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Publio Valerio Publicola console 508 a.C.



Personaggio appartenente più alla leggenda che alla storia, partecipò alla rivolta che destituì Tarquinio il Superbo instaurando la Repubblica.
Era membro della gens Valeria, nobile casata di origine sabina. Amico di Collatino fu lui, secondo Dionigi di Alicarnasso a doverlo informare della morte della moglie Lucrezia, suicidatasi per il disonore di essere stata stuprata da Sesto Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo e si unì al giuramento di abbattere la tirannide.
Subentrò nel consolato a Collatino, quando questi fu esiliato poco dopo la nomina a causa della sua parentela con i Tarquini.
Comandò la fanteria contro l'esercito etrusco che attaccava Roma per ristabilire la monarchia.
Vincitore anche sui Veienti e sui Sabini nel 504 a.C., fu autore di leggi liberali, tuttavia per la sua grande popolarità (che gli valse il soprannome di Publicola) fu sospettato di aspirare alla tirannide; secondo Cicerone (de Re Publica. II, XXXI) sviò i sospetti con vari accorgimenti fra cui quello di trasferire la propria abitazione in un quartiere popolare. Tuttavia pare che alcune vicende siano state confuse con quelle di un omonimo Valerio Publicola console nel 460 a.C.

Console suffectus nel 509 a.C.
Console nel 508 a.C. con Tito Lucrezio.
Console nel 506 a.C. con Publio Lucrezio.
Console nel 504 a.C. con Tito Lucrezio.
Celebrò due volte il trionfo: la prima nel 508 a.C. per la vittoria sui Veienti e la seconda nel 504 a.C. sui Sabini.
Morì nel 503 a.C.
Plutarco scrisse la sua biografia in Vite Parallele.
Agostino lo cita insieme a Cincinnato come esempio di modestia e moderazione per essere morto povero nonostante i successi e gli onori meritati durante la sua vita.


Riferimenti letteratura:
  • Tito Livio - Storia di Roma
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Cicerone - De Re Publica
  • Valerio Massimo - Fatti e detti memorabili
  • Flavio Eutropio - Compendio della Storia di Roma
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Niccolò Machiavelli - Discorsi sopra la prima decade di Tito Livio


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani


  • Indice sezione