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SOFOCLE
Filottete
Il
Filottete
è la più recente tragedia sofoclea pervenutaci ed è anche l'unica opera del poeta di cui si conosca con certezza la data della rappresentazione, il
409 a.C.
In quel periodo, dopo una breve parentesi oligarchica, in
Atene
veniva restaurata la democrazia. Accusato di sacrilegio,
Alcibiade
si trovava in esilio ma nella città erano in molti a volere il suo ritorno. La pensava così anche il vecchio
Sofocle
che scelse per esprimere la sua autorevole opinione il mezzo a lui più congeniale, il teatro. Per i contemporanei doveva infatti essere facile riconoscere in
Filottete
, eroe esiliato perché reso impuro dal morso del serpente ma unico possibile salvatore delle sorti degli Achei, il loro concittadino
Alcibiade
, allontanato dalla città e timoroso di rientrarvi per non esporsi nuovamente alle mosse dei suoi avversari.
Secondo alcuni critici moderni l'allusione alle circostanze politiche non si ferma qui, ma interessa anche; le scelte dei due personaggi incaricati di riportare
Filottete
fra le schiere greche: il maturo ed infido
Odisseo
sarebbe da identificarsi con
Teramene
, ambiguo personaggio politico del tempo, coinvolto nell'esperienza oligarchica prima e nella restaurazione democratica poi, che si era fatto promotore del rientro di
Alcibiade
formulando una proposta che l'esule aveva respinto.
Nel giovane ed incorrotto
Neottolemo
è stato invece riconosciuto
Tersillo
, personaggio democratico che all'epoca della rappresentazione godeva di grande prestigio grazie ai suoi successi militari nella guerra contro
Sparta
.
Personaggi:
Odisseo
Neottolemo
Filottete
Coro dei marinai
Mercante
Eracle
;
La scena: un tratto desertico della costa dell'isola di
Lemno
. Una caverna nella scogliera.
Odisseo
e
Neottolemo
sono approdati a
Lemno
e sono alla ricerca del rifugio di
Neottolemo
. E' stato predetto che per conquistare
Troia
sono indispensabili
Neottolemo
e l'arco di
Filottete
.
Odisseo
ha tramato un inganno per costringere
Filottete
a seguirli, ma per realizzarlo ha bisogno che
Neottolemo
si presti. Il giovane resiste ma infine si lascia convincere.
Odisseo
esce di scena. Dialogando con il coro,
Neottolemo
descrive la misera condizione di
Filottete
, abbandonato in un luogo desertico, tormentato dalla cancrena e costretto a procurarsi cacciando di che sopravvivere.
Quando sopraggiunge
Filottete
si mostra ansioso di conoscere l'identità dei visitatori che, dall'abbigliamento, gli sembrano greci.
Neottolemo
afferma di essere figlio di
Achille
e finge di non riconoscere
Filottete
. Questi ne rimane molto deluso - nella mentalità epica essere dimenticati è una grave umiliazione - e si affretta a raccontare la propria storia. Morso da un serpente si era ammalato e, a causa della purulenza della sua piaga, venne abbandonato dai compagni. Ne considera responsabile
Agamennone
,
Menelao
ed
Odisseo
.
Filottete
racconta le proprie sofferenze e le difficoltà a procurarsi, così malato, il sostentamento. Durante i dieci anni trascorsi sull'isola, solo poche navi sono approdate e tutte spinte dal mare cattivo. Qualcuno ha aiutato
Filottete
donandogli cibo ed indumenti ma nessuno lo ha voluto portare con se. Come ordinatogli da
Odisseo
,
Neottolemo
finge di odiare i Greci. Racconta di essere stato chiamato a
Troia
dopo la morte di
Achille
(la notizia - data come inciso - addolora
Filottete
) e si dice offeso perché i Greci hanno voluto assegnare ad
Odisseo
le armi del padre. Racconta di aver litigato con
Odisseo
e di aver deciso di abbandonare la guerra per tornarsene in patria.
Filottete
si informa sul destino di alcuni eroi greci, viene a sapere della morte di
Aiace Telamonio
, di
Patroclo
e di
Antiloco
, della misera vecchiaia di
Nestore
e della salute in cui prosperano i suoi nemici,
Agamennone
,
Menelao
,
Odisseo
e
Tersite
. Al momento del commiato
Filottete
supplica
Neottolemo
di portarlo con se, mentre il coro dei marinai intercede per lui.
Neottolemo
accetta ma sopraggiunge un falso mercante (si tratta in realtà di un marinaio acheo) che dice di aver raggiunto
Neottolemo
, sperando in un compenso, per avvertirlo che gli Achei lo stanno inseguendo. Il falso mercante racconta anche che i Greci hanno catturato l'indovino troiano
Eleno
e che questi ha svelato loro come fosse indispensabile riprendere
Filottete
per vincere la guerra. Mentre
Fenice
ed altri inseguono
Neottolemo
, quindi,
Odisseo
è partito per recuperare
Filottete
.
Il mercante esce e
Filottete
, preoccupato per l'arrivo dei Greci, vuole affrettare la partenza con
Neottolemo
e prende a raccogliere frettolosamente le proprie cose.
Neottolemo
nota l'arco e chiede il permesso di toccarlo.
Filottete
gli promette che gli lascerà usare l'arco e le frecce di
Eracle
in segno di amicizia e gratitudine.
Filottete
viene improvvisamente colto da un attacco del male che lo affligge e spiega che in questi casi l'unico lenimento consiste nel sonno. Affida dunque l'arco a
Neottolemo
pregandolo di difenderlo dagli Achei. Alla fine di un patetico scambio di battute fra i due,
Filottete
si addormenta. Durante il sonno di
Filottete
,
Neottolemo
dialoga con il coro che lo incita a prendere l'arco e a fuggire. Quando
Filottete
si risveglia
Neottolemo
è ancor accanto a lui. Il dolore gli concede una tregua ed i due si apprestano a partire.
Neottolemo
, tormentato dal rimorso, finisce con il confessare a
Filottete
il suo vero intento.
Filottete
, inorridito, lo supplica di rendergli l'arco.
Neottolemo
è indeciso fra il senso del dovere ed il senso di colpa che prova nei confronti di
Filottete
. Sopraggiunge
Odisseo
, ordina a
Neottolemo
di consegnargli le armi di
Eracle
ed ai suoi uomini di prendere
Filottete
per costringerlo a seguirli con la forza.
Filottete
si ribella pronunciando una lunga invettiva contro
Odisseo
e contro gli Achei. Alla fine
Odisseo
ordina di lasciarlo andare e di prendere solo l'arco. Si tratta dell'ennesima astuzia di
Odisseo
: ora
Filottete
, davanti alla prospettiva di essere abbandonato e privato delle armi, esita e ricomincia a supplicare.
Neottolemo
ed
Odisseo
lo lasciano con i marinai, concedendogli il tempo dei loro preparativi per la partenza. Nel lungo dialogo che segue fra coro e
Filottete
, questi ripete le sue invocazioni e i suoi lamenti, ma rifiuta comunque di partire con
Odisseo
.
Tornano
Neottolemo
ed
Odisseo
, disputando animatamente.
Neottolemo
ha deciso di restituire l'arco a
Filottete
e non valgono gli avvertimenti e le minacce di
Odisseo
a dissuaderlo. Il giovane raggiunge
Filottete
, lo chiama fuori dalla grotta e gli rende l'arco, quindi insiste perché
Filottete
lo segua a
Troia
e combatta con gli Achei.
Filottete
è ora rappacificato con
Neottolemo
, ma rifiuta ancora di andare. Infine
Neottolemo
, pur sapendo di procurarsi così odio e vendette da parte achea, decide di riportare a casa lo sfortunato guerriero.
Appare
Eracle
fermando l'uscita dei due ed ordina a
Filottete
di seguire
Neottolemo
a
Troia
dove dovrà uccidere
Paride
perchè si compia il volere del destino. Egli invierà - promette -;
Asclepio
per curare la piaga di
Filottete
. Davanti all'apparizione prodigiosa,
Filottete
finalmente cede ed accetta di seguire gli Achei.