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Giteo o Gizio
Cittadina della
Grecia
in
Laconia
, nella periferia del
Peloponneso
.
Nell'antichità fu il porto di
Sparta
dalla quale dista circa 40 km. Durante la
guerra del Peloponneso
fu distrutta dagli
Ateniesi
e ricostruita dagli
Spartani
che ne fecero la base della loro flotta.
Nel
370 a.C.
fu espugnata e occupata per pochi giorni dai
Tebani
di
Epaminonda
.
Nel
197 a.C.
si arrese dopo un lungo assedio ai
Romani
di
Tito Quinzio Flaminino
. Tre anni dopo fu occupata dal re spartano
Nabide
e ancora liberata dai
Romani
.
Nel
195 a.C.
Giteo era sotto il controllo della
Lega Achea
e quando questa fu sciolta nel
146 a.C.
entrò a far parte della Lega degli
Eleuterolaconi
formata da ventiquattro città che, avendo raggiunto l'autonomia, si collegarono per difenderla contro
Sparta
.
Sotto i
Romani
Giteo prosperò per il suo porto e per il commercio di marmi pregiati e di porpora. Colpita da un terremoto nel
375
e forse devastata dai
Visigoti
, nel
IV secolo
Giteo decadde fino a diventare un modesto villaggio.
Gli abitanti di Giteo, racconta
Pausania
, attribuivano la fondazione della loro città a
Eracle
e
Apollo
dei quali avevano statue nel foro insieme a quella di
Dioniso
. Ancora
Pausania
nomina fra i monumenti di Giteo la statua di
Apollo Carneo
, quella di bronzo di
Asclepio
, quella di
Poseidone
, i templi e
Ammone
e di
Demetra
e l'Acropoli (scoperta nel
1891
insieme al teatro romano) con l'edicola e la statua di
Atena
.
Riferimenti letteratura:
Diodoro Siculo - Biblioteca storica
Livio - Storia di Roma
Pausania - Descrizione della Grecia
Strabone - Geografia
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