Fu eletto papa il 24 novembre
496, succedendo a
Gelasio I.
Rifiutò la dottrina di
Acacio, tuttavia cercò una soluzione di compromesso e nel
497 inviò una delegazione a
Costantinopoli nel tentativo di ricomporre la questione
monofisita, molto attuale in quel periodo.
Andrea Vescovo di
Tessalonica, che aveva abbracciato la tesi scismatica contraria alla chiesa romana, aveva inviato da Anastasio II il suo diacono Fotino per avviare una trattativa ed Anastasio, non avendo giudicato eretiche le parole del diacono, lo aveva ammesso alla comunione.
La decisione, presa senza consultare i vescovi, sollevò un certo scandalo e provocò l'ostilità di parte dell'ambiente clericale.
Anastasio II morì di malattia, il
Liber Pontificalis lo dice percosso dalla volontà divina; secondo una tradizione successiva finì evacuando i visceri mentre espletava le sue funzioni fisiologiche.
Dante, prestando fede a queste tradizioni, colloca Anastasio II all'inferno fra gli eretici e lo immagina chiuso in un sepolcro rovente.
Di lui ci rimangono due lettere, una all'imperatore
Anastasio e l'altra a
Clodoveo re dei Franchi che in quel periodo si era convertito al
Cristianesimo.
Morì il 19 novembre
498, gli successe
Simmaco.
Riferimenti letteratura:
Divina Commedia - Inferno
Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
Vedi anche:
Cronologia dei Papi ed Antipapi