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Orvieto



STORIA
Centro etrusco già fiorente nell'VIII e VII secolo a.C., probabilmente identificabile con Volsinii Veteres anche detta Urbis vetus (Città vecchia), nome quest'ultimo dal quale è evidentemente derivato l'attuale.
Occupata da Alarico e più tardi da Odoacre, divenne un importante sito strategico per i Goti di Vitige che combattevano contro i Bizantini. Subì un assedio da parte di questi ultimi nel 538 d.C. e più tardi fu riconquistata da Totila.
Nel 596 fu conquistata dai Longobardi che la tennero fino alla fine del X secolo.
Libero comune dal 1137, fu città guelfa più volte attaccata da Federico I e da Enrico IV. La lotta fra guelfi e ghibellini proseguì per tutto il XIII secolo.
Fra il 1281 ed il 1284 Orvieto fu sede del pontefice Martino IV che si contornava di Francesi contro i quali si ribellò la popolazione.
Nel 1354 Orvieto fu sottomessa allo Stato Pontificio dal Cardinale Albornoz e fu capoluogo di una provincia della Chiesa fino al 1798. Ad eccezione degli anni della vicenda napoleonica, Orvieto rimase parte dello Stato Pontificio fino a quando entrò nello stato italiano nel 1860.


OrvietoXTufo
Necropoli del Crocifisso di Tufo


ARCHEOLOGIA

Necropoli di Crocifisso del Tufo
Sulla colline adiacenti l'altura di Orvieto si trovano alcune necropoli delle quali l'unica visitabile è la Necropoli di Crocifisso del Tufo con sepolture che vanno dall'VIII al III secolo a.C.
Un nucleo di sepolture presenta sepolcri a camera in tufo allineati lungo una via che recano sulle entrate i nomi dei defunti.
I corredi funebri rinvenuti nella Necropoli sono stati trasferiti al Museo Farina.


Tempio di Belvedere

Tempio etrusco situato nel parco pubblico, è l'unico superstite fra gli antichi templi di Orvieto. Fu scoperto nel 1828.
Si ritiene risalga al V secolo a.C. Ne rimangono resti murari, i basamenti delle colonne che lo circondavano e la grande scala di accesso.
I reperti in ceramica decorativa e le statue rinvenute nel 1925 si trovano ora nel Museo Faina.


Duomo Orvieto facciata 08-09-08 f13
Facciata del Duomo
DUOMO

Il popolo ed il clero di Orvieto decisero di costruire il Duomo quando il papa Urbano IV fece trasportare in città il Sacro Lino del miracolo di Bolsena avvenuto nel 1263, cioè il corporale macchiato del sangue fuoriuscito dall'ostia consacrata mentre il prete boemo Pietro da Praga celebrava la Messa.
La prima pietra del Duomo fu posta il 13 novembre 1290 nel sito di due chiese preesistenti da papa Nicolò IV.
Il primo architetto impegnato nella progettazione del Duomo fu Arnolfo di Cambio mentre il primo a procedere alla costruzione fu Frà Bevignate da Perugia, realizzatore delle tre navate.
Seguirono l'orvietano Giovanni Uguccione ed il senese Lorenzo Maitani che consolidò la struttura ed iniziò la facciata.
Sulla facciata del Duomo, composta da quattro torri poligonali e da tre superfici corrispondenti alle navate interne, si trovano dei bassorilievi eseguiti con estrema cura, parzialmente attribuiti al Maitani. I temi raffigurati riguardano la Genesi (primo pilastro), le profezie (secondo pilastro), storie del Nuovo Testamento (terzo pilastro) ed infine la Resurrezione della Carne, il Giudizio Finale e l'Inferno (quarto pilastro).
I mosaici che decorano le cuspidi centrali ed altre superfici della facciata comprendono un Battesimo di Cristo (Paolo Rossetti e Francesco Scalza su cartone di Cesare Nebbia) e una Incarnazione (su disegno di Giovanni Bruno). Il rosone centrale è opera di Andrea di Cione detto l'Orcagna.
Sul portale centrale si trovano un baldacchino in bronzo opera del Maitani ed un gruppo marmoreo della Maestà realizzato da Andra Pisano nel 1347.
Le porte in bronzo hanno sostituito in tempi moderni le antiche porte di legno. Sono opera di Emilio Greco, collocate l'11 agosto 1970. Rappresentano le sette opere della misericordia.
Fra le opere d'arte contenute nel duomo: l'altare della Visitazione (Simone Mosca, Raffaello da Montelupo, Francesco da Montelupo), l'altare dei Magi (Michele Sanmicheli e Simone Mosca), fonte battesimale (vi lavorarono fra gli altri Luca di Giovanni e Sano di Matteo), Madonna col Bambino (affresco di Gentile da Fabriano), affreschi di scuola orvietana restaurati nel XV e XVI secolo da Giovanni da Bologna, Pinturicchio, Pastura.
Il coro, forse progettato dal Maitani, fu iniziato nel 1324 da Giovanni Ammannati.
Il grande organo è opera di Bernardino Benvenuti.
L'orvietano Ippolito Scalza terminò nel 1597 il gruppo marmoreo della Pietà, dalle figure a grandezza naturale.
La Cappella del Corporale, affrescata da maestri del XIV secolo, custodisce il reliquiario del Sacro Lino del miracolo di Bolsena. Il reliquiario in argento decorato a smalto è opera dell'orafo Ugolino di Vieri.
La Cappella di San Brizio o Cappella Nuova venne aggiunta nel XIV secolo. Gli affreschi della volta furono iniziati dal Beato Angelico e da Benozzo Gozzoli e completati da Luca Signorelli che nel 1499 ottenne l'incarico di affrescare l'intera cappella.
I temi degli affreschi del Signorelli: Storie dell'Anticristo, il Giudizio Universale, la Resurrezione della Carne, i Dannati, i Beati, l'avvento del Paradiso, l'Inferno.
Inoltre sono rappresentati poeti e filosofi (Omero, Empedocle, Lucano, Orazio, Ovidio, Virgilio, Dante) e scene tratte da grandi poemi.

Lo stemma di Orvieto
Immagine disponibile su
Wikimedia Commons
sotto GNU Free Documentation License
ALTRE CHIESE

Chiesa di San Giovenale
Ricostruita nel 1004 sulle rovine di un edificio preromanico, è divisa in tre navate con otto colonne in tufo ed archi a tutto sesto. Il transetto gotico fu aggiunto nel XIII secolo.
Contiene affreschi di scuola orvietana (XIII e XIV secolo): Annunciazione, Presepe, Madonna con San Sebastiano.
Nella facciata si apre una porta con arco a tutto sesto, a sinistra il campanile restaurato nel XVII secolo.
Sul portale del lato sinistro si trova un mezzobusto di San Giovenale.

Chiesa di San Lorenzo de Arari
Chiesa romanica ricostruita nel 1291 imitando l'edificio originale (si dice che furono i frati di un vicino convento, infastiditi dalle campane della chiesa a volerla demolire e ricostruire più lontano), la facciata è semplice, con un piccolo portale sormontato da una lunetta dipinta ed un modesto rosone. All'interno tre navate divise da colonne romaniche e abside semicircolare. Affreschi del XIV secolo. Altare con ciborio del XII secolo.

Chiesa di San Giovanni Evangelista
Facciata del XIV secolo ed interno a pianta ottagonale. Ciborio del XV secolo e frammenti epigrafici medievali.
Si trova nell'abside la Madonna della fonte, dipinto del XIV secolo.
Si ritiene che la costruzione della chiesa sia stata disposta dal papa Giovanni X nel 916.

Chiesa di San Francesco
Chiesa in stile gotico costruita nel 1230 non distante dalla Chiesa di San Lorenzo de Arari, fu consacrata da Clemente IV, ampliata da San Bonaventura da Bagnoregio e rinnovata nel XVIII secolo.
Nella facciata, costruita nel 1240, tre portali ogivali di cui quello centrale è ornato con colonnine in marmo.
Interno a singola navata con cappelle barocche. Custodisce un crocifisso in legno attribuito a Lorenzo Maitani, un quadro di Cesare Nebbia e la tomba di Ippolito Scalza.
Qui Bonifacio VIII canonizzò Luigi IX re di Francia l'11 agosto 1267; qui Gregorio X celebrò i funerali di Enrico di Cornovaglia ucciso a Viterbo da Guido di Monfort nel 1273.
Nell'adiacente ex convento dei Gesuiti si trova un chiostro quadrato realizzato da Ippolito Scalza ed un pozzo fatto costruire da San Bonaventura.

Chiesa di Santa Maria dei Servi
La chiesa fu fondata nel 1259 e trasformata nel 1857 da Virginio Vespignani in stile neoclassico.
Nell'interno a navata unica sono custoditi un'acquasantiera con lo stemma dei Borgia realizzata nel 1497 da Antonio Federighi, la tavola Madonna col Bambino ed Angeli di Coppo di Marcovaldo (XIII secolo), un crocifisso ligneo trecentesco ed affreschi di Pietro Nicola Baroni.

Chiesa di San Domenico
Fu fondata nel XIII secolo sulle rovine di un tempio di Minerva. In stile gotico, conserva un crocifisso ligneo trecentesco e dipinti di scuola umbra.
Il Monumento al Cardinale de Braye è opera di Arnolfo di Cambio, eseguita nel 1282.
Un'urna sotto l'altare custodisce il corpo della beata Vanna di Carnaiola, morta in Orvieto nel 1306.
L'annesso convento di San Domenico fu demolito nel 1934 per costruire l'Accademia di Educazione Fisica. In quel convento dimorò a lungo Tommaso d'Aquino che vi si trovava nel 1263 quando si verificò il miracolo di Bolsena e vi compose l'Ufficio del Corpus Domini per ordine di papa Urbano IV.

Chiesa di Sant'Andrea
Costruita nel VI secolo sulle rovine di un tempio etrusco e ricostruita nel XII secolo, fu completata nel XIV.
La facciata è gotica quattrocentesca, a sinistra la torre campanaria poligonale merlata con tre ordini di bifore.
Interno a tre navate divise da colonne di granito. Nel sotterraneo sono visibili i resti delle mura e dei mosaici dell'antica basilica.
Nel medioevo la chiesa era sede di riunioni della cittadinanza. Fu qui che nel 1216 Innocenzo III bandì la quarta crociata e nel 1217 Pietro d'Artois fu incoronato re di Gerusalemme da Onorio III.
Ancora in questa chiesa fu canonizzato Pietro Parenzo, potestà di Orvieto ucciso dai Patarini nel 1199.

Abbazia dei Ss. Severo e Martirio
Si ritiene che l'Abbazia fu fondata nel VI secolo, una tradizione collega la sua istituzione alla morte di San Severo che sarebbe stato sepolto nella chiesetta di un podere appositamente donato da una nobildonna orvietana.
Nel XII secolo fu ricostruita dai Benedettini che furono espulsi dal vescovo di Orvieto nel 1220 e sostituiti dai Canonici Premostratensi che ampliarono il complesso.
Comprende la chiesa del Crocifisso, un refettorio con affreschi che vanno dal XII al XIV secolo, le rovine dell'Aula Capitolare, la Casa Abbaziale.
La chiesa antica presenta un portale ogivale, interno ad unica navata con pavimento cosmatesco e bassorilievi romani. Torre campanaria dodecagonale merlata con un ordine di bifore ed uno di monofore.

Chiesa di San Bernardino
Situata lungo la via Soliana non distante dal Palazzo dei Mercedari, la Chiesa di San Bernardino fu costruita negli anni fra il 1657 ed il 1666.
Custodisce una Vergine col Bambino fra gli Apostoli Pietro e Paolo tempera su tavola del pittore del XVI secolo Sinibaldo Ibi.

Chiesa del Gesù
Fondata nel 1618 e consacrata il 20 giugno 1740.
Custodisce il quadro di Vincenzo Pontani Gesù Bambino in trono fra San Francesco, Santa Chiara, Santa Agnese e due angeli che fanno piovere fiori (1855).

PALAZZI PAPALI
In piazza Duomo, a destra, sorge un complesso di quattro palazzi costruiti in epoche diverse che oggi, dopo restauri e modifiche eseguiti nel corso dei secoli, si presentano come un unico edificio. I quattro palazzi furono edificati nel periodo dal 1261 ai primi anni del XIV secolo in ragione dei soggiorni in Orvieto dei pontefici, in quell'epoca molto frequenti.
Sono detti palazzi papali: il palazzo di Urbano IV (1261-1264), il palazzo di Gregorio X (1271-1276) e il palazzo di Martino IV (1281-1285) mentre è noto anche come palazzo Soliano il palazzo di Bonifacio VIII che fu iniziato nel 1297.

Palazzo di Urbano IV
Il più antico dei palazzi papali è formato da due ampi ambienti sovrapposti, fu iniziato nel 1261. La facciata rivolta verso il Duomo presenta una serie di trifore.
Urbano IV teneva corte in questo palazzo nel 1264 quando fu attaccato da Manfredi di Sicilia, contro il quale il pontefice aveva sollevato gli Angioini e, costretto a fuggire, morì a Deruta poco più tardi.

Palazzo di Gregorio X
A contatto con il lato orientale del palazzo di Urbano IV, fra il 1272 ed il 1273 fu costruito il palazzo di Gregorio X che comprende una grande sala, una cappella ed una loggia.
Gregorio X si trattenne in Orvieto dall'estate del 1272 fino a giugno del 1273, quando si recò a Firenze per tentare di sedare le lotte cittadine fra guelfi e ghibellini.

Palazzo di Martino IV
Posto a sud dei precedenti e più isolato, fu iniziato nel 1281. Al pianterreno è guarnito da un loggiato con copertura a volte.
Ospita la parte medievale del Museo dell'Opera del Duomo.

Palazzo di Bonifacio VIII o Palazzo Soliano
Consta di due grandi saloni sovrapporti. Il pianterreno è diviso da sei archi sostenuti da sette pilastri. La sala superiore presenta una serie di trifore.
Le finestre più in alto e la merlatura sul tetto furono aggiunte durante un restauro eseguito nel XIX secolo. I due saloni sono collegati fa una scala monumentale esterna.
Fu iniziato nel 1297 in omaggio a Bonifacio VIII en interrotto nel 1307. L'Opera del Duomo lo rilevò dal Comune nel 1330 e lo completò nel 1359 adibendolo a laboratorio del cantiere.
La loggia del palazzo ospita tre arche romane, cippi miliari, capitelli e la statua della Venere di Pagliano.

MUSEI

Museo dell'opera del Duomo
La parte Museo dell'Opera del Duomo dedicata al Rinascimento e al Barocco, comprendente parti di un polittico di Simone Martini, un autoritratto di Luca Signorelli e preziosi lavori di oreficeria è ospitata nel Palazzo Soliano.
Sono esposte anche sculture di Andrea Pisano, Arnolfo di Cambio, Michele Sanmicheli e di maestri anonimi del XIV secolo.
Il museo custodisce inoltre i bozzetti su pergamena della facciata del Duomo.

Museo Emilio Greco
Collocato al pianterreno di Palazzo Soliano comprende opere donate da Emilio Greco, autore delle porte bronzee del Duomo.
Si tratta di trentadue sculture e di sessanta opere grafiche realizzate fra il 1947 ed il 1989.


POZZO DI SAN PATRIZIO
Nel 1527 il papa Clemente VII, rifugiatosi ad Orvieto durante il saccheggio di Roma, fece scavare il pozzo di San Patrizio perché la città, anche in caso di assedio, non rimanesse priva di acqua.
Il pozzo fu progettato da Antonio da Sangallo il Giovane ed i lavori furono eseguiti sotto la sua direzione. L'opera fu completata nel 1537 durante il pontificato di Paolo III.
Il pozzo è circolare, con diametro di 13,40 m. e profondo circa 62 m.
Si scende e si sale tramite due scale a chiocciola di 248 gradini ciascuna che comunicano soltanto attraverso il ponte di legno posto poco sopra il livello dell'acqua. Le scale furono progettate con gradini larghi adatti anche al transito degli animali da soma usati per trasportare l'acqua.

TEATRI

Teatro comunale
La costruzione del Teatro Comunale fu iniziata nel 1844 sul progetto dell'architetto perugino Giovanni Santini, quindi i lavori furono sospesi per un decennio e ripresi sotto la direzione di Virginio Vespignani che preparò nuovi disegni. Il teatro fu inaugurato nel 1866 e dedicato al musicista orvietano Luigi Mancinelli.
Ornano la facciata dell'edificio due porticati sovrapposti, chiuso da cancellate quello inferiore e da grandi finestre quello superiore.
La platea fu decorata da Annibale Angelini e da Cesare Fracassini, quest'ultimo dipinse anche la volta (scene rappresentanti le dodici ore della giornata di una giovane) e le allegoria della Poesia e dell'Armonia nelle sale superiori.
Il teatro ha ottantaquattro palchi in quattro ordini ed il loggione.
Ancora Cesare Fracassini è autore uno dei due teloni per il boccascena: Belisario che libera Orvieto dai Goti mente Annibale Angelini dipinse il secondo sipario con la Gloria e l'Aurora.


ALTRI EDIFICI E MONUMENTI

Torre del Maurizio
Si tratta di una torre posta all'angolo nord-occidentale della piazza del Duomo che ha in cima un antico orologio: una statua bronzea fusa nel 1348 scandisce le ore battendo con un martello una grande campana mentre due campane più piccole battono i quarti d'ora. Era l'orologio del cantiere della fabbrica del Duomo.

Palazzo Faina
Situato di fronte al Duomo, il palazzo Faina ospita il Museo gestito dalla Fondazione Faina che espone la collezione archeologica iniziata a Perugia nel 1864 dal conte Mauro Faina e poi arricchita con reperti rinvenuti nell'Orvietano.
La collezione comprende fra l'altro la Venere di Cannicella, un sarcofago policromo, cippi funerari etruschi e vasi villanoviani. Buccheri del VI e V secolo a.C., coppe greche a figure rosse ed anfore del VI secolo a.C.


FESTE E MANIFESTAZIONI

Festa della Palombella
Istituita nel XVI secolo, ha luogo il giorno della Pentecoste nella piazza del Duomo. Viene esposta sulla gradinata una riproduzione del reliquiario trecentesco di San Savino che si trova nel Museo dell'Opera del Duomo. Il reliquiario è collegato da una fune ad un'edicola posta sul tetto della chiesa di San Francesco; a mezzogiorno lungo la fune viene fatta scivolare una colomba bianca viva su una raggiera fino al tabernacolo fra scoppi di mortaretti.
Il reliquiario vuole rappresentare il Cenacolo, l'edicola il Paradiso e la colomba lo Spirito Santo.
Tradizionalmente la colomba viene donata alla sposa più recente della città mentre la popolazione trae auspici dalla buona riuscita del "volo".

Corteo storico della festa del Corpus Domini
La festa del Corpus Domini fu istituita l'11 agosto 1264 dal papa Urbano IV in seguito al miracolo di Bolsena avvenuto l'anno precedente.
In quell'occasione una grande processione sfilò in città recando il Sacro Lino macchiato dal sangue versato dall'ostia consacrata.
La processione si ripete ogni anno: il corporale del miracolo chiuso nel reliquiario realizzato da Ugolino di Vieri viene trasportato attraverso i quartieri della città, apre la sfilata il corteo storico composto da trecento figuranti in costume medievale.

Festa della Vergine Assunta
Alla Vergine Assunta, patrona della città, sono dedicati il Duomo e la processione che si svolge la sera del 14 agosto di ogni anno, quando la statua della Madonna viene trasportata su una macchina barocca dalla chiesa di Sant'Andrea al Duomo.
La processione si svolse per la prima volta nel 1338 con l'intento di liberare Orvieto da un assedio grazie all'aiuto della Vergine.



Riferimenti letteratura:
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
  • Giorgio Vasari - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti



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