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Cizico



Eroe eponimo della sua città viene considerato figlio di Eneo e di Eunete, figlia del re dei Traci Eusoro, ma Igino lo dice figlio di Eusoro.
In Apollonio Rodio ed in Igino Cizico ospita gli Argonauti. Dopo la partenza questi vengono respinti a terra da una tempesta notturna. Scambiandoli per nemici Cizico li attacca e viene ucciso da Giasone.
Al mattino Giasone, compreso il tragico equivoco, seppellisce Cizico e consegna il regno ai suoi figli.
La vedova Clite, figlia dell'indovino Merope, muore (o si uccide) per il dolore.
Le ninfe del luogo la piangono tanto da far nascere una fonte che prenderà il nome di lei.
In un racconto di Conone pervenutoci in epitome nella Biblioteca di Fozio, Cizico era re di una popolazione di Pelasgi e viveva in Tessaglia, cacciato di qui si trasferiva nel Chersoneso per fondarvi la città cui dava il suo nome. Lo scontro con gli Argonauti era dovuto all'erronea convinzione dei Pelasgi che i visitatori fossero Tessali e Cizico veniva ucciso per errore da Giasone proprio mentre interveniva per chiarire l'equivoco e far cessare il combattimento.


Riferimenti letterari:
  • Apollonio Rodio - Argonautiche
  • Igino - Fabulae
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Fozio - Biblioteca


  • Indice sezione