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Enea
G.B. Tiepolo
Enea con Anchise e Ascanio
Figlio del troiano
Anchise
e della dea
Venere
, riuscì a salvarsi dalla distruzione di
Troia
con il padre ed il figlio
Ascanio
(o Iulo), perdendo la moglie
Creusa
durante la fuga.
Fuggì in
Tracia
con una schiera di profughi, quindi in
Africa
presso
Didone
regina di
Cartagine
, quindi nel
Lazio
dove venne ad un trattato con il re
Latino
che gli concesse territori e la mano della figlia
Lavinia
, contro il cui pretendente
Turno
, re dei
Rutuli
, dovette lottare fino ad ucciderlo in duello.
Fondò infine la città di
Lavinio
(dal nome della sposa) dove fu rapito in cielo dagli dei.
Tali leggende, elaborate già dagli annalisti romani e dai poeti dell'età arcaica (
Nevio
,
Ennio
) sono argomento dell'
Eneide
di
Virgilio
.
Dal mito di Enea ha inizio, fra le molte, anche la narrazione di
Tito Livio
. In I,1
Livio
racconta come Enea ed
Antenore
fossero, dopo la caduta di
Troia
, gli unici eroi troiani a non essere perseguitati dai
Greci
perché all'inizio della guerra si erano mostrati favorevoli alla restituzione di
Elena
.
Ad un certo punto delle sue peregrinazioni Enea giunse in
Sicilia
, poi sulle coste italiche. Costretti dalla necessità i
Troiani
depredarono i campi finchè non intervenne a fermarli il re
Latino
. A questo punto
Livio
parla di una duplice tradizione: secondo la prima versione
Latino
avrebbe fatto pace con Enea dopo essere stato sconfitto da questi, secondo l'altra versione
Latino
avrebbe offerto spontaneamente ospitalità ai
Troiani
senza che si svolgesse alcun combattimento. In ogni caso Enea e
Latino
strinsero un patto di amicizia, Enea sposò
Lavinia
, figlia di
Latino
e fondò una città dedicandola alla moglie:
Lavinio
.
Dalla loro unione sarebbe nato
Ascanio
, indicato in altre tradizioni come figlio di
Creusa
.
Dal libro primo dell'opera di
Dionigi di Alicarnasso
ricaviamo inoltre una genealogia di Enea:
Dardano
e
Batea
(figlia di
Teucro
) generarono
Erittonio
,
Erittonio
e
Calliroe
(figlia di
Scamandro
) generarono
Troo
, eponimo della
Troade
, da
Troo
e
Acellaride
nacque
Assaraco
; da
Assaraco
e
Clitodora
(figlia di
Laomedonte
) nacque
Capi
; da
Capi
nacque
Anchise
, da
Anchise
e
Venere
nacque Enea.
Questa serie genealogica corrisponde, almeno in linea maschile, con quella esposta nel ventesimo canto dell'
Iliade
ma presenta in altre fonti molte differenze, ad esempio
Igino
(Fab. 94) considera
Anchise
figlio di
Assaraco
e non di
Capi
.
Lo stesso autore data circa due anni dopo la caduta di
Troia
la fondazione di
Lavinio
(1181 secondo la cronologia di
Eratostene
), quindi racconta che Enea regnò tre anni sui soli
Troiani
, durante il quarto anno morì
Latino
ed Enea ebbe il regno unito dei due popoli.
Frattanto i
Rutuli
si erano di nuovo ribellati sotto la guida di
Tirreno
, cugino di
Amata
, moglie di
Latino
(questo
Tirreno
è identificabile con
Turno
).
Tre anni dopo
Mezenzio
, re dei
Tirreni
, si alleò con i
Rutuli
e marciò contro
Lavinio
di cui temeva la crescente potenza. In questa guerra morì Enea e poiché il suo corpo non fu ritrovato si credette che fosse stato assunto fra gli dei ed i
Latini
gli eressero un monumento che ai tempi di
Dionisio
era ancora visitabile. Si tratta dell'
Heroon
di Pratica di Mare, rinvenuto in recenti scavi archeologici.
Alla dipartita di Enea (sette anni dopo la caduta di
Troia
), gli successe Eurileonte che durante la fuga aveva preso il nome di
Ascanio
.
Mezenzio
protrasse lungamente il suo assedio finchè i
Latini
chiesero di conoscere le condizioni di resa, ma le pretese dell'assediante erano inaccettabili (fra l'altro voleva che ogni anno gli venisse ceduta l'intera produzione di vino) e gli assediati riorganizzarono le proprie forze. In un'improvvisa sortita notturna ebbero la meglio sui
Tirreni
che a loro volta proposero la resa.
Mezenzio
ottenne di potersi allontanare con il suo esercito e divenne alleato dei
Latini
.
Nell'
Eneide
Mezenzio
viene ucciso da Enea, la vicenda del vino è citata, in altra forma, anche nei
Fasti
di
Ovidio
.
Trenta anni dopo la fondazione di
Lavinio
Ascanio
fondò
Albalonga
, in una posizione ben difendibile fra un lago ed un monte.
Un'ipotesi sull'introduzione del mito di Enea in
Italia
è quella proposta da Giovanni Pugliese Carratelli (La parola del passato n. 196): sarebbe giunto tramite la via commerciale che dall'
Asia Minore
, passando per
Rodi
e
Cos
giungeva in
Puglia
e da qui attraverso l'
Irpinia
al
Lazio
. Lungo questa via sorgeva
Compsa
, dove risiedeva una comunità di Mopseani di origine anatolica ed in varie località si venerava
Atena Ilias
. Insieme al culto di Enea, per la stessa via, si sarebbe importato il termine graykoi (greci).
Ovidio (Metamorfosi XIV) racconta che dopo la fondazione di Albalonga, Venere ottenne da Giove un posto tre gli dei per Enea. Affidò al fiume Numico il compito di prendere l'eroe e purificarlo di qualsiasi scoria della vita mortale...
Unse allora la madre con unguento divino il suo corpo / purificato, gli sfiorò la bocca con dolce nèttare e ambrosia, / e lo rese un dio; un dio che il popolo dei Quiriti / chiama Indìgete e onora con templi e con altari.
Due fonti indipendenti indicano che la connessione di Enea con la fondazione di
Roma
era già attestata verso la fine del
sesto secolo
:
1) le opere di
Ellanico
,
2) reperti vascolari e statuette a
Vulci
e a
Veio
risalenti al
515
circa raffigurano Enea che trasporta
Anchise
e dimostrano la popolarità del mito di Enea presso gli
Etruschi
di quell'epoca.
E' dunque lecito supporre che durante gli ultimi anni della supremazia dei
Tarquini
,
Roma
, mentre si trasformava in città , acquisiva una genealogia leggendaria di nobile ascendenza.
1
Secondo una versione tramandata da
Pausania
, Enea e
Creusa
ebbero anche una figlia di nome
Etia
.
Pausania
attribuisce a Enea anche la fondazione di
Etide e Afrodisia
in
Laconia
, due antiche città i cui abitanti, insieme a quelli di Side si unirono a formare la popolazione della nuova città di
Bea
. Secondo la stessa versione in quei luoghi Enea seppellì il padre
Anchise
, alle falde di un monte che prese il nome di
Anchisia
(
Pausania
VIII, XII, 5).
Dante
pone Enea tra gli Spiriti Magni nel Limbo
Enea nell'Iliade
Canto II - Nel catalogo dei comandanti dei
Troiani
Canto V - Accoglie
Pandaro
sul suo carro, viene ferito da
Diomede
e salvato da
Afrodite
. E' protetto da
Apollo
che lo affida alle cure di
Latona
e
Dione
. Uccide
Orsiloco e Cretone.
Canto VI - Insieme a
Ettore
viene esortato da
Eleno
a rafforzare le difese
Canto XIII - Offeso dalla mancanza di riconoscimenti da parte di
Priamo
. Riprende a combattere per vendicare il cognato
Alcatoo
.
Cando XVI - Partecipa alla difesa delle spoglie di
Sarpedonte
Canto XVII - Dopo la morte di
Patroclo
tenta la cattura dei cavalli di
Achille
Canto XX - Affronta
Achille
in duello ma
Poseidone
lo allontana perché è destinato a continuare la stirpe di
Dardano
e non deve rischiare di essere ucciso.
Enea in
Ditti Cretese
I, III - Visita
Sparta
con
Paride
II, XI - Una sua freccia uccide
Protesilao
II, XXV - Rifiuta ogni accordo con gli ambasciatori greci
IV, XXVI - E' indignato per un sacrilegio commesso da
Paride
. Lascia
Troia
con
Anchise
e si reca presso
Antenore
IV, XXIII - Gli viene proposta una ricompensa per partecipare al tradimento di
Antenore
V, IV - Insieme a
Antenore
si reca al campo greco per concordare il tradimento
V, XI - Insieme a
Antenore
raccoglie oro per pagare i
Greci
. Vengono risparmiate le case di
Antenore
e di Enea
V, XVI - Viene invitato a trasferirsi in
Grecia
V, XVII - Vorrebbe rimanere presso
Antenore
ma poi parte. Fonda la città di
Corcire
su un'isola dell'
Adriatico
Enea in
Igino
Fab. 94 - Figlio di
Anchise
e di
Venere
Fab. 112 - Duella contro Diomede, viene salvato da
Venere
, fugge da
Achille
Fab. 115 - Uccisore di ventotto nemici
Fab. 243 -
Didone
suicida per amor suo
Fab. 251 - Visita gli Inferi
Fab. 254 - Salva il padre
Anchise
e il figlio
Ascanio
Fab. 260 - Fonda un tempio sul monte
Erice
Fab. 273 - Organizza in
Sicilia
i giochi in memoria di
Anchise
Note:
1.
Robert Maxwell Ogilvie
- Early Rome and the Etruscans
Riferimenti letteratura:
Virgilio - Eneide
Iliade
Esiodo - Teogonia
Euripide - Reso
Igino - Fabulae
Ovidio - Fasti
Ovidio - Metamorfosi
Livio - Storia Romana
Properzio - Elegie
Dionisio di Alicarnasso - Antichità romane
Aulo Gellio - Notti Attiche
Licofrone - Alessandra
Ditti Cretese - Storia della guerra troiana
Darete Frigio - Storia della rovina di Troia
Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
Diodoro Siculo - Biblioteca storica
Strabone - Geografia
Pausania - Descrizione della Grecia
Plutarco - Teseo e Romolo
Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo
Quinto Smirneo - Posthomerica
Macrobio - Saturnali
Agostino di Ippona - La città di Dio
Fozio - Biblioteca (Appiano Alessandrino)
Giovanni Zonara - Storia del mondo
Guido delle Colonne - Storia della guerra di Troia
Divina Commedia - Inferno
Niccolò Machiavelli - Discorsi sulla prima decade di Tito Livio
Metastasio - Didone Abbandonata
William Shakespeare - Troilo e Cressida
Luoghi connessi ad Enea:
Lavinio
Riferimenti Genealogici
Padre:
Anchise
Madre:
Afrodite
Matrimoni - Unioni:
Creusa
Didone
Lavinia
Figli:
Ascanio
Etia
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