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Cleomene I



Re di Sparta della famiglia degli Agiadi, successore di Anassandrida II.
Cercò di affermare la supremazia di Sparta sul Peloponneso promuovando la Lega Peloponnesiaca ed intervenendo militarmente dove la sua politica di alleanze non aveva successo. Fra il 510 a.C. ed il 494 a.C. combattè più volte contro Argo che fu infine duramente sconfitta.
Contribuì alla cacciata dei Pisistraditi da Atene nel 510 a.C., appoggiando poi - ma con scarso successo - la reazione aristocratica in Attica. Quando Clistene prevalse in Atene, Cleomene cercò di abbatterlo e di restaurare Ippia ma non vi riuscì anche a causa dell'opposizione di Demarato, suo collega nella diarchia.
Sfruttando dicerie sull'illegittimità di Demarato (che non sarebbe stato veramente figlio del predecessore Aristone) e corrompendo la sacerdotessa di Delfi, Cleomene riuscì a deporre il collega e a sostituirlo con Leotichida, della stessa casata di Demarato ma più docile nei suoi confronti.
Quando più tardi l'intrigo venne scoperto, Cleomene fuggì da Sparta e tentò inutilmente di provocare una rivolta in Arcadia.
Tornato in patria e perseguitato dai suoi avversari che lo accusavano, fra l'altro, di aver accettato denaro dagli Argivi, Cleomene finì per suicidarsi.
Stando ad Erodoto morì straziando il proprio corpo con una lama, indotto a ciò dalla pazzia provocata dall'abuso di vino o dalla maledizione divina per i molti sacrilegi commessi, fra i quali la corruzione della sacerdotessa delfica.
Regnò dal 520 a.C. al 490 a.C.
Gli successe Leonida I.


Riferimenti letteratura:
  • Erodoto - Storie
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Montaigne - Saggi


    Vedi anche:
  • Re di Sparta
  • Dinastia degli Agiadi


  • Indice sezione