4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ
Sunelweb
Guida rapida
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
Y
Z
Home
Storia
Storia antica
Storia greca
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Atene
Sparta
Tebe
Argo
Corinto
Magna Grecia
Macedonia
Tirannidi
Glossario
Storia romana
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Re di Roma
Consoli
Imperatori
Glossario
Storia ebraica
Biografie
Cronologia
Governanti
Giudici di Israele
Re di Israele fino a Salomone
Regno di Israele o di Samaria
Regno di IGiuda
Glossario
Storia della Mesopotamia
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia persiana
Biografie
Cronologia
Achemenidi
Glossario
Storia bizantina
Biografie
Cronologia
Imperatori di Bisanzio
Glossario
Storia egiziana
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia siriana
Biografie
Cronologia
Dinastia dei Seleucidi
Governatori romani
Glossario
Storia italiana
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia europea
Storia francese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia spagnola
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia inglese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia tedesca e austriaca
Biografie
Cronologia
Sacro Romano Impero
Glossario
Storia altri Paesi Europei
Belgio
Danimarca
Polonia
Portogallo
Ungheria
Storia della Chiesa
Biografie
Cronologia
Papi e Antipapi
Glossario
Pagine tematiche
Cronologia generale
Governanti
Famiglie
Città
Guerre
Popolazioni
Letteratura
Letteratura greca
Letteratura latina
Letteratura italiana
Letteratura spagnola
Letteratura francese
Letteratura inglese
Letteratura tedesca
Premi letterari
Mitologia
Dei, eroi ed altri personaggi
Le leggende di Tebe
Letteratura e mitologia
Teatro
Indice per autore
Indice per titolo
Cinema
Ricerca
Cronologia
Ricerca
Glossario
ARISTOFANE
TESMOFORIAZUSE - LA FESTA DELLE DONNE
Personaggi:
Mnesiloco
Euripide
Un servo di
Agatone
Agatone
La banditrice
Coro delle donne
Tre donne
Clistene
Un pritano
Un arciere
La commedia è ambientata nel secondo giorno della Festa delle Donne. Si tratta delle Tesmoforie che si tenevano forse in ottobre in onore di
Demetra
e di
Persefone
.
La situazione spietatamente parodistica proposta da Aristofane è la seguente:
Euripide
, il grande tragediografo, è seriamente preoccupato che le donne di Atene, riunendosi in occasione della festa lo vogliano condannare per punirlo "di aver parlato male di loro" nelle sue tragedie.
Per prevenire questo pericolo ha deciso di chiedere all'effeminato poeta
Agatone
di travestirsi da donna e partecipare all'assemblea per parlare in sua difesa.
Euripide
, accompagnato da Mnesiloco (un parente? un amico?) si reca a casa di
Agatone
per presentargli la sua richiesta.
Agatone
compare in abiti femminili declamando versi dell'opera che sta componendo, comportamento che provoca commenti salaci da parte di Mnesiloco.
Agatone
rifiuta, temendo di essere scoperto dalle donne ed a sua volta condannato, segue una scena marcatamente comica in cui Mnesiloco si offre di aiutare
Euripide
e viene da questi maldestramente rasato e depilato. Infine, vestito da donna con indumenti prestati da
Agatone
, Mnesiloco si avvia all'assemblea ma non senza aver fatto giurare ad
Euripide
che interverrà in caso di pericolo.
Ora la scena rappresenta l'assemblea delle donne, le quali discutono con vivacità gli argomenti del giorno.
Una di loro propone senza mezzi termini che
Euripide
venga eliminato perché colpevole di aver reso difficile la vita delle donne.
Le accuse che la donna muove contro
Euripide
, volutamente, non hanno un nesso logico diretto: ad esempio egli viene ritenuto responsabile del fatto che gli uomini sorveglino il comportamento delle donne con maggiore attenzione di un tempo.
Un'altra donna interviene sostenendo che lo scetticismo in materia religiosa che
Euripide
diffonde con le sue tragedie ha rovinato i suoi affari di venditrice di corone votive. Mnesiloco interviene in favore di
Euripide
, sostenendo che il poeta ha parlato male solo di personaggi del mito e non delle sue reali contemporanee sul comportamento delle quali ci sarebbe invece molto da dire, e lo dimostra con una serie di esempi di scaltrezza e di libidine muliebri provocando la reazione scandalizzata delle presenti e presto si arriva alla rissa.
Entra in scena Clistene, personaggio particolarmente effeminato che, proprio per questo, si dichiara affine e solidale con le donne: è venuto ad avvisare le partecipanti all'assemblea che gira voce ci sia fra di loro un infiltrato, un vecchio mandato da
Euripide
per spiare le loro deliberazioni. Con una rapida indagine il clandestino viene scoperto.
Per salvarsi Mnesiloco strappa una bambina dalle braccia di una donna e minaccia di ucciderla, ma si accorge che il suo ostaggio è in realtà una piccola botte di vino che la donna aveva avvolto in panni infantili per introdurla segretamente in assemblea.
Mnesiloco beve il vino inscenando, fra l'orrore delle donne, la parodia di un sacrificio rituale, viene trattenuto e minacciato, intanto Clistene corre a chiamare i pritani.
Di qui ha inizio la parte più movimentata e forse più divertente della commedia.
Per salvare Mnesicolo,
Euripide
entra in scena travestito da
Menelao
e tenta di convincere la donna che fa la guardia al prigioniero, che Mnesicolo sia in realtà
Elena
, da lui finalmente ritrovata in Egitto, innocente e vittima di
Teoclimeno
(si tratta di una parodia della tragedia
Elena
di
Euripide
).
Fallito questo tentativo,
Euripide
ci riprova travestito da
Perseo
ed ovviamente Mnesicolo passa ad interpretare
Andromeda
, ma intanto è arrivato un pritano che ha incatenato il povero Mnesicolo ad un palo e lo ha affidato alla soveglianza di un arciere.
L'arciere, che è uno scita, parla un pessimo greco con forte accento barbarico, particolare questo che, reso come si può nelle traduzioni, contribuisce non poco alla comicità della situazione.
Anche questa volta, davanti alle minacce del burbero custode,
Euripide
è costretto a ritirarsi.
Rientra infine in scena senza travestimento per proporre un accordo alle donne: se lasceranno libero Mnesicolo si impegna a non parlare male di loro nelle future tragedie, altrimenti - minaccia - quando i loro mariti torneranno dalla guerra racconterà loro tutti gli episodi di cui è a conoscenza.
Le donne accettano ma a questo punto il problema è quello di sottrarre Mnesicolo alla sorveglianza del guardiano.
Euripide
lo risolve con un espediente antico ma sempre efficace: si traveste da vecchia mezzana e rientra portando con se una giovane prostituta la quale riesce a facilmente distrarre lo scita coprendo la fuga del poeta e del suo amico.
La commedia si chiude sulla comica disperazione dell'arciere che, scoperto l'accaduto, non riesce ad accettare di essere stato ingannato.