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Pelasgi



Pelasgi o Carii furono detti i popoli della cultura antico-elladica che fiorì a partire dal terzo millennio a.C. nella Media Ellade e nel Peloponneso. I reperti archeologici dimostrano che erano piuttosto progrediti, abili nell'agricoltura, nella navigazione, nelle arti e nei giochi.
I Pelasgi furono progressivamente sostituiti dalle successive migrazioni di popoli indoeuropei, gli Ioni, gli Eoli e gli Achei, o si fusero con loro. A loro volta, provenendo dalla Grecia Continentale, dall'Egeo e dall'Asia Minore occidentale, si stabilirono in molte regioni dell'Italia peninsulare e della Sicilia.

Secondo Dionisio di Alicarnasso era una stirpe greca, originaria del Peloponneso, di usi nomadi. Il loro re eponimo era Pelasgo, figlio di Zeus e di Niobe.
Dal Peloponneso erano migrati in Tessaglia, regione che divisero in tre parti che presero il nome dei capi della spedizione: Ftiotide da Ftio, Acaia da Acheo e Pelasgiotide da Pelasgo. Dopo sei generazioni furono dispersi da altre popolazioni e si divisero nella fuga in varie regioni greche, una parte di loro - indotta da un oracolo - partì per l'Italia ove si unì agli Aborigeni.
Macrobio racconta di una tradizione che attribuiva ai Pelasgi l'istituzione dei Saturnali.


Riferimenti letteratura:
  • Erodoto - Storie
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Macrobio - Saturnali


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