Figlio di Antiope e di Zeus, fratello di Zeto, cantore.
Con Zeto vendicò le vessazioni subite dalla madre ad opera dell'usurpatore Lico e della moglie di lui Dirce. Anfione e Zeto uccisero Lico e legarono Dirce alle corna di un toro scatenato.
Successivamente Anfione dotò Tebe di una cinta di mura: la leggenda vuole che le pietre necessarie per la costruzione delle mura si radunassero spontaneamente, richiamate dal canto di Anfione.
Fu sposo di Niobe. Venne sepolto a Tebe in una tomba comune con il fratello Zeto.
In una versione del mito Tebe veniva fondata da Zeto e da suo fratello Anfione, figli di Zeus e di Antiope. Presente in molti autori arcaici l'episodio è ripreso da Apollonio Rodio nelle Argonautiche (I,735-741) come scena ricamata su uno dei riquadri del manto di Giasone. In questo contesto Anfione appare come un musico mago che suonando la lira fa muovere i massi necessari per la costruzione delle mura. Suo fratello Zeto, che per Apollonio rappresenta la forza bruta, provvede alla stessa bisogna a forza di braccia, con grande fatica e minori risultati.
Pausania ricorda che sulle capacità musicali di Anfione esistevano due tradizioni: aveva imparato a suonare la lira presso i Lidi ed aveva perfezionato lo strumento aggiungendo altre corde, oppure era stato discepolo di Ermes dal quale aveva ricevuto la lira.

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Riferimenti letteratura:

Apollonio - Argonautiche

Igino - Fabulae

Ovidio - Metamorfosi

Properzio - Elegie

Pausania - Descrizione della Grecia

Pseudo-Apollodoro - Biblioteca

Nonno di Panopoli - Dionisiache

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