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Agostino di Ippona



Aurelio Agostino, Sant'Agostino (festa 28 agosto).

Nacque a Tagaste, in Numidia nel 354. Morì a Ippona (odierna Bona) nel 430.

Agostino nasce in Numidia (Algeria) da una famiglia di piccoli proprietari, padre pagano e madre cristiana.
Studia a Madaura e a Cartagine, si unisce ad una compagna dalla quale nel 373 ha un figlio.
A Cartagine insegna grammatica ed entra nella setta dei Manichei, alla quale resterò legato per nove anni.
Amico del prefetto romano Simmaco, parte per Roma ed ottiene la carica di professore di retorica a Milano su intercessione del prefetto. Milano è all'epoca la residenza imperiale ed Agostino recita a corte il panegirico di Valentiniano II.
Morto il padre nel 372 la madre Monica lo raggiunge a Milano.
Agostino segue il vescovo di Milano Ambrogio nella sua lotta vittoriosa contro il prevalere dell'arianesimo a corte.
Dopo un periodo di solitudine a Cassiciaco si fa battezzare nel 387.
Muoiono la madre ed il figlio, Agostino, che la lasciato la sua compagna, dopo un soggiorno a Roma torna in Africa, a Ippona dove nel 391 viene ordinato sacerdote.
Si impegna in un progetto di sostegno della diffusione del Cristianesimo con il commento dei Libri Sacri.
Partecipa ai concilii di Cartagine e di Ippona, ove si scontra con i Donatisti, una setta scismatica antiromana che gode di ampio credito in Africa.
Nel 395 è vescovo di Ippona. E' l'anno della spartizione dell'impero fra Arcadio ed Onorio.
In questi anni Agostino compone le sue opere maggiori e commenta l'editto imperiale De Unitate Ecclesiae (405).
Pelagio inizia ad Ippona il movimento che prenderà il suo nome (pelagianesimo) rifacendosi ad un modello filosofico di tipo stoico per concepire un'immagine razionale e "naturale" della religione.
Agostino compone numerosi scritti sulle tematiche sollevate dal pelagianesimo (Sulla natura e la Grazia, Sulla Grazia ed il libero arbitrio, e la stessa Cittò di Dio).
Scrive Contra Julianum contro il pelagiano Giuliano di Eclano e Contra Gaudentium contro il donatismo.
Ma l'impero è in crisi: i Vandali dalla Spagna entrano in Africa e nel 430 assediano Ippona.
Agostino, fedele all'idea di una Chiesa autonoma rispetto al potere politico, rifiuta di fuggire.
Muore nell'agosto del 430.
Nel VI secolo le sue spoglie furono furono trasportate in Sardegna per evitare che gli invasori arabi le profanassero. Nel 725 il re Liutprando le fece trasportare a Genova e da qui le scortò personalmente fino a Pavia dove si trovano ancora custodite nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro.

Opere:

Prima dei voti (fino al 391) Agostino ha scritto opere di cultura retorica e letteraria:
  • De pulchro et apto (perduto)
  • Contra academicus
  • De musica
  • De magistro (Dialogo con il figlio Adeodato)
  • Sulla vita beata
  • Soliloqui
  • Sul libero arbitrio
  • Sulla vera religione

    Inizia poi la produzione delle opere teologiche vere e prorie:
  • Sui costumi della chiesa cattolica e sui costumi dei Manichei
  • Sulle due anime contro i Manichei
  • Sulla Genesi contro i Manichei
  • De haeresibus o "Le eresie";
  • Sull'unità della chiesa
  • Post collationem contra donatistas
  • De Trinitate (dedicata al vescovo di Cartagine Aurelio)

    Nel 399 Agostino inizia il commento della Genesi concluso nel 414, tra il 416 ed il 417 scrive il Trattato su Giovanni Evangelista

    Dal 416 al 426 compone De Civitate Dei (La città di Dio)
    Ed ancora:
  • Sulla natura e sulla Grazia
  • Sulla predestinazione dei Santi
  • Sul dono della perseveranza

    Le Confessioni : negli anni seguenti alla consacrazione a vescovo, Agostino compone le Confessioni, opera di carattere autobiografico nella quale egli ripercorre le tappe della sua conversione e della sua vocazione.




    Vedi anche:
  • Padri della Chiesa



  • Indice sezione