelli per spaventare il nemico. Ma questi espedienti non le furono utili, fu sconfitta dal re Stabrobate e tornò in patria dove scoprì che il figlio Ninia cospirava contro di lei. Era quanto le aveva predetto un oracolo, la regina non tentò di punire Ninia ma gli affidò il regno per poi sparire misteriosamente. Aveva sessantadue anni e regnava da quarantadue.
Diodoro commette un errore cronologico collocando Semiramide trenta generazioni priuma della caduta degli Assiri, quindi intorno al 1700 a.C. mentre si ritiene con Erodoto che sia vissuta nell'ottavo secolo a.C.
Anche Pompeo Trogo e Giustino narravano le vicende di Semiramide. In questi autori la regina viene uccisa dal figlio quando tenta di unirsi a lui.
Dante pone Semiramide fra i lussuriosi (Inferno canto V, secondo cerchio).


Riferimenti letteratura:
  • Erodoto - Storie
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Giustino - Epitome delle Storie Filippiche Di Pompeo Trogo
  • Divina Commedia - Inferno
  • Giovanni Villani - Nuova Cronica
  • Francesco Cassini da Perinaldo - Storia di Gerusalemme


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