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Ungari



Gli Ungari o Magiari sono un raggruppamento etnico ugro-finnico di origine asiatica che fra il nono ed il decimo secolo occupò la pianura del Danubio.
Questa migrazione, tradizionalmente guidata da un capo di nome Arpad, guidò gli Ungari dall'Ucraina Orientale alla Pannonia che in quel periodo era in gran parte occupata dai Franchi. Gli Ungari si impadronirono della regione e vi si stabilirono, non così la componente turca del loro flusso migratorio che proseguì la marcia verso sud.
Sul finire del decimo secolo gli Ungari si convertirono al Cristianesimo. Durante l'undicesimo secolo la dinastia regnante, detta degli Arpadi, consolidò il proprio potere e la sicurezza dello stato anche grazie agli ottimi rapporti con il papato.
Nel 1102 lo stato ungherese acquistò la Croazia raggiungendo l'Adriatico, ma ciò lo portò in contrasto con la Repubblica Veneziana.
Nel corso del XIII secolo la nobiltà che dominava ampi feudi sul modello carolingio, indebolì drasticamente il potere della corona e nel 1222 il re Andrea II fu costretto ad emanare una Bolla d'Oro che riconosceva ai nobili privilegi senza precedenti.
Andrea III, che regnò dal 1290 al 1301, fu l'ultimo dinasta degli Arpadi, dopo di lui la corona passò a Carlo Roberto d'Angiò che godeva del sostegno della Chiesa e che riuscì a sottomettere gli oligarchi ma cedette molte terre a famiglie nobiliari straniere.
L'Ungheria conobbe la massima potenza sotto Luigi I il Grande che regnò dal 1342 al 1382 facendosi incoronare anche re di Polonia nel 1370. Alla morte di Luigi, tuttavia, le lotte di successione indebolirono la nazione che soltanto durante il regno di Mattia Corvino (1452 - 1490) conobbe ancora un periodo di sovranità.
Nel 1526 l'Ungheria cadde in mano ai Turchi e fu divisa in tre parti: una assegnata agli Austriaci, una ai Turchi ed una terza, corrispondente alla Transilvania, che fu costituita in un regno d'Ungheria sotto protettorato turco.
Nel secolo successivo il Paese fu devastato, tra l'altro, dalle guerre di religione fra la parte austriaca e cattolica e la Transilvania calvinista, guerre le cui complesse vicende furono spesso in relazione con quelle della Guerra dei Trent'Anni che tormentò l'intera Europa.
Nella seconda parte del XVII secolo la dominazione turca divenne più cruenta e la Transilvania venne devastata, agli inizi del Settecento, tuttavia, gli Imperiali liberarono l'Ungheria ripristinando una monarchia ereditaria sotto il controllo degli Asburgo.
In questo periodo la centralizzazione del potere a Vienna privò di significato le istituzioni ungheresi, comunque l'economia del Paese fu risanata e la pressione fiscale venne ridimensionata.
Con la Rivoluzione Francese il potere asutriaco si fece più repressivo mentre in Ungheria si formava un movimento rivoluzionario capeggiato da Lajos Kossuth. La rivoluzione scoppiò nel 1848 e nel 1849 fu dichiarata l'indipendenza ma il 13 agosto gli Imperiali ebbero il sopravvento e seguì una durissima reazione con centinaia di impiccagioni e condanne all'esilio.
Il governo austriaco progettò di far scomparire la nazione ungherese inglobandola nell'impero ma nuove insurrezioni convinsero Francesco Giuseppe a riconoscere un regno ungherese con un certo grado di autonomia.


Riferimenti letteratura:
  • Rodolfo il Glabro - Storie


  • Indice sezione