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Luciano di Samosata



Luciano nacque a Samosata, allora capitale della Commagene nella provincia romana di Siria, intorno al 120 d.C.
Probabilmente di stirpe iranica ebbe un nome romano secondo una consuetudine allora diffusa negli ambienti provinciali.
Nell'infanzia tentò di seguire una tradizione familiare nella bottega di scultura di uno zio materno ma infranse accidentalmente una costosa lastra di marmo e venne espulso.
Non si hanno notizie sui suoi studi giovanili che dovettero essere molto approfonditi come si evince dalla vasta cultura letteraria e dalla padronanza della lingua greca dimostrate nelle sue opere.
Fu retore itinerante e viaggiò in numerose regioni dell'impero conseguendo con questa attività molto prestigio e lauti guadagni. A questo periodo risalgono gli scritti di retorica che dimostrano fra l'altro la sua adesione al movimento dei neo-sofisti che più tardi ricuserà . Contemporaneamente inizia la produzione dei suoi scritti satirici, come quelli in cui mette in ridicolo alcuni oratori maldestri, e comici come l'Elogio della mosca nel quale esalta le qualità intellettuali dell'insetto.
Come egli stesso racconta, intorno a quarant'anni decise di abbandonare la retorica perché questa aveva perduto le virtù dei tempi di Demostene ed ora si acconciava i capelli alla puttanesca e passò alla letteratura dialogica. Pur dimostrando in questo periodo interesse per la filosofia e per Platone in particolare, molte scuole filosofiche non andarono esenti dagli strali satirici di Luciano.
Fra i primi scritti di questa fase furono i Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane.
Studiò le satire di Menippo di Gadara (vissuto nel III secolo a.C.) che rese protagonista di due suoi dialoghi: Menippo o la necromanzia e Icaromenippo nei quali Menippo visita rispettivamente gli inferi ed il cielo per comprendere come realmente siano a prescindere dalle dispute dei filosofi.
Una parte dei suoi scritti attacca le rappresentazioni della mitologia, in particolare quelle mediate dallo stoicismo, ne fanno parte Zeus Confutato, Zeus Tragedo, Prometeo o il Caucaso ed altri.
Altri dialoghi riguardano le passioni e le miserie umane come il Dialogo dei morti.
La vasta produzione di Luciano ci è giunta quasi integra e comprende anche opere non dialogiche come Sui sacrifici e Sul lutto.
Ormai anziano, dopo molti anni vissuti ad Atene, accettò una carica amministrativa in Egitto e si rammaricò in un'Apologia di dover rinunciare alla libertà per necessità economiche.
Durante la vecchiaia, sofferente di gotta, compose due romanzi satirici: La storia vera e Asino.
Luciano morì in una data sconosciuta ma certamente posteriore al 180 d.C.


Riferimenti letteratura:
  • Luciano di Samosata - Dei sacrifici
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane
  • Luciano di Samosata - Alessandro o il falso profeta
  • Luciano di Samosata - Del modo di scrivere la storia

  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


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