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Lucio Sergio Catilina
109 a.C.
-
62 a.C.
Cicerone denuncia Catilina -
Affresco di Cesare Maccari in Palazzo Madama, Roma
Uomo politico romano, di condizione patrizia ma non agiata, seguì
Silla
nella
prima guerra mitridatica
e nella guerra civile.
Fu
pretore
nel
68 a.C.
Vedendo respinta dal
Senato
la propria candidatura al
consolato
cercò di prendere il potere con la forza.
Il suo primo complotto, durante il quale fu aiutato dai veterani di
Silla
, fallì nel
65 a.C.
Tentò di nuovo nei due anni successivi di sottoporre la candidatura legalmente ma, falliti i due tentativi, ordì una congiura nel
63 a.C.
La congiura fu denunciata da
Cicerone
,
console
in quell'anno, con una delle sue più famose orazioni.
Catilina lasciò
Roma
per organizzare in
Toscana
le sue forze mentre a capo dei congiurati rimasti in città poneva
Publio Cornelio Lentulo Sura
.
Cicerone
riuscì a smascherare
Lentulo
ed i suoi compagni e farli giustiziare.
Catilina passò quindi alle azioni militari ma fu vinto ed ucciso a
Pistoia
nel
62 a.C.
da
Marco Petreio
. Stando a
Dione Cassio
il comandante delle forze inviate contro Catilina era il consolare
Antonio Ibrida
ma questi, al momento della battaglia, aveva finto di essere malato per evitare che venissero alla luce i particolari della sua precedente partecipazione ai piani di Catilina.
Il significato politico della figura di Catilina è complesso. La tradizione storica l'ha consegnata ai posteri come quella di un facinoroso eversivo pronto a distruggere
Roma
pur di raggiungere il vertice del potere personale. La
damnatio memoriae
che colpì Catilina fu talmente efficace che
Dione Cassio
, che scriveva due secoli dopo, racconta il raccapricciante episodio del giuramento di fedeltà imposto ai congiurati e suggellato mangiando le carni di un bambino appositamente sacrificato. Che questa atrocità , chiaramente esagerata, sia stata frutto della fantasia di
Dione Cassio
o che lo storico la abbia raccolta da qualche tradizione minore poco conta: è chiaro che il personaggio provocò tanto scalpore e tanta paura che l'immagine della sua crudeltà e della sua ambizione divenne proverbiale.
Per la classe dominante, per il potere storico dei senatori, l'idea che quest'uomo potesse essere mosso da interessi più vasti del suo personale tornaconto e che potesse riuscire a stimolare le forze popolari provocando profondi cambiamenti era certo molto più spaventosa delle leggende che poi furono inventate sul personaggio. I centri di potere della
Roma
dell'epoca si sforzavano di mantenere inalterata la situazione, ma due decenni dopo la vicenda di
Giulio Cesare
avrebbe definitivamente sconvolto i loro orizzonti.
Riferimenti letteratura:
Cicerone - Catilinarie
Cicerone - Pro Murena
Cicerone - Pro Caelio
Cicerone - Filippiche
Velleio Patercolo - Storia romana
Dione Cassio - Storia romana
Plutarco - Demostene e Cicerone
Agostino di Ippona - La città di Dio
Bertolt Brecht - Gli affari del signor Giulio Cesare
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