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Lupercali



Le feste del lupo vennero celebrate ogni anno il 15 febbraio fino al quinto secolo d.C. quando vennero abrogate su richiesa di papa Gelasio I.
Secondo Ovidio (Fasti II) il rituale dei Lupercali era dedicato a Fauno, dio silvestre al quale si attribuiva la nudità degli officianti.
I Luperci battevano i passanti con corregge di cuoio in ricordo di un analogo rito ordinato da Giunone ai tempi di Romolo per propiziare la fecondità.
Seconto Plutarco (Vita di Romolo), che riferisce le affermazioni di un poeta elegiaco di nome Butos, il rito commemorava i festeggiamenti svolti da Romolo e dai suoi compagni dopo aver eliminato Amulio.
Livio invece sottintende che i Lupercali si svolgevano già prima della fondazione di Roma. (I, 5).
Dionigi di Alicarnasso, da parte sua, attribuisce l'istituzione dei Lupercali ad Evandro che avrebbe importato nel Lazio un rito dell'Arcadia.
Sia Livio, sia Dionigi (che attinge da Elio Tuberone) riferiscono che Remo fu catturato dagli uomini di Amulio durante la celebrazione di queste feste.



Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Ottaviano Augusto - Res Gestae
  • Ovidio - Fasti
  • Properzio - Elegie
  • Dionigi di Alicarnasso - Antichità Romane
  • Valerio Massimo - Fatti e detti memorabili
  • Plutarco - Vita di Teseo e Romolo
  • Macrobio - Saturnali


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