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Licaone figlio di Pelasgo



Jan Cossiers - Júpiter y Licaón
Jan Cossiers - Mito di Licaone
[Public domain] attraverso Wikimedia Commons
Figlio di Pelasgo e Melibea, ma in Dionigi di Alicarnasso figlio di Pelasgo e Deianira e padre di Enotro.
Re di Arcadia, ebbe cinquanta figli, tutti empi ed arroganti.
Era suo costume uccidere tutti gli stranieri che entravano nel suo regno.
Quanto ricevette la visita di Zeus in veste di viandante decise di farlo morire ma prima, per controllare che non fosse un dio, gli servì un banchetto a base di carne umana. Zeus fulminò Licaone (o lo trasformò in un lupo) e sterminò i suoi figli.
In alcune versioni l'ira di Zeus provocata da questo banchetto è all'origine del diluvio dal quale di tutto il genere umano si salvarono soltanto Deucalione e Pirra. In altre Licaone offre in pasto a Zeus le carni del proprio figlio Nittimo.
Licaone è padre anche di Callisto che, sedotta da Zeus, genera Arcade, eroe eponimo dell' Arcadia.
Al mito di Licaone doveva essere connesso un oscuro rito dell' Arcadia di cui si hanno confuse notizie nelle fonti più antiche: pare che venisse sgozzata una vittima umana le cui carni erano servite ai partecipanti mischiate a carni animali. Coloro ai quali toccavano in sorte le carni umane dovevano vivere fra i lupi per otto anni.
Igino (Fab. 225) gli attribuisce la fondazione del primo tempio ad Ermes in Arcadia.


Riferimenti letterari:
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Igino - Fabulae
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Pausania - Descrizione della Grecia

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Pelasgo
  • Madre: Melibea
    Figli:
  • Callisto
  • Tegeate


  • Indice sezione