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Parti
La
Partia
, regione della
Persia
, era in origine una
satrapia
del regno dei
Seleucidi
(uno dei regni creati dai successori di
Alessandro Magno
).
Nel
238 a.C.
fu invasa dalla tribu dei Parni, proveniente dalla riva orientale del Mar Caspio. Il capo dei Parni
Arsace
costituì dunque il primo stato parto e fu capostipite della dinastia degli
Arsacidi
.
Alla morte di
Arsace
salì al trono il fratello, detto Arsace II, il cui nome era probabilmente
Tiridate
.
Questo sovrano organizzò il regno e ne estese il territorio, resistendo a
Seleuco II
che, solo nel
228 a.C.
, tentò una breve spedizione contro di lui.
I
Seleucidi
, infatti, erano troppo occupati con i conflitti ad occidente - in particolare contro l'
Egitto
- per dedicare troppe risorse alla remota
satrapia
orientale parta.
Tiridate
morì nel
211 a.C.
e gli successe il figlio
Artabano I
. Questi si dovette misurare con il nuovo re seleucide
Antioco III
che volle riconquistare le province orientali spingendosi fino al
Tigri
nel corso di una lunga campagna militare.
Rilievo votivo parto
Artabano
perse parte dei suoi territori e dovette sottomettersi al trattato di alleanza imposto da
Antioco III
, ma conservò l'indipendenza.
Nel
191
Artabano I
morì e gli successe
Priapatio
, questi ebbe due figli,
Fraate
e
Mitridate
.
Dopo circa quindici anni di regno,
Priapatio
morì e gli successe
Fraate
il quale, approfittando del fatto che
Antioco III
era indebolito da una sconfitta subita a
Magnesia
ad opera dei
Romani
, riuscì ad ingrandire sensibilmente il regno dei Parti.
In quel periodo morì
Antioco III
ed il regno dei
Seleucidi
cominciò a sgretolarsi a causa delle numerose ribellioni delle satrapie.
Morendo nel
171
,
Fraate
lasciò il regno al fratello minore
Mitridate I
. Questi attese fino al
163
(morte di
Antioco IV
), quindi iniziò una fortunata campagna militare spingendosi sempre più a ovest.
Occupata la
Media
nel
147 a.C.
, si rivolse ad Oriente conquistando altri territori fino al confine indiano. Poco dopo decise di attaccare il giovanissimo re seleucida
Demetrio II
e nel 141, ormai padrone della maggior parte della
Mesopotamia
, occupò Seleucia sul
Tigri
.
Alla sua morte (
137 a.C.
),
Mitridate
aveva costruito il grande impero dei Parti i cui territori andavano ora dalla
Battriana
alla
Babilonia
, ed il re seleucide
Demetrio
si trovava in esilio in Ircania. Gli successe il figlio
Fraate II
.
Nel
130 a.C.
il seleucide
Antioco VII Sidete
mosse contro la
Partia
con un enorme esercito ed in un primo momento sottomise
Fraate
e si stabilì ad
Ecbatana
che tenne in stato d'assedio, ma presto la popolazione locale e parte del suo seguito si ribellarono alla sua tirannide e quando
Fraate II
sferrò un tempestivo contrattacco,
Antioco
venne sconfitto ed ucciso e l'
impero seleucida
cessò di costituire una minaccia per i Parti.
Più grave era invece la situazione lungo i confini orientali dove orde di nomadi svolgevano periodiche invasioini che provocarono, intorno al 130 a.C., la fine dello stato della
Battriana
.
Impegnato su questo fronte,
Fraate II
perse la vita in combattimento nel
127 a.C.
Prese il potere suo zio
Artabano II
che morì a sua volta nel
124 a.C.
, combattendo contro lo stesso nemico.
La
Partia
era notevolmente ridimensionata ed indebolita ma l'ascesa al trono di
Mitridate II
la portò rapidamente ad una nuova e maggiore potenza.
Sotto questo re l'impero parto raggiunse la sua massima espansione, stabilì il confine occidentale lungo l'
Eufrate
e si procedette ad una profonda riorganizzazione politica ed amministrativa. E' provato anche che
Mitridate II
intrattenne rapporti diplomatici perfino con l'imperatore cinese.
Nel
121 a.C.
Mitridate II
aveva attaccato l'
Armenia
, governata dal re
Artadavasde
, ed aveva preso come ostaggio il figlio di questi
Tigrane
. Quando nel
94
Artadavasde
morì,
Mitridate
pose sul trono
Tigrane
ricevendo in cambio vasti territori dell'
Armenia
.
Nell'ultimo periodo del suo regno la
Partia
godette di un periodo di relativa pace se si eccettua una rivolta non chiara di un certo
Gotarze
, governatore della
Babilonia
, che riuscì forse a sottrarre i propri territori al controllo centrale.
Mitridate II
morì nell'
87 a.C.
, seguì un periodo di grande disordine. Forse prese il potere
Gotarze
, ma fu spodestato da
Orode I
.
Orode I
venne a sua volta cacciato intorno al
78 a.C.
e prese il suo posto
Sanatruce
. Intanto si combatteva contro
Tigrane di Armenia
che aveva attaccato la
Partia
subito dopo la morte di
Mitridate
.
Sanatruce
morì intorno al
70 a.C.
e lasciò il trono al figlio
Fraate III
.
In quel periodo i
Romani
si stavano estendendo verso Oriente, nel
Ponto
e nell'
Armenia
. Nel
66
Fraate
collaborò con le legioni di
Pompeo
ma questi, concluso un trattato con
Tigrane di Armenia
, non mantenne le promesse fatte ai Parti, provocando il primo episodio di un'ostilità che sarebbe durata per secoli.
Nel
58 a.C.
Fraate III
fu ucciso dai figli
Mitridate
e
Orode
. Seguì una lotta di successione fra i due che si concluse con la morte di
Mitridate III
intorno al
55 a.C.
Nel
54 a.C.
il triumviro
romano
Crasso
, divenuto governatore della
Siria
, prese la decisione di organizzare una grande spedizione contro i Parti.
Nella primavera del
53
Crasso
oltrepassò l'
Eufrate
entrando in territorio parto con un esercito di circa quarantamila uomini ed una cavalleria formata prevalentemente da alleati dell'
Armenia
e della
Mesopotamia
.
Il 6 maggio raggiunse la città di Carre e qui venne attaccato dalla fortissima cavalleria dei Parti.
Gli alleati disertarono immediatamenti ed i
Romani
, privati della cavalleria, si trovarono a combattere contro un nemico che usava una tecnica per loro inusuale: gli arcieri parti attaccando a cavallo sommergevano i legionari di frecce micidiali, quindi si ritiravano rapidamente contrinuando a scagliare all'indietro le famose "frecce del parto in fuga".
In soli due giorni di battaglia la metà dell'esercito
romano
fu massacrata e lo stesso
Crasso
perse la vita in un tranello tesogli dal comandante parto
Surena
, oltre diecimila soldati
romani
vennero inoltre fatti prigionieri.
Negli anni successivi il principe parto
Pacoro
, figlio di
Orode
, tentò due volte l'invasione della provincia
romana
di
Siria
, la prima (
51 a.C.
) fu respinto, la seconda (
49
-
39 a.C.
), alleatosi con il rinnegato
romano
Labieno
, riuscì nell'impresa ma nel
38 a.C.
venne cacciato ed ucciso.
Nel
37
Orode
fu ucciso dal figlio
Fraate IV
la cui crudeltà provocò la fuga di molti nobili alcuni dei quali convinsero
Marco Antonio
a tentare l'invasione della
Partia
.
Nel
36 a.C.
,
Antonio
passò l'
Eufrate
con un esercito di centomila uomini. Anche a lui l'
Armenia
aveva fornito un supporto di cavalleria.
Ben presto anche l'impresa di
Antonio
fallì ed i
Romani
persero circa trentacinquemila uomini abbattuti dalle frecce dei Parti o dagli stenti della disastrosa ritirata verso l'
Armenia
.
Nel
31 a.C.
il regno di
Fraate IV
fu seriamente messo in pericolo da un usurpatore di nome
Tiridate
. La lotta fra i due durò diversi anni con alterne vicende che videro a volte coinvolti i
Romani
dei quali
Tiridate
ricercava l'appoggio. Nel
25
Tiridate
era stato cacciato dalla
Partia
e nel
20
i
Romani
riuscirono ad ottenere da
Fraate
la restituzione delle insegne di
Crasso
e dei prigionieri di Carre ancora in vita.
Si trattò di un grande successo diplomatico di
Augusto
. In quell'occasione
Ottaviano
regalò a
Fraate
una schiava di nome
Musa
la quale circa dieci anni dopo riuscì a conquistare grande influenza su
Fraate
, dal quale aveva avuto un figlio di nome
Fraatace
, tanto da convincere il re ad inviare a
Roma
tutti i suoi figli maggiori (circa
10 a.C.
). Trascorso ancora qualche anno, nel
2 a.C.
,
Musa
avvelenò
Fraate
ed incoronò il figlio
Fraatace
.
Subito contro
Fraatace
si attivò un rivale ed
Augusto
decise di intervenire in
Partia
affidando il comando di una spedizione a suo nipote
Gaio Cesare
, figlio di
Agrippa
e di
Giulia
.
Gaio Cesare
incontrò
Fraate IV
che denunciò gli abusi del governatore della
provincia d'Asia
Marco Lollio
ma prima che potesse prendere qualsiasi provvedimento morì per cause sconosciute.
Riferimenti letteratura:
Ammiano Marcellino - Storie
Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
Indice sezione