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SOFOCLE
Antigone
Personaggi del dramma:
Antigone
Ismene
Coro di vecchi Tebani
Creonte
Guardia
Emone
Tiresia
Nunzio
Euridice
La scena:
Davanti al palazzo reale di Tebe. E' l'ora prima dell'alba. Entrano
Antigone
e
Ismene
.
Antigone
informa
Ismene
(ed il pubblico) sull'editto appena emanato da
Creonte
, che vieta la sepoltura di
Polinice
.
Antigone
intende violare il divieto e chiede aiuto alla sorella.
Ismene
rifiuta ricordando le molte sciagure già patite dalla sua famiglia ed esorta
Antigone
a desistere dallo sfidare l'ira dei potenti.
Antigone
è irremovibile nel suo intento e dopo una breve discussione le due sorelle escono di scena.
Entra il coro, composto di vecchi tebani, e recita versi sulla recente battaglia e sul duello in cui
Polinice
ed
Eteocle
, entrambi figli di
Edipo
, hanno trovato la morte.
Sopraggiunge
Creonte
, nuovo re di Tebe. Nel suo discorso
Creonte
enfatizza l'interesse supremo dello stato, in nome del quale ha deciso che ad
Eteocle
, difensore di Tebe, vengano tributati esequie ed onori, mentre a
Polinice
, "bramoso del sangue fraterno", sarà negata la sepoltura.
Entra una guardia che, dopo molte esitazioni, avvisa il sovrano che il corpo di
Polinice
è stato sepolto. Nessuno è riuscito a vedere chi sia stato ed il trasgressore non ha lasciato alcuna traccia. Subito i vecchi del coro ipotizzano che si tratti di un intervento divino, facendo così infuriare
Creonte
. In un intermezzo, il coro, depreca la rigidità di
Creonte
.
Entra una guardia trascinando
Antigone
, è stata scoperta autrice della sepoltura di
Polinice
. A
Creonte
, appena rientrato in scena, la guardia racconta di aver dissepolto
Polinice
con i suoi compagni e di aver poco dopo sorpreso
Antigone
mentre di nuovo cospargeva di terra il corpo del fratello.
A
Creonte
che la accusa di aver violato l'editto,
Antigone
risponde fieramente che ha preferito rispettare "
le leggi non scritte, incrollabili, degli dei
" e che non teme la morte a cui è consapevole di andare incontro.
Creonte
è fermo nella sua condanna, decide anzi, di giustiziare anche
Ismene
che ritiene complice di
Antigone
.
Ismene
, fatta chiamare da
Creonte
, entra in scena e non esita ad ammettere la propria complicità con la sorella.
Antigone
rifiuta la solidarietà di
Ismene
e le ordina di non intromettersi.
Per perorare la difesa di
Antigone
,
Ismene
ricorda a
Creonte
che sta per uccidere la fidanzata di suo figlio (
Emone
), ma anche questo argomento non serve a convincere il sovrano. Infine
Creonte
ordina ai servi di portare via le due sorelle condannate.
Entra
Emone
che dichiara di rispettare comunque le decisioni del padre e
Creonte
risponde con un discorso sulla necessità di mantenere la disciplina, soprattutto nella sua famiglia. Abilmente
Emone
, parla la padre della disapprovazione e del malcontento che serpeggiano in città per la condanna di
Antigone
.
Creonte
risponde con arroganza e fra i due inizia un fitto contraddittorio. Il padre accusa il figlio di parlare solo per proteggere la fidanzata,
Emone
accusa
Creonte
di commettere ingiustizia. Infine, mentre
Creonte
minaccia di uccidere
Antigone
davanti ai suoi occhi,
Emone
esce di scena indignato.
Creonte
, parlando con il coro, decide di giustiziare
Ismene
e di murare viva
Antigone
.
Creonte
esce di scena ed entra
Antigone
, attorniata dalle guardie.
Antigone
pronuncia il suo lamento per la morte orribile ed immeritata che l'attende: "
Senza compianto, senza amici
a questo viaggio imminente, infelice son tratta
". La giovane si rivolge ai genitori ed a
Polinice
, invocando da loro una benigna accoglienza nell'Ade.
Le guardie portano via
Antigone
. Entra
Tiresia
, accompagnato da un ragazzo. L'indovino avverte
Creonte
che il cadavere insepolto di
Polinice
sta contaminando la città. Gli uccelli strappano lembi della sua carne spargendoli ovunque. Gli altari ne sono lordati e gli dei non accettano più sacrifici. Di fronte alla caparbia resistenza di
Creonte
, l'indovino pronuncia una serie di nefasti presagi sulle sciagure conseguenti al sacrilegio, sciagure che ben presto, dice, si abbatteranno sul re, sulla sua casa e sull'intera città. Uscito
Tiresia
, gli anziani del coro ricordano a
Creonte
l'infallibilità dell'indovino ed insistono perchè liberi
Antigone
e dia sepoltura alle spoglie di
Polinice
. Turbato dalle tremende profezie, finalmente,
Creonte
cede, ordina di tumulare il cadavere ed esce di scena per liberare la nipote. Il coro pronuncia un'invocazione a
Dioniso
perché riporti la serenità a Tebe.
Arriva un nunzio a riferire il suicidio di
Emone
.
Entra
Euridice
, moglie di
Creonte
e madre di
Emone
, a lei il nunzio racconta che dopo aver tumulato i resti di
Polinice
,
Creonte
si è recato con il suo seguito a liberare
Antigone
, ma l'ha trovata già morta, impiccata. Presso di lei era
Emone
piangente che aveva tentato di colpire il padre, quindi si era improvvisamente dato la morte con la propria spada. Senza dire parola la regina esce di scena.
Ritorna
Creonte
recando fra le braccia il cadavere del figlio. Mentre
Creonte
si lamenta, il nunzio entra e riesce dalla cella per avvertire che anche la regina si è suicidata. Mentre fra le porte spalancate della reggia appare il cadavere di
Euridice
,
Creonte
piange disperatamente, riconoscendo finalmente di essere stato la causa di tanto dolore.
Il dramma si chiude con il re che, invocando la morte, rientra nel palazzo seguito dai servi.