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Ancile



Scudo sacro, piccolo, oblungo, rientrante nel mezzo. Secondo la tradizione, cadde dal cielo nell'ottavo anno di regno di Numa Pompilio. Per evitarne il furto si conservava con undici copie. I sacerdoti Salii ogni anno portavano in processione gli ancilia, quindi li riponevano nel sacrario della Reggia insieme alle lance sacre simbolo di Marte Vincitore. Racconta Aulo Gellio (IV, 5) che si riteneva che queste armi si scuotessero da sole per annunciare gravissimi eventi. Un antico senatoconsulto decretava che in questi casi si dovessero compiere sacrifici con vittime adulte.
Le copie dell'ancile erano opera di un certo Mamurio.


Riferimenti letteratura:
  • Ovidio - Fasti
  • Virgilio - Eneide
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Plutarco - Vita di Numa Pompilio
  • Tito Livio - Storia di Roma
  • Lucio Anneo Floro - Compendio di Storia Romana


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