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Milziade il Giovane



540-489 a.C.
Ateniese, figlio di Cimone, fratello minore di Stesagora. Con l'appoggio dei Pisistratidi fu arconte di Atene e dopo la morte del fratello divenne signore del Chersoneso intorno al 520 a.C. Dimostrò subito comportamenti autoritari ed arbitrari: fece infatti imprigionare tutti i dinasti del Chersoneso che si erano recati da lui per riconoscerlo loro sovrano.
Conquistò e colonizzò le isole di Lemno e di Imbrio, quindi accompagnò Dario nella prima spedizione contro gli Sciti.
Nel 499 aderì alla rivolta antipersiana delle città ioniche, ma dopo la sconfitta dei confederati greci rifugiò ad Atene. Qui gli Alcmeonidi, che lo temevano come possibile rivale, lo accusarono di aver esercitato la tirannide nel Chersoneso e Milziade fu processato ma venne assolto.
Nel 490-89 fece parte del collegio dei dieci strateghi e contribuì all'adesione di Atene alla Lega del Peloponneso. Quando i Persiani sbarcarono a Maratona Milziade, sollecitati gli aiuti spartani, ottenne il voto positivo dell'assemblea popolare riguardo alla sua proposta di affrontare il nemico con tutte le forze disponibili.
Comandante a Maratona riuscì a travolgere i Persiani nonostante la loro superiorità numerica. Immediatamente Milziade riportò l'esercito ad Atene per proteggere la città e ciò dissuase i Persiani dal tentare altre offensive. Ottenuto il comando di una squadra speciale, cercò di sottrarre le Cicladi ai Persiani e sottometterle ad Atene, ma la sua impresa a Paro non ebbe buon esito e Milziade, che aveva sperato con questa operazione di procurarsi un personale dominio, ritornò ad Atene gravemente ferito.
Gli Alcmeonidi approfittarono della situazione per incolparlo e Santippo, genero di Clistene, gli intentò un processo per aver ingannato il popolo.
Milziade fu condannato ad una multa di cinquanta talenti. Secondo la tradizione, non essendo in grado di pagare venne imprigionato e morì in carcere. In realtà si ritiene che pagò la multa, ma morì comunque dopo pochi giorni per le ferite riportate a Paro. La storia di Milziade e della sua signoria sul Chersoneso Tracico è narrata da Erodoto (VI - 39 - 41).


Riferimenti letteratura:
  • Erodoto - Storie
  • Plutarco - Temistocle e Camillo
  • Plutarco - Vite di Cimone e Lucullo
  • Pausania - Descrizione della Grecia


  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Cimone
    Fratelli e sorelle:
  • Stesagora
    Figli:
  • Cimone
  • Elpinice


  • Indice sezione