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Maccabei



Membri di una famiglia sacerdotale del villaggio di Modin, nei pressi di Gerusalemme, discendenti da Ioarib, istigarono nel 168 a.C. una rivolta dei Giudei contro Antioco IV Epifane, re seleucida di Siria e Palestina e contro gli Ebrei favorevoli all'ellenizzazione.
Il nome deriva dall'appellativo Maccabeo (il Martellatore) attribuito al più famoso membro della famiglia, Giuda, morto nel 161 a.C.
L'insurrezione ebbe inizio quando Mattatia, padre di Giuda, uccise un ebreo che stava sacrificando a Zeus sull'altare eretto da Antioco IV nei sacri recinti del tempio di Gerusalemme.
Dei cinque figli di Mattatia che animarono la sedizione, tre successivamente ebbero la carica di capo supremo: Giuda, Gionata e Simone.
Con gli Asidei suoi alleati ed un esercito di seimila uomini, Giuda vinse alcune battaglie contro i Siriaci e nel 146 occupò il tempio di Gerusalemme dove eresse un nuovo altare e fortificazioni.
Alla morte di Antioco nel 163-164 a.C., i Maccabei deposero le armi ma poco dopo ripresero le ostilità per raggiungere l'indipendenza politica.
Giuda morì in battaglia nel 161 a.C., ma suo fratello Gionata, divenuto sommo sacerdote, conquistò Ascalona e Gaza.
Simone, conquistatore di Acri, fu nominato nel 140 sommo sacerdote ereditario.
Nel 139 Roma riconobbe l'indipendenza dello Stato ebraico.
Simone fu assassinato nel 135 ma suo figlio Giovanni Ircano (m. 105) consolidò le conquiste.
La famiglia restò al potere fino al 63 a.C. quando Gerusalemme fu conquistata da Pompeo.


Riferimenti letteratura:
  • Bibbia - Primo libro dei Maccabei
  • Bibbia - Secondo libro dei Maccabei
  • Giuseppe Flavio - Antichità Giudaiche
  • Francesco Cassini da Perinaldo - Storia di Gerusalemme


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