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Leggi delle Dodici Tavole



Il corpo di leggi di diritto pubblico e privato composto nella seconda metà del V secolo a.C. da una commissione appositamente costituita denominata Decemviri Consulari Imperio Legibus Scribundis. Secondo le fonti antiche il senato inviò tre membri di questa commissione in Grecia per studiare la costituzione di Solone.
Le leggi, che furono studiate nelle scuole fino al secondo secolo a.C., non ci sono pervenute ma, dalle numerose citazioni di giuristi e storici, è possibile ricostruirne approssimativamente il contenuto.
Si trattava di:
  • disposizioni procedurali riguardanti i processi
  • disposizioni in materia di diritto familiare
  • disposizioni e regolamenti riguardanti terreni e proprietà immobiliari
  • disposizioni in merito ad offese alla persona ed alla proprietà ed in merito ad atti di vandalismo
  • norme sui funerali e le eredità

    Tra le norme contenute nelle leggi delle Dodici Tavole, sono particolarmente importanti dal punto di vista storico quelle riguardanti i rapporti fra schiavi e padroni e fra patrizi e plebei (fra i quali era, al tempo, proibito il matrimonio).
    La pubblicazione delle Dodici Tavole può essere considerata una conquista della plebe in quanto venivano stabilite per iscritto regole e consuetudini che precedentemente erano state sempre trasmesse oralmente e lasciate alla più conveniente interpretazione dei patrizi.

    Le fonti tradizionali attribuiscono le cause delle agitazioni che seguirono la pubblicazione delle Dodici Tavole soprattutto alle mire tiranniche di un decemviro, Appio Claudio, il quale avrebbe commesso vari soprusi, fra cui la condanna a morte del benemerito Lucio Siccio Dentato ed il tentativo di impadronirsi definitivamente del potere consolare.
    In realtà le cose devono essere andate diversamente: le Dodici Tavole resero evidente come il patriziato fosse una casta chiusa e come per i plebei fosse impossibile accedervi tramite cariche pubbliche o matrimonio.
    Da qui si arrivò rapidamente alla seconda secessione della plebe1


    Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Plinio il Vecchio - Storia Naturale
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Niccolò Machiavelli - Discorsi sopra la prima decade di Tito Livio
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica



    Note:
    1. Robert Maxwell Ogilvie - Early Rome and the Etruscans


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