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Coribanti o Cureti o Cabiri



Sacerdoti di Cibele che adoravano con musica assordante e rozze danze, che eseguivano come invasati; più tardi identificati con i Cureti.
Ne parla Ovidio in Fasti (4).
Erano detti anche Cabiri dal monte Kaberios che apparteneva alla dea-madre frigia, da quei luoghi si sarebbero poi trasferiti nell'isola sacra di Samotracia. Erano anche identificati con gli Idei Dattili, venuti dalla Frigia per convertire con i loro incantesimi gli abitanti di Samotracia al loro culto segreto.
In quell'epoca anche Orfeo sarebbe stato loro discepolo.
I Coribanti erano legati anche al mito di Dioniso, infatti nelle Dionisiache di Nonno di Panopoli si prendono cura del dio durante la sua infanzia, quindi partecipano alla guerra contro gli Indiani.
Nonno nomina tre gruppi di Coribanti: i Coribanti dell'Eubea, i Coribanti di Creta, i Coribanti di Samotracia.
Il primo gruppo è composto dai figli di Combe (figlia del dio fluviale Asopo): Primneo, Mimante, Acmone, Damneo, Olitoo, Melisseo, Ideo.
Combe, scacciata dal marito Soco, cerca rifugio con i figli in Frigia, a Creta e ad Atene. Infine Cecrope, re dell'Attica, uccide Soco permettendo a Combe di tornare in Eubea.
Secondo Strabone i veri nomi dei Cabiri o Coribanti erano noti solo agli iniziati ed erano segreti. Nonno (Dionisiache XIV) da loro nomi fittizi come Alcone e Eurimedonte che significano rispettivamente 'vigoroso' e 'possente'.


Rirerimenti letteratura:
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane
  • Ovidio - Fasti
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Igino - Fabulae
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Nonno di Panopoli - Dionisiache



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