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Protesilao



Figlio di Ificlo, re di Filarce, capo di una schiera greca nella guerra di Troia. E' citato nel secondo libro dell'Iliade (936 sgg) nel catalogo dei Greci, tuttavia Omero lo dice già ucciso per mano di Ettore e sostituito nel comando dal fratello minore Podarce.
Suo padre era stato a lungo impotente ma il problema era stato risolto dall'indovino Melampo che gli aveva indicato i sacrifici idonei per avere figli. Aveva amato Laodamia ma il padre di questa, il re Acasto, si era opposto al matrimonio giudicando Protesilao (che allora si chiamava Iolao) non dotato di mezzi economici adeguati. Infine però Acasto acconsentì a patto che il genero partisse immediatamente per la guerra di Troia, appena scoppiata. Iolao fu il primo a cadere nella guerra (da qui il nome Protesilao) e Laodamia, che aveva passato con lo sposo solo la prima notte di nozze, rimase vedova inconsolabile.
L'ombra di Protesilao ottenne da Ade e da Persefone il permesso di tornare per alcune ore con la sposa e questa usò quelle ore per ritrarlo in una statua di cera. Laodamia passò molte notti abbracciata alla statua finché Acasto, credendola impazzita, non fece fondere la statua e, a quel punto, Laodamia si suicidò.

Secondo Pausania era sacra a Protesilao la città di Eleunte.


Riferimenti letteratura:
  • Iliade
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Ovidio - Tristia
  • Igino - Fabulae
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Ditti Cretese - Storia della guerra troiana
  • Darete Frigio - Storia della rovina di Troia
  • Publio Papinio Stazio - Achilleide
  • Istorietta Troiana
  • Guido delle Colonne - Storia della guerra di Troia

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Ificlo

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