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ANTONINO LIBERALE
METAMORFOSI
1. Ctesilla
- Raccontata da
Nicandro
nel terzo libro delle
Alterazioni
Ctesilla figlia di Alcidamante nacque a
Ceo
. L'ateniese Ermocare se ne invaghì vedendola ballare alle feste di
Apollo
e le lasciò un messaggio inciso su una mela nel tempio di
Artemide
, diceva : "Per
Artemide
, io sposerò Ermocare". Ctesilla raccolse la mela e lesse il messaggio, subito se ne vergognò e gettò via la mela.
Ermocare ottenne il consenso per sposare Ctesilla dal padre di lei Alcidamante che giurò per
Apollo
ma più tardi dimenticò il giuramento e fece sposare la ragazza con un altro.
Per volontà di
Artemide
, Ctesilla rivide Ermocare e se ne innamorò, lo sposò fuggendo a
Atene
. Per la violazione del giuramento del padre Ctesilla morì di parto, dal suo letto volò via una colomba e il cadavere scomparve. Per ordine dell'oracolo Ermocare e gli abitanti di
Ceo
eressero un tempio e lo dedicarono a Ctesilla.
2. Le Meleagridi
- Raccontata da
Nicandro
nel terzo libro delle
Alterazioni
Eneo
re di
Calidone
era figlio di
Porteo
a sua volta figlio di
Ares
. Da
Altea
figlia di
Testio
ebbe i figli
Meleagro
, Fereo, Ageleo, Tosseo, Climeno, Perifante e le figlie Gorge, Eurimede,
Deianira
e Melanippe.
Artemide
, dimenticata da
Eneo
in un sacrificio, scatenò un cinghiale selvaggio che devastava la campagna.
Meleagro
e i figli di
Testio
radunarono i migliori guerrieri che uccisero il cinghiale. Le carni della bestia furono spartite e
Meleagro
volle per se la testa e la pelle come cimeli.
Artemide
, ancora più adirata per l'uccisione del cinghiale sacro, suscitò la discordia, i figli di
Testio
contesero con
Meleagro
per la pelle e
Meleagro
li uccise provocando la guerra tra Cureti e Calidoni. Prima di affrontare i nemici,
Meleagro
morì perché sua madre, per vendicare i suoi fratelli, gettò nel fuoco un tizzone magico dal quale dipendeva la vita di
Meleagro
.
Anche gli altri figli di
Eneo
morirono in battaglia e le figlie, che piangevano inconsolabili per la morte dei fratelli, furono trasformate da
Artemide
negli uccelli detti Meleagridi che vivevano nell'isola di Lero. A questa metamorfosi sfuggirono soltanto Gorge e
Deianira
per intercessione di Dioniso.
3.
Ierace
- Raccontata da
Boio
nell'
Ornitogonia
Nel paese dei
Mariandini
, un uomo buono e giusto di nome
Ierace
aiutò i
Teucri
colpiti dalla carestia mandata da
Poseidone
. Il dio, indignato, trasformò
Ierace
in uno sparviero cambiando la sua forma e il suo carattere, così colui che era stato amato dagli uomini fu odiato dagli uccelli.
4. Cragaleo
- Raccontata da
Nicandro
nel primo libro delle
Alterazioni
e da Atenada negli
Ambracica
Il vecchio e saggio Cragaleo figlio di Driope fu scelto come giudice da
Apollo
,
Artemide
ed Eracle che disputavano per la dedica della città di
Ambracia
in Epiro.
Ciascuno dei tre dei espose le proprie ragioni, vinse Eracle in quanto conquistatore dell'Epiro e progenitore dei Corinzi fondatori di
Ambracia
. Adirato per non essere stato scelto,
Apollo
pietrificò Cragaleo.
5. Egipio
- Raccontata da
Boio
nel primo libro dell'
Ornitogonia
Egipio sedusse la vedova Timandre e ne fece la propria amante. Neofrone, figlio di Timandre e coetaneo di Egipio, deplorando questa relazione volle punire gli amanti: sedusse a sua volta Buli madre di Egipio quindi organizzò un inganno facendo in modo che Egipio si unisse a Buli non riconoscendola per il buio.
Quando Buli si rese conto dell'incesto consumato decise di accecare il figlio e togliersi la vita ma
Zeus
trasformò Egipio, Neofrone e Buli in uccelli rapaci e Timandre in una cinciallegra.
6. Perifante
Antico re dell'Attica, estremamente giusto e pio, devoto ad
Apollo
e ricco di ogni umana qualità, fu talmente amato dai suoi sudditi che questi presero a tributargli onori divini provocando la gelosia di
Zeus
. Il dio aveva deciso di annientare Perifante ma per intercessione di
Apollo
mitigò la sua ira e lo trasformò in aquila, uccello al quale concesse privilegi in riconoscimento delle virtù dell'uomo che era stato. La moglie di Perifante pregò per essere trasformata a sua volta in uccello per rimanere accanto al marito e
Zeus
la fece diventare un gipeto.
7. Anto
- Raccontata da
Boio
nel primo libro dell'
Ornitogonia
Autonoo e Ippodamia
furono genitori di
Erodio, Anto, Scheneo, Acanto
e della bellissima
Acantide
.
Autonoo
aveva molte mandrie di cavalli e moltissima terra ma questa, abbandonata a se stessa, produceva solo giunchi e cardi.
Un giorno
Anto
volle allontanare le cavalle che pascolavano in un prato ma le bestie si infuriarono e prima di ricevere soccorso
Anto
venne ucciso.
Zeus
e
Apollo
, impietositi, tramutarono tutti in uccelli.
Anto
divenne una cutrettola, uccello che quando sente un cavallo nitrire fugge imitandone il verso.
8. Lamia o Sibari
- Raccontata da
Nicandro
nel quarto libro delle Alterazioni
In una caverna del Parnaso viveva una bestia grandissima chiamata Lamia o Sibari. La bestia ghermiva bestiame e uomini, l'oracolo disse che per liberarsene era necessario esporre un giovane nella caverna. Fu estratto a sorte il giovane Alcioneo ma mentre veniva condotto al sacrificio il coraggioso Euribato volle prendere il suo posto.
Nella caverna Euribato affrontò la bestia, la trascinò fuori e la scagliò giù dalle rupi. Nel luogo dove precipitò sgorgò una fonte e da questa fonte i Locresi trassero il nome per la città i Sibari che fondarono in Italia.
9. Le Ematidi
raccontata da
Nicandro
nel quarto libro delle Alterazioni
Piero re di Emazia aveva nove figlie che sfidarono le
Muse
in una gara di canto. Sconfitte furono trasformate in uccelli. Al canto delle
Muse
il monte Elicona prese a crescere verso il cielo finché non lo fermò Pegaso con un colpo di zoccolo.
10. Le Miniadi
- da
Nicandro
nel quarto libro delle Alterazioni e da Corima
Alcitoe
,
Arsinoe
e
Leucippe
figlie di
Minia
, trascuravano i riti di Dioniso. Il dio tentò di persuaderle prendendo l'aspetto di una giovane ma non ottenne risultato. Adirato Dioniso assunse l'aspetto di vari animali e operò prodigi che sconvolsero le tre sorelle le quali offrirono il sacrificio di un bambino figlio di Leucippe e vissero sui monti finché Ermes le tramutò in uccelli notturni.
11. Aedone
. Raccontata da
Boio
nell'Ornitogonia
Pandareo di Efeso ebbe da Demetra il dono di non sentirsi mai sazio e appesantito, qualunque quantità di cibo mangiasse (era considerato un carattere molto virile).
Aedone figlia di Pandareo sposò il carpentiere Politecno di Colofone e ne nacque un figlio che ebbe none Iti. Una volta i due sposi dissero qualcosa che dispiacque a Era che inviò Eris a punirli. Divenuti competitivi, si sfidarono: chi dei due avesse impiegato più tempo per finire il lavoro che stava facendo avrebbe dovuto procurare una serva all'altro. Vinse Aedone con l'aiuto di Era e Politecno, con un pretesto, di fece affidare da Pandareo Chelidonide, sorella di Aedone, la violentò e le rasò la testa facendole giurare di non dire nulla a Aedone, quindi la consegnò alla moglie come pagamento per la sfida perduta. La povera Chelidonide fu sfruttata e maltrattata dalla sorella finché questa, udendo per caso i suoi lamenti, non la riconobbe. Le sorelle fecero a pezzi il piccolo Iti, ne somministrarono le carni a Politecno e tornarono da Pandareo.
Quando Politecno tentò di punirle i servi di Pandareo lo catturarono e lo gettarono nell'ovile, legato e cosparso di miele per farlo tormentare dalle mosche. Aedone ne ebbe pietà e voleva aiutarlo ma i suoi familiari minacciarono di ucciderla. Per evitare altri eventi tragici
Zeus
trasformò tutti in uccelli.
12. Cicno
raccontata da
Nicandro
e da Areo di Laconia. Cicno nacque da
Apollo
e Tirsa figlia di Anfinomo. Di bell'aspetto ma rude e presuntuoso, respingeva quanti si innamoravano di lui per la sua bellezza finché rimase soltanto Filio. Viveva nelle campagne tra Pleurone e Calidone, dove un giorno apparve un mostruoso leone che divorava la popolazione e il bestiame. Cicno ordinò a Filio di uccidere il leone ma senza usare armi. Filio si riempì lo stomaco di cibo e vino e quando il leone si avvicinò vomitò tutto. La bestia famelica divorò il suo vomito e si addormentò a causa del vino. Filio riuscì a uccidere la belva soffocandola e la portò a Cicno.
Filio divenne famoso per l'impresa del leone ma Cicno gli ordinò di catturare certi giganteschi avvoltoi. Un'aquila lasciò cadere una lepre che aveva catturato, Filio si cosparse del suo sangue e si finse morto. Quando gli avvoltoi, attirati dal sangue, si avvicinarono Filio ne afferrò due per le zampe e li portò a Cicno.
Cicno ordinò a Filio di prendere un toro a mani nude e di condurlo all'altare di
Zeus
. Il ragazzo pregò Eracle che gli mandò due tori che presero a battersi tra di loro, quando le due bestie furono esauste Filio ne portò facilmente una all'altare prendendola per la zampa.
Per volere di Eracle, il giovane smise di obbedire a Cicno e questi, persosi d'animo, si gettò nel lago Conope. Anche la madre Tirsa volle morire in quel luogo e per volere di
Apollo
furono entrambi trasformati in uccelli lacustri. Da allora il lago si chiamò Cicneio.
13. Aspalide
raccontata da
Nicandro
. La ninfa Otreide ebbe da
Zeus
un figlio di nome Meliteo ma lo espose nel bosco per timore di Era. Il bambino non morì per volere di
Zeus
ma crebbe nel bosco nutrito dalle api. Cresciuto, Meliteo incontrò Fagro figlia di
Apollo
di Otreide. Fagro comprese che il bambino Meliteo era suo consanguineo grazie a un oracolo e lo portò alla sua casa. Divenuto uomo Meliteo fondò la città di Melite in Ftia. In Melite visse un tiranno chiamato Tartaro che soleva stuprare le giovani donne prima del matrimonio. Un giorno ordinò ai suoi servi di rapire Aspalide figlia di Argeo ma la ragazza si impiccò prima di essere catturata e il fratello Astigite giurò di vendicarla. Travestitosi con un abito della sorella riuscì ad entrare nella casa del tiranno e lo uccise. Gli abitanti di Melitea onorarono Astigite e gettarono nel mare il cadavere di Tartaro. Non trovarono invece il corpo di Aspalide che per volere divino era stato tramutato in una statua.
14. Munico
, raccontata da
Nicandro
. Munico figlio di Driante fu re dei Molossi e indovino. Da Lelante ebbe Alcandro, Megaletore, fileo e la figlia Iperippe, crebbero tutti giusti e onesti e furono molto amati. Una notte però furono attaccati dai predoni che cercarono di catturarli ma
Zeus
lo evitò trasformandoli in uccelli. Iperippe fu trasformata in cormorano, Munico in poiana, Alcandro in scricciolo, Megaletone e Fileo in due piccoli uccelli [nota: il testo porta
icneumone
(= mangusta) e
cane
. Si tratta evidentemente di fraintendimento della fonte o di errori nella tradizione del testo], Lelante in picchio.
Il picchio è nemico delle aquile perché cercando insetti colpisce le loro uova. Tutti gli altri vivono insieme nelle selve tranne il cormorano che vive sul mare o nei laghi.
27. Ifigenia
Da Teseo e
Elena
nacque Ifigenia che fu allevata dalla sorella di
Elena
, Clitennestra la quale fece credere fosse sua figlia.
Quando l'esercito degli
Achei
fu trattenuto in
Aulide
per mancanza di vento gli indovini convinsero Agamennone a sacrificare Ifigenia ad
Artemide
ma all'ultimo momento la dea sostituì Ifigenia con un toro e portò la giovane nel Ponto Eusino presso Toante figlio di Boristene. La dea chiamò Tauri le genti di quel luogo in memoria del toro apparso al posto di Ifigenia e di questa fece la sua sacerdotessa.
Quando fu il momento
Artemide
cambiò la natura di Ifigenia rendendola una dea immortale ed eternamente giovane, la trasferì nell'isola di Leuke dove divenne sposa di
Achille
.
33. Alcmena
Raccontata da
Ferecide
. Scomparso Eracle, Euristeo ne cacciò i figli e prese il potere. Gli Eraclidi furono accolti da
Demofonte
figlio di Teseo e si stanziarono in Attica. Euristeo dichiarò guerra a
Atene
ma perse la vita in combattimento e gran parte dei suoi soldati fu messa in fuga. Illo e gli altri Eraclidi tornarono a stabilirsi a Tebe.
Intanto morì di vecchiaia Alcmena e gli Eraclidi prepararono il funerale ma
Zeus
ordinò a Ermes di sottrarre segretamente a Alcmena e portarla all'Isola dei Beati per farle sposare Radamante. Gli Eraclidi trovarono nella bara di Alcmena una pietra che drizzarono nel bosco nel luogo dove in seguito sorse il santuario di Alcmena.