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Angelo della Pergola
Angelo o Agnolo della Pergola, il cui vero cognome era probabilmente Dal
Foco
, nacque intorno al
1375
a Pergola, presso Cagli in provincia di
Pesaro
.
Non abbiamo sue notizie fino al
1397
quando risulta arruolato da Pandolfo Malatesta impegnato contro la
famiglia Colonna
a favore del papa
Bonifacio IX
.
Nel
1405
durante la guerra di
Pisa
, venne sconfitto da
Muzio Attendolo Sforza
. Nel
1406
si scontrò senza successo con
Braccio da Montone
.
Nel
1409
collaborò alla sconfitta di
Ladislao d'Angiò
, poco dopo divenne capitano generale delle truppe di
Siena
e tenne questo incarico per due anni conseguendo alcuni successi ma anche lasciando compiere alle sue milizie scorrerie nei territori senesi.
Nel
1416
era di nuovo al servizio dei
Malatesta
ed il 12 luglio di quell'anno, sconfitto da
Braccio da Montone
nella battaglia di
Umbertide
, venne imprigionato.
Riottenuta la libertà passò al servizio di
Bologna
e fu incaricato di sottomettere San Giovanni in Persiceto che si era ribellata. Angelo della Pergola portò a termine con successo l'incarico ma sottopose il paese ad un terribile saccheggio.
Rimase con i Bolognesi fino al
1420
, quindi passò allo Stato Pontificio per il quale attaccò la stessa
Bologna
, insieme a Carlo Malatesta, Ludovico Migliorati e
Braccio da Montone
.
Bologna
si arrese ma Angelo, che era rimasto a presidiare la città , dopo alcuni mesi occupò Castel San Pietro e ne fece la base di un'attività di scorrerie e saccheggi. Lascià il territorio bolognese solo dopo aver accettato un riscatto al termine di lunghe trattative.
Dopo aver proseguito le sue gesta predatorie in
Romagna
per molti mesi, Angelo si accordò con i
Visconti
di
Milano
che avevano deciso di riprendere la Valdossola agli Svizzeri. Combattè insieme al
Carmagnola
nella battaglia di Arbedo e come compenso per il suo successo ricevette il feudo di Sartirana.
Nel
1423
svolse con le sue truppe attività di guerriglia presso Mortara provocando incidenti al confine sabaudo, l'anno seguente passò in
Romagna
dove conquistò
Imola
e venne premiato dai
Visconti
con il feudo di Zeme in Lomellina e con la contea di Biandrate.
Nell'estate
1424
i
Visconti
concentrarono le loro forze in
Romagna
per preparare un'invasione dell'
Italia
Centrale e, in questo contesto, Angelo della Pergola attaccò
Alberico da Barbiano
nel suo castello di Zagonara (28 luglio
1424
).
I Fiorentini mossero contro i Viscontei e subirono una grave disfatta, venne catturato, fra gli altri, Carlo Malatesta.
Dopo Zagonara Angelo della Pergola continuò ad imperversare brutalmente in
Romagna
contro i
Malatesta
e gli altri alleati dei Fiorentini, conquistò Gradara e catturò Galeazzo Malatesta.
Nel
1425
combatteva ad
Asti
contro i Savoia, poi in
Liguria
dove venne sconfitto da ribelli genovesi a Sestri il 20 giugno
1425
.
Di nuovo in
Romagna
nel luglio
1425
conquistò Solarolo, quindi fu a
Parma
per organizzare le forze dei
Visconti
in vista della guerra con
Venezia
.
Nel
1426
i
Veneziani
aprirono le ostilità conquistando alcune fortezze del Bresciano, contrastati dal solo
Francesco Sforza
che era l'unico dei condottieri al soldo dei
Visconti
a trovarsi nella zona.
Angelo della Pergola ebbe per un periodo il comando supremo delle forze viscontee ma non otttenne risultati di rilievo e il duca di
Milano
passò la carica a Carlo Malatesta.
Il
Conte di Carmagnola
riuscì ad attirare i
Milanesi
nella zona paludosa di Maclodio e qui li sconfisse nella battaglia del 12 luglio
1427
.
Il Della Pergola, insieme al Piccinino, riportò un'ultima vittoria conquistando delle fortificazioni del
Carmagnola
nella Valle di San Martino poco prima di morire improvvisamente nell'aprile
1428
.
Riferimenti letteratura:
Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
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