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Caco
Baccio Bandinelli
Ercole e Caco
Firenze - Piazza della Signoria
Virgilio
, nell'ottavo libro dell'
Eneide
da una versione del mito di Caco in alcuni tratti diversa da quella presentata da
Tito Livio
.
In
Livio
, infatti, Caco è un semplice pastore ed i suoi colleghi, dopo l'uccisione, si rivolgono ad
Evandro
perchè punisca
Ercole
. In
Virgilio
, che fa raccontare gli eventi ad
Evandro
nel corso dell'incontro di questi con
Enea
, Caco è una creatura quasi bestiale, figlio di
Vulcano
egli abita in un antro tenebroso e compie frequenti stragi a danno della popolazione circostante. Quando giunge
Ercole
e sosta nel luogo (dopo l'uccisione di
Gerione
) portando con se una splendida mandria di buoi, Caco lo deruba di quattro tori e di quattro giovenche che nasconde nella sua spelonca occultandone le tracce. Tuttavia i muggiti degli animali rapiti raggiungono
Ercole
che riesce rapidamente a trovare l'antro e a penetrarvi ad onta delle difese congegnate da Caco. Nonostante Caco vomiti prodigiosamente fumo e fiamme,
Ercole
pone rapidamente fine al combattimento strangolandolo.
Annibale Carracci
Palazzo Sampieri-Talon, Bologna
via Wikimedia Commons
La principale differenza fra il racconto di
Livio
e quello di
Virgilio
è nel fatto che nell'
Eneide
Evandro
accorre con il popolo all'esultante adunanza presso il cadavere di Caco, mentre in
Livio
Evandro
era chiamato a giudicare
Ercole
per l'uccisione del pastore.
Diverso è il mito tramandato da
Solino
che vede Caco schiavo fuggiasco del re di
Lidia
Marsia
, tenta di occupare dei territori in
Arcadia
ma viene ucciso da
Ercole
che si trovava casualmente in quella regione.
Nella tradizione viene attribuita o dedicata a Caco la scalinata che costituiva l'accesso sud-occidentale al
Palatino
, detta appunto
Scalae Caci
.
In
Diodoro Siculo
, contrariamente a tutti gli altri racconti, si legge infatti che Caco era uno dei notabili della piccola cittadina sul
Tevere
che
Ercole
visitò al ritorno dalla
Spagna
, era l'artefice della
Scalae Caci
ed accolse l'eroe insieme a
Pinario
, capostipite dell'antica gens dei Pinari.
Il personaggio compare anche nella Divina Commedia. E' condannato in quanto ladro del bestiame di
Ercole
e si trova nella settima bolgia dell'ottavo cerchio, dove appunto sono puniti i ladri, prende ad inseguire
Vanni Fucci
, forse per punirlo di aver bestemmiato. Sorprende un particolare:
Dante
attribuisce a Caco l'aspetto di un centauro, con la groppa e le spalle ricoperte da orribili rettili. Negli autori classici in genere Caco è descritto come un gigante antropomorfo e non è chiaro per quale motivo
Dante
abbia scelto di farne un centauro.
Riferimenti letterari:
Tito Livio - Storia di Roma
Virgilio - Eneide
Ovidio - Fasti
Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
Diodoro Siculo - Biblioteca storica
Properzio - Elegie
Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo
Divina Commedia - Inferno
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