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VITTORIO ALFIERI
AGAMENNONE
Personaggi
Agamennone
Clitemnestra
Elettra
Egisto
Popolo
Soldati
Scena, la reggia in
Argo
Atto primo
Egisto
attende il ritorno di
Agamennone
dalla guerra di
Troia
, E' perseguitato dall'idea della morte invendicata del padre
Tieste
e giura vendetta.
Figlio dell'odiato
Tieste
ed amante della moglie
Clitemnestra
,
Egisto
sa che non sarà tollerato da
Agamennone
e che, nel migliore dei casi, dovrà ben presto lasciare la reggia. Subdolamente se ne lamenta con
Clitemnestra
della quale si professa innamorato ma indegno. Da parte sua
Clitemnestra
spera che
Agamennone
non ritorni, ella ha smesso di amarlo quando il re ha acconsentito a far morire la figlia
Ifigenia
ed ora ama
Egisto
che vorrebbe come padre dei suoi figli.
Elettra
, figlia di
Clitemnestra
e di
Agamennone
, attende con ansia il ritorno del padre ed esorta la regina ad allontanare
Egisto
mettendo fine allo scandalo che minaccia il suo onore ed al pericolo che incombe su tutti loro e sulla vita di suo fratello
Oreste
in particolare.
Secondo
Elettra
,
Egisto
è un uomo malvagio ed essendo figlio di
Tieste
odia gli
Atridi
, se riuscirà ad impadronirsi del trono di
Argo
non permetterà ad
Oreste
di regnare e forse lo ucciderà; tuttavia
Elettra
spera ancora che
Agamennone
ritorni e risolva la situazione nonostante il ritardo e le voci allarmanti e contraddittorie che circolano in
Argo
sul destino delle navi greche.
Atto secondo
Egisto
insiste sulla necessità di lasciare
Argo
prima che
Agamennone
scopra la sua relazione con
Clitemnestra
. Sostiene di non temere per se l'infamia o la morte ma di non voler in alcun modo nuocere all'onore ed alla sicurezza dell'amante.
Clitemnestra
dichiara che se
Egisto
andrà via lei fuggirà con lui ma gli chiede di attendere almeno un giorno dal ritorno di
Agamennone
perché lei possa sondarne l'umore e decidere quale sia la scelta migliore.
Finalmente
Elettra
giunge ad annunciare che le navi di
Agamennone
sono approdate e che il re sta per entrare in città atteso dalla popolazione in festa.
Rivolgendo ad
Egisto
parole di sdegnata acredine,
Elettra
sollecita la madre ad accorrere incontro allo sposo.
Clitemnestra
esita, non sa e non vuole fingere amore. Uscendo ricorda ad
Egisto
che ha giurato di attendere almeno un giorno.
Mentre
Egisto
rimasto solo pregusta la vendetta,
Agamennone
riabbraccia la moglie e la figlia, triste la prima, felice la seconda.
Clitemnestra
cerca di giustificare il suo umore con l'emozione troppo forte, con l'ansia dell'attesa, con il timore ormai superato che l'ha tormentata per dieci anni.
Agamennone
è ansioso di rivedere il piccolo
Oreste
che partendo ha lasciato ancora neonato.
Atto terzo
La freddezza di
Clitemnestra
non è sfuggita ad
Agamennone
che se ne lamenta con
Elettra
. La figlia infine ammette che la madre è cambiata dal giorno della morte di
Ifigenia
, tragedia alla quale si sono aggiunti i lunghi anni di solitaria attesa e di rimpianto, tuttavia ella spera che il ritorno di
Agamennone
e la sua ritrovata vicinanza aiutino la regina a recuperare la serenità e la dolcezza di un tempo.
Agamennone
chiede perchè
Egisto
, che egli ha convocato, si trovi nella sua reggia.
Elettra
risponde evasivamente che è stato cacciato dai fratelli ed ha cercato asilo.
Davanti ad
Agamennone
Egisto
si mostra umile e supplice. Nel dialogo fra i due vengono riassunte le tragiche vicende della casata.
Atreo
, padre di
Agamennone
e
Menelao
, e
Tieste
padre di
Egisto
erano fratelli, figli di
Pelope
ed
Ippodamia
, si odiavano ed erano in contrasto per il regno.
Atreo
scacciò
Tieste
ma lo richiamò fingendo una riconciliazione quando scoprì che era stato l'amante della propria moglie
Erope
. Uccise i figli di
Tieste
e ne fece servire le carni al padre durante un banchetto. Saputo cosa aveva mangiato
Tieste
aveva maledetto la casa di
Atreo
. Più tardi violentò la propria figlia
Pelopia
concependo
Egisto
perché un oracolo aveva predetto che un figlio nato dall'incesto avrebbe ucciso
Atreo
, come in effetti avvenne.
Tieste
venne a sua volta ucciso da
Agamennone
e
Menelao
che bandirono
Egisto
.
Tutti questi eventi fanno si che
Agamennone
, pur non odiandolo, abbia in orrore
Egisto
e non sopporti la sua presenza. Poiché
Egisto
ha fatto appello alla pietà del re,
Agamennone
promette che userà la propria autorità per aiutare
Egisto
reintegrandolo nei suoi diritti ereditari, ma gli ordina di lasciare immediatamente la città.
Quando
Clitemnestra
viene a sapere dell'espulsione di
Egisto
accusa
Elettra
di averla tradita, ma la figlia nega ed esorta la madre a lasciare che
Egisto
parta augurandole che il suo tradimento rimanga segreto.
Atto quarto
Egisto
e
Clitemnestra
si dicono tragicamente addio. Lei si offre di fuggire con l'amante ma questi le ricorda che fuggendo da
Menelao
Elena
ha provocato la guerra di
Troiani
ed
Agamennone
per questo motivo ha distrutto una grande e potente città. Cosa potrebbe fare lui, solo e diseredato, per difendere il loro amore contro l'ira del re? Sfruttando la disperazione di
Clitemnestra
, l'infido
Egisto
accenna all'unica soluzione possibile, la morte di
Agamennone
, ma subito si ritrae come se avesse parlato involontariamente, sconvolto dalla passione.
Con grande ipocrisia lascia cadere qualche parola anche a proposito di
Cassandra
che
Agamennone
ha portato da
Troiani
e che tiene con se come schiava e concubina.
Clitemnestra
ormai ha deciso e giura che troverà la forza di uccidere il marito durante il sonno.
Elettra
prega il padre di allontanare
Egisto
immediatamente, revocando la concessione di un giorno prima della partenza. Per non tradire la madre parla soltanto di un presentimento, che
Agamennone
comprende, ma in realtà
Elettra
ha visto
Egisto
incontrare
Clitemnestra
e li ha visti lasciarsi con atteggiamenti ed espressioni che non promettevano nulla di buono.
A sera il re e la regina sono soli nella loro camera,
Agamennone
prega la moglie di aprirsi con lui e di svelargli le ragioni della sua evidente tristezza.
Clitemnestra
parla di
Ifigenia
e di un dolore che il marito giura di comprendere, conoscere e condividere. Allora
Clitemnestra
si mostra gelosa nei riguardi di
Cassandra
ma
Agamennone
è pronto a cedergliela come ancella e a permettere che
Clitemnestra
faccia quello che vuole della principessa troiana.
Atto quinto
Clitemnestra
esita presso la porta di
Agamennone
addormentato, combattuta fra l'amore per
Egisto
e l'orrore del delitto che sta per compiere, infine lascia cadere il pugnale e rinuncia.
Sopraggiunge
Egisto
e finge di essere sollevato dalla decisione di lei. Le dice, mentendo, che
Agamennone
ha scoperto la loro relazione e gli ha ordinato di non lasciare la città ma presentarsi al mattino per essere interrogato. Certamente
Egisto
sarà giustiziato e prega
Clitemnestra
di fare di tutto per salvarsi.
Davanti a questa prospettiva la donna ritrova il coraggio e, con l'arma che
Egisto
le porge, entra decisa nella camera nuziale e pugnala a morte
Agamennone
.
Esce sconvolta con l'abito, le mani ed il volto insanguinati. Anche
Elettra
, che ha udito le grida del padre, accorre terrorizzata e finalmente
Egisto
rivela la sua vera natura. Davanti a
Clitemnestra
inorridita afferma di essere il re di
Argo
e dichiara che truciderà il piccolo
Oreste
, unico suo possibile rivale.
La tragedia si conclude con un breve monologo di
Elettra
che, prendendo il pugnale insanguinato, dice che lo conserverà per
Oreste
che ha provveduto a portare in salvo sperando che quando sarà adulto vorrà vendicare la morte del padre.