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Lucio Calpurnio Pisone Cesonino console nel 58 a.C.



Console nel 58 a.C. con Aulo Gabinio sostenne il tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro che fece condannare all'esilio Cicerone.
Nell'orazione Pro Sestio Cicerone fornisce un ritratto duramente negativo di Calpurnio Pisone, denunciando i suoi accordi non disinteressati con Publio Clodio e definendolo disonesto, ignorante ed intigrante dietro una facciata di simulata integrità .
Padre di Calpurnia, la terza ed ultima moglie di Cesare.
Alla morte di Cesare Lucio Pisone richiese al Senato l'apertura del testamento. In una seduta del Senato del 1 agosto 44 a.C., Pisone attaccò duramente Marco Antonio accusandolo di approfittare della situazione politica per le sue mire personali. Di questo atto coraggioso Cicerone, che non era presente alla riunione, gli rese atto un mese dopo, il 2 settembre, quando pronunciò la prima Filippica.
Successivamente Calpurnio Pisone passò ad un atteggiamento più moderato nei confronti di Antonio provocando una contenuta reazione di disappunto da parte di Cicerone (Ottava Filippica).
Fece parte dell'ambasceria inviata a Modena dal Senato nel dicembre 43 per intimare la resa ad Antonio, ambasceria che si concluse in sostanza senza significativi risultati.


Riferimenti letteratura:
  • Cesare - La guerra gallica
  • Cicerone - Pro Sestio
  • Cicerone - Filippiche
  • Svetonio - Vite dei Cesari
  • Plutarco - Demostene e Cicerone


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani


  • Figli:
  • Calpurnia


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