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Così detto, distese al caro figlio L'aperte braccia. Acuto mise un grido Il bambinello, e declinato il volto, Tutto il nascose alla nudrice in seno, Dalle fiere atterrito armi paterne, E dal cimiero che di chiome equine Alto su l'elmo orribilmente ondeggia. Sorrise il genitor, sorrise anch'ella La veneranda madre; e dalla fronte L'intenerito eroe tosto si tolse L'elmo, e raggiante sul terren lo pose. Indi baciato con immenso affetto, E dolcemente tra le mani alquanto Palleggiato l'infante, alzollo al cielo, E supplice sclamò: Giove pietoso E voi tutti, o Celesti, ah concedete Che di me degno un dì questo mio figlio Sia splendor della patria, e de' Troiani Forte e possente regnator. Deh fate Che il veggendo tornar dalla battaglia Dell'armi onusto de' nemici uccisi, Dica talun: Non fu sì forte il padre: E il cor materno nell'udirlo esulti. Traduzione Vincenzo Monti