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Via Flaminia



La Via Flaminia fu realizzata fra il 223 a.C. ed il 219 a.C. a cura del censore Caio Flaminio per collegare Roma a Fano (Fanum) e a Rimini (Ariminum) sulla costa adriatica e supportare la colonizzazione dell'Ager Gallicus.
L'antico tracciato iniziava dalla porta Fontinalis, oggi scomparsa, nelle Mura Serviane e corrispondeva al percorso attuale fino a Ponte Milvio, usciva quindi dalla città parallelo alla riva destra del Tevere fino a Prima Porta mentre la via attuale corre più a ovest.

Il percorso urbano
Non è certa l'ubicazione della Porta Fontinalis dalla quale aveva inizio la Via Flaminia. Doveva comunque trovarsi nei pressi del Campidoglio, probabilmente a destra dell'attuale monumento a Vittorio Emanuele II, è quindi possibile che il primo tratto corrispondesse approssimativamente a Via del Corso, fino a Piazza del Popolo.
Qui la Via Flaminia attraversa le Mura Aureliane tramite la Porta Flaminia (oggi Porta del Popolo) dalla quale si passa da Piazza del Popolo a Piazzale Flaminio, dove si trova uno degli accessi a Villa Borghese.
Da qui la Via Flaminia corre rettilinea fino ad incrociare Viale della Belle Arti all'altezza di Ponte del Risorgimento ed ancora fra Lungotevere Flaminio e Viale Tiziano fino a Ponte Milvio.
Lungo questo tratto la Via passa nei pressi del Ministero della Marina, dello Stadio Olimpico e del Villaggio Olimpico, zona residenziale costruita in occasione delle Olimpiadi del 1960.
Superato il Tevere, da Piazzale di Ponte Milvio la Via Flaminia Nuova segue Viale di Tor di Quinto il cui nome deriva forse dal punto che segnava il quinto miglio dal Campidoglio della Flaminia stessa.
Procedendo verso il Grande Raccordo Anulare si incontra il complesso archeologico di Grottarossa con reperti che vanno dall'ultima età repubblicana fino al I secolo d.C.


Riferimenti letteratura:
  • Ottaviano Augusto - Res Gestae





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