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Civitavecchia



Comune del Lazio in provincia di Roma, situato sulla costa del Mar Tirreno fra i fiumi Mignone e Marangone e dotato di porto.
Il territorio comunale ha una superficie di 71,95 kmq. e confina con i comuni di Allumiere, Santa Marinella e Tarquinia.
La popolazione è di circa 52.000 abitanti.

Storia
La zona era già abitata dal Neolitico quando vi sorsero i primi insediamenti etruschi. La presenza degli Etruschi lungo il litorale di Civitavecchia è attestata da numerosi ritrovamenti archeologici di epoca preromana.
I Romani coniarono l'antico nome di Centum Cellae prendendo spunto dal porto "cellulare", cioè dotato di numerose piccole insenature adatte ad ospitare singole imbarcazioni.
L'imperatore Traiano ordinò la costruzione del porto che fu realizzato fra il 103 ed il 107 e per un perdiodo si stabilì a Centum Cellae per seguire personalmente l'andamento dei lavori come afferma Plinio il Giovane in una sua lettera. Intorno al porto i Romani ingrandirono e ristrutturarono l'anitato delineando il Cardo Massimo corrispondente all'attuale Corso Marconi.
Con il porto ancora pienamente efficiente, Civitavecchia fu contesa nel VI secolo fra Bizantini e Goti e conquistata a più riprese da Belisario e da Totila.
Dopo la guerra gotica la città rimase sotto il dominio di Bisanzio fino al 728 quando passò alla Chiesa.
Nel 749 Civitavecchia riuscì a resistere alle forze longobarde, ma nel 776 fu saccheggiata dai Saraceni le cui incursioni si ripeterono più volte nel corso del IX secolo. Secondo una tradizione non documentata i cittadini furono costretti da queste incursioni a trasferirsi sui Monti della Tolfa in un centro fondato dal papa Leone IV.
I papi successivi ingrandirono ed arricchirono la città, Nicola V restaurando le mura, Sisto IV con un nuovo acquedotto e Giulio II con la fortezza del Bramante completata da Michelangelo sotto Paolo III.
Fra il 1515 ed il 1555 furono realizzate le nuove mura progettate da Antonio da Sangallo il Giovane.
Fu stanziata a Civitavecchia la flotta permanente pontificia istituita da Sisto V nel 1588.
Alessandro VII fondò il grande arsenale (distrutto durante la seconda guerra mondiale) per dotare adeguatamente la flotta pontificia che combatteva la pirateria.
Negli ultimi anni del XVII secolo, su iniziativa del papa Innocenzo VII fu ripristinato l'antico porto di Traiano.
Nel 1798, con l'invasione napoleonica, la flotta pontificia ed il porto di Civitavecchia furono requisiti dai Francesi per essere impiegati nella campagna d'Egitto.
Nel 1799 i Francesi, attaccati dagli Austriaci, tentarono di riparare in città ma gli abitanti serrarono le porte e subirono un duro assedio.
Nel 1814, dopo la caduta di Napoleone, fu istituito a Civitavecchia un Ufficio di Sanità Marittima sotto Pio VII, altre istituzioni e nuovi edifici accrebbero l'importanza della città furante i pontificati di Leone XII e di Gregorio XVI.
L'ultima opera realizzata sotto il governo pontificio fu il tratto ferroviario Civitavecchia-Roma del 1859.
Nel 1870 gli Italiani di Nino Bixio entrarono in Civitavecchia sottraendola al potere papale durato oltre un millennio.
Importante centro della resistenza partigiana, Civitavecchia fu ripetutamente bombardata nel corso della seconda guerra mondiale. L'8 marzo 1999 ha ricevuto la Medaglia d'Oro al Valor Civile.


Riferimenti letteratura:
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


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