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Muzio Attendolo Sforza
Muzio Attendolo Sforza in una miniatura del XV secolo
Immagine di pubblico dominio da
Wikipedia
Il suo vero nome era Giacomo Attendolo, da cui Giacomuzzo, Muzzo, Muzio. Fu soprannominato Sforza che significava forzuto, robusto. Questo soprannome divenne poi il cognome della casata che da Muzio ebbe origine.
Nacque a
Cotignola
, presso
Ravenna
, il 28 maggio
1369
. Faceva parte di una famiglia della piccola nobiltà locale dedita all'agricoltura. Nel
1382
si arruolò nella compagnia del capitano di ventura
Boldrino da Panicale
e più tardi in quella di
Alberico da Barbiano
.
Si raccontava che quando gli fu proposto di arruolarsi, Muzio affidò la decisione alla sorte lanciando in aria la zappa con cui stava lavorando: se fosse ricaduta in terra sarebbe rimasto a casa, ma la zappa si impigliò fra i rami di un albero ed il giovane prese un cavallo e partì.
Nel
1398
fu al servizio di
Perugia
per difenderla contro i
Visconti
ma poco dopo passò al servizio di questi ultimi, quindi a
Firenze
.
Nel
1402
i
Visconti
lo sconfissero a
Casalecchio
e lo fecero prigioniero ma Muzio riuscì a liberarsi e a battere nel
1405
Agnolo della Pergola
durante la guerra di
Pisa
.
Nel
1409
uccise a tradimento a Rubiera
Ottobono Terzi
che aveva proditoriamente occupato
Parma
,
Piacenza
e Reggio e fu ricompensato dagli Estensi con le terre di Montecchio. Nello stesso anno combattè ancora per i Fiorentini e dal
1411
sconfisse a
Roccasecca
le truppe del re di
Napoli
Ladislao
ma l'anno successivo, come era costume dei condottieri dell'epoca, passò al servizio del regno di
Napoli
contro il quale aveva combattuto raggiungendo la carica di gran connestabile.
A causa di rivalità nella corte napoletana perse la carica ma la recuperò nel
1416
.
Nel
1419
combattè contro
Braccio da Montone
in difesa del papa
Martino V
per ordine di
Giovanna II di Napoli
e venne sconfitto.
Rivale del Caracciolo, depose il titolo di gran connestabile e passò a
Luigi III d'Angiò
che era stato proclamato erede di
Giovanna II
da
Martino IV
e si opponeva ad
Alfonso V
che la regina aveva nel frattempo adottato.
Quando
Alfonso
tentò di spodestare ed imprigionare
Giovanna
, Muzio Attendolo la portò in salvo ad Aversa.
Militando per
Napoli
riuscì a far processare e giustiziare
Angelo Broglio, detto il Tartaglia
, che durante la sua prigionia aveva avuto intese con
Braccio da Montone
per privarlo dei suoi possedimenti.
Nel
1424
fu inviato contro
Braccio da Montone
che aveva occupato l'Aquila per gli
Aragonesi
ma nel superare il fiume Pescara fu travolto dalla corrente ed affogò.
Muzio Attendolo ebbe numerosi figli legittimi e naturali che furono i capostipiti dei vari rami della
famiglia Sforza
.
Le sue mogli legittime furono
Antonia Salimbeni
, Caterina Alopo e Maria Marzani mentre le madri dei suoi figli naturali furono Tamira di Cagli e
Lucia Terzani
.
Riferimenti letteratura:
Niccolò Machiavelli - Il principe
Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
Matrimoni - Unioni:
Tamira di Cagli
Figli:
Francesco I Sforza
Bosio Sforza
Alessandro Sforza
Giovanni Sforza
Leone Sforza
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