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Tempio di Diana sull'Aventino



Sul colle Aventino, fuori dal Pomerio, in una zona scarsamente popolata, sembra presso il sito della Chiesa di Santa Prisca, si trovava il tempio di Diana costruito nel VI secolo a.C. e tradizionalmente attribuito al re Servio Tullio.
Dal racconto di Livio si evince che Servio Tullio intendeva suggellare l'alleanza con le città latine che contribuirono alla realizzazione del tempio e nello stesso tempo confermare la supremazia romana sulla federazione. Il nuovo tempio infatti trasferiva a Roma il culto di Diana precedentemente rappresentato dal tempio di Aricia. L'iniziativa si ispirava a quella che aveva portato alcuni anni prima numerose città asiatiche a costruire in comune il tempio di Artemide ad Efeso. Probabilmente le notizie sul tempio Efeso e sul suo significato politico giungevano a Roma tramite la colonia greca di Marsiglia1.
Dionigi di Alicarnasso parla di una stele bronzea in caratteri greci (ma per alcuni studiosi era scrittura etrusca) ancora visibile ai suoi tempi sulla quale erano state incise le regole liturgiche da rispettare nel culto di Diana e precisa che Servio Tullio volle il tempio come area sacra dove svolgere le celebrazioni comuni delle città confederate.
Da una notizia di Svetonio (Vita di Augusto, XXIX) apprendiamo che Lucio Cornificio (console nel 35 a.C.) realizzò a sue spese un tempio di Diana, si trattava probabilmente di un importante restauro del tempio del VI secolo, restauro ben inquadrabile nella politica urbanistica e religiosa dei tempi di Augusto.


Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Svetonio - Vite dei Cesari


    Note:
    1. Robert Maxwell Ogilvie - Early Rome and the Etruscans

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