
- Bernini, Il ratto di Proserpina
Roma, Galleria Borghese
Persefone, per i
Latini Proserpina.
Figlia di
Zeus e di
Demetra, regina degli Inferi e della vegetazione, lo zio
Ade l'aveva fatta sua sposa rapendola per portarla negli Inferi ma
Zeus ordinò che Persefone trascorresse sei mesi nell'anno con la madre sulla terra e sei mesi con il marito nell'Averno: simbolo
dell'alternarsi delle stagioni e del germogliare delle messi a primavera.
Era venerata ad
Eleusi, in
Sicilia e, dal
quinto secolo, a
Roma con il nome di Proserpina.
Nel racconto di
Ovidio, e negli
Inni Omerici,
Demetra chiede a
Zeus di riottenere la figlia dopo il rapimento.
Zeus accetta a condizione che Persefone non abbia rotto il digiuno durante il tempo trascorso con
Ade.
Ermes, inviato a verificare, riferisce che Persefone ha mangiato tre chicchi di melagrana.
Nell'
Odissea Persefone accompagna alla presenza di
Ulisse in visita al regno dei morti gli spiriti di molte donne famose perché l'eroe possa ascoltare i loro racconti.
In una tradizione molto antica connessa ai culti dionisiaci alla quale accenna
Ovidio nella
Metamorfosi (VI, 68), Persefone subisce la seduzione di
Zeus trasformato in serpente, scoperto l'incesto commesso decide di vivere nel sottosuolo per la vergogna.
Riferimenti letteratura:
Odissea
Inni Omerici
Esiodo - Teogonia
Aristofane - Rane
Licofrone - Alessandra
Ovidio - Fasti
Ovidio - Metamorfosi
Virgilio - Georgiche
Virgilio - Eneide
Igino - Fabulae
Diodoro Siculo - Biblioteca storica
Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo
Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
Pausania - Descrizione della Grecia
Nonno di Panopoli - Dionisiache
Macrobio - Saturnali
Agostino di Ippona - La città di Dio
Fozio - Biblioteca (Conone)