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Teodorico



Figlio del re ostrogoto Teodomiro, all'età di otto anni fu affidato alla corte di Bisanzio come ostaggio in garanzia del trattato di alleanza che gli Ostrogoti avevano stipulato con l'impero d'Oriente.
Teodorico fu educato a Bisanzio, dove rimase dieci anni. Nel 472 gli fu consentito di lasciare Bisanzio e presto inaugurò la propria carriera militare scontrandosi con i Sarmati, ostili all'impero bizantino. Pretendendo di tenere per se parte del territorio ripreso ai Sarmati, Teodorico causò la rottura delle relazioni politiche con Bisanzio che interruppe il versamento delle sovvenzioni agli Ostrogoti previsto dal vigente trattato di alleanza, ma Teodomiro, padre di Teodorico, occupò la Mesia e costrinse l'imperatore Leone a riprendere i pagamenti.
Alla morte del padre, avvenuta nel 474, Teodorico divenne re degli Ostrogoti. Una parte del regno ostrogoto, la Tracia, era tuttavia governata dal principe Teodorico Strabone con il quale il nuovo re intrattenne rapporti molto tesi.
Nel 475 d.C. Teodorico Strabone aiutò l'usurpatore Basilisco a destituire Zenone il quale tornò sul trono l'anno successivo con l'aiuto di Teodorico.
Mausoleo di Teodorico 2, Ravenna
Il Mausoleo di Teodorico a Ravenna
Di Zitumassin (Opera propria)
[CC-BY-3.0], attraverso Wikimedia Commons
Morto Strabone nel 481, Teodorico unificò il regno degli Ostrogoti e successivamente lo ampliò con nuovi territori ottenuti da Bisanzio.
La potenza ed il prestigio di Teodorico furono accresciuti dal trionfo che egli celebrò a Costantinopoli nel 488 dopo aver debellato la rivolta di Leonzio ed Illo. In questa situazione Zenone temeva il potente esercito ostrogoto come un potenziale nemico, tanto più che gli Ostrogoti andavano espandendosi ed avvicinandosi a Costantinopoli.
Non disponendo di forze adeguate per contrastare un eventuale attacco ostrogoto,Zenone decise di convogliare le ambizioni di Teodorico contro un altro potenziale pericolo rappresentato da Odoacre che, dopo aver spodestato Romolo Augustolo, governava di fatto l'Occidente, sia pure dichiarandosi rappresentante e servitore di Zenone.
In quest'ottica Zenone operò in modo di risolvere la discordia che si era creata con Teodorico a causa dell'occupazione di alcuni territori bizantini da parte ostrogota e formalizzò l'accordo adottando Teodorico.
Nel 488 gli Ostrogoti intrapresero una vera e propria migrazione verso l'Italia dove intendevano stabilirsi una volta eliminato il governo di Odoacre.
Secondo varie fonti Teodorico contava di ricevere a coronamento dell'impresa il titolo di imperatore d'Occidente o, almeno, quello di vicario imperiale di Zenone. Oltre a queste ambizioni personali, a muovere il giovane condottiero era l'esigenza di trasferire il suo popolo in un paese più ospitale delle regioni della Mesia e dell'Illirico.
Durante il viaggio, oltrepassato il fiume Sava, gli Ostrogoti si scontrarono con i Gepidi che tentarono - probabilmente per timore di saccheggi - di impedire a quella massa di trecentomila persone di attraversare il loro territorio. I Gepidi furono sconfitti e gli Ostrogoti si concessero una lunga pausa per evitare di affrontare i valichi alpini durante l'inverno.
Nell'estate del 489 Teodorico raggiunse l'Isonzo ed il 28 agosto si scontrò per la prima volta con l'esercito di Odoacre adAquileia, un'altra durissima battaglia si svolse il 30 settembre presso Verona sulle rive dell'Adige, l'esito fu favorevole agli Ostrogoti ma entrambe le parti subirono molte perdite.
Odoacre si ritirò a Ravenna chiamando a concentrarsi intorno a se tutte le forze militari delle quali poteva disporre, comprese quelle provenienti dall'Italia meridionale mentre Teodorico occupava Milano e Pavia.
Odoacre riorganizzò le sue risorse e riaccolse uno dei suoi generali di nome Tufa che aveva in precedenza disertato (ma forse si era trattato di uno stratagemma per ingannare Teodorico), quindi si trasferì a Cremona e riconquistò Milano.
Capovolgendo temporaneamente le sorti della guerra, Odoacre costrinse Teodorico a rinchiudersi a Pavia e lo strinse d'assedio ma quando gli Ostrogoti ricevettero rinforzi dalla Gallia visigota fu costretto ad indietreggiare per barricarsi a Cremona dove non arrivò perché Teodorico lo raggiunse e lo sconfisse duramente sull'Adda l'11 agosto 490.
Odoacre, con quel che rimaneva del suo esercito, si stabilì a Ravenna che offriva il vantaggio di valide fortificazioni e quello di una via di accesso al mare. In questa situazione gli assediati riuscirono per lungo tempo a ricevere rinforzi e rifornimenti dalle coste adriatiche senza che Teodorico potesse impedirlo.
Dal canto suo Teodorico considerava comunque la conquista dell'Italia come cosa fatta ed inviò una delegazione a Bisanzio per relazionare sugli eventi e chiedere a Zenone di confermarlo sovrano dell'Impero d'Occidente, ma Zenone rifiutò.
L'imperatore morì il 9 aprile 491 ed il suo successore Anastasio confermò il rifiuto nei confronti di Teodorico.
Nel 492 Teodorico conquistò Rimini e, organizzata una piccola flotta, riuscì a privare gli assediati dei rifornimenti via mare. Odoacre, le cui forze erano diminuite dalle perdite subite in alcuni precedenti tentativi di rompere l'assedio, era ormai alle strette, tuttavia riuscì a resistere ancora sei mesi prima di rassegnarsi ad avviare le trattative di resa.
A fine febbraio 493 Odoacre accettò di firmare un trattato con Teodorico i cui termini non ci sono noti. Secondo alcune fonti il trattato prevedeva che i due capi barbari regnassero insieme, condizione che dimostrerebbe una generosità improbabile da parte del vincitore, ma forse Teodorico firmò già deciso ad eliminare Odoacre ad assedio concluso. Il 5 marzo 493 Teodorico entrò a Ravenna. Dieci giorni dopo uccise di propria manoOdoacre dopo averlo attirato in trappola con l'offerta di un banchetto.
Teodorico si stabilì quindi a Ravenna e nel 500 giunse a Roma dove fu accolto trionfarmente. Riparò strade, restaurò opere pubbliche, costruì nuovi palazzi. Impresse nuovo slancio all'agricoltura fino a far calare il prezzo del grano.
Occupata l'Italia, Teodorico secondo la consuetudine dell'hospitaticum divise fra i suoi soldati un terzo della terra e riconobbe loro il diritto di portare armi ma conservò per i Romani l'amministrazione civile conferendo cariche ed onori ad alcuni di loro fra cui il senatore Cassiodoro, che fece suo consigliere, ed il filosofoSeverino Boezio.
La capitale venne trasferita a Ravenna, rimanendo a Roma la sede senatoria.
Teodorico respinse i Gepidi oltre il Danubio e nel 507 si diresse contro i Burgundi conquistando la Provenza.
Nel 523 l'imperatore di Bisanzio emanò un decreto antiariano. Le popolazioni italiche manifestarono la loro propensione per la tradizione imperiale piuttosto che per la germanica e cominciarono le persecuzioni.
Nell'insieme il suo regno conobbe un periodo di pace in Europa nonostante i numerosi focolai di guerra come le differenze religiose, la politica espansionistica di molti stati e la difesa dei confini. Teodorico supportò la sua politica di pace anche con alcuni matrimoni diplomatici, egli stesso sposò nel 492 Audefleda, sorella del re franco Clodoveo. Fece sposare le figlie Teodegota e Ostrogota rispettivamente con il re dei Visigoti Alarico II e con Sigismondo figlio del re dei Burgundi Gundobado.
Amalafrida, sorella di Teodorico sposò Trasamondo re dei Vandali mentre la nipote Amalaberga divenne sposa di Erminafrido, re dei Turingi.
Teodorico morì nel 526.


Riferimenti letteratura:
  • Anonimo Valesiano
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


    Vedi anche:
  • Re Goti in Italia

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Teodomiro
    Matrimoni - Unioni:
  • Audefleda
    Figli:
  • Teodegota
  • Amalasunta
  • Ostrogota


  • Indice sezione