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Palamede



Guerriero greco nella guerra di Troia, figlio di Nauplio.
All'inizio della guerra Odisseo, per evitare di partire, si fingeva pazzo ed arava seminando sale. Palamede svelò l'inganno ponendo il piccolo Telemaco davanti all'aratro. Odisseo fu costretto a fermarsi rivelando così di non essere pazzo e dovette accettare, suo malgrado, l'arruolamento.
Più tardi, per vendicarsi, Odisseo fece uccidere un prigioniero troiano e gli mise indosso oro e documenti che simulavano un tradimento da parte di Palamede. Davanti al consiglio dei comandanti Odisseo finse di voler difendere Palamede e propose di perquisirne la tenda per accertare le sue responsabilità. Nella tenda fu trovato altro oro nascosto dallo stesso Odisseo e Palamede venne lapidato.
L'episodio non è narrato da Omero ma ne parlavano le Ciprie ed è presente nei drammi ateniesi.
In Ditti Cretese si legge che Ulisse e Diomede convinsero Palamede a calarsi in un pozzo fingendo che contenesse un tesoro e quindi lo lapidarono.
Gorgia scrisse una difesa di Palamede.
Nell'Eneide Palamede è ricordato nel discorso di Sinone, l'acheo che si consegna ai troiani dopo la falsa partenza dei suoi, per perfezionare l'inganno del cavallo. Sinone racconta infatti di essere stato compagno ed amico di Palamede e, come tale, di aver subito l'odio di Odisseo al punto che questi lo aveva fatto scegliere come vittima di un sacrificio espiatorio degli Achei.


Riferimenti letteratura:
  • Virgilio - Eneide
  • Igino - Fabulae
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Ditti Cretese - Storia della guerra troiana
  • Darete Frigio - Storia della rovina di Troia
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Guido delle Colonne - Storia della guerra di Troia

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Nauplio

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