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Abante figlio di Linceo



Re di Argo, figlio di Linceo e di Ipermnestra, la sola delle Danaidi che risparmiò il marito, ma in alcuni racconti (Igino 156) è figlio di Posidone e della ninfa Aretusa. Non è citato in Omero ma in Eneide (III,286) Enea dice di averlo ucciso durante la guerra di Troia.
Ad Abante si faceva risalire l'invenzione dello scudo, infatti nell'episodio citato Enea offre votivamente lo scudo di Abante.
Igino (170) racconta che gli fu donato uno scudo consacrato ad Era dal padre Linceo per aver predetto la morte di Danao, ne derivò la festa dello scudo di Argo.
Abante sposò Ocaleia, anche detta Aglaia, fu padre di Acrisio e Preto e di un figlio spurio di nome Lirco.
Valoroso guerriero, Abante conduesse la sua gente nell'Eubea dove conquistò molte città.
Da questo Abante i successivi re di Argo ebbero l'appellativo di Abantidi.
Un Abante compare anche in Ovidio (Met. XIV-500), compagno di Diomede, viene mutato in uccello da Venere.


Riferimenti letteratura:
  • Virgilio - Eneide
  • Igino - Fabulae
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Linceo
  • Madre: Ipermestra
    Figli:
  • Idmone
  • Acrisio
  • Preto
  • Lirco


  • Indice sezione