4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ
Sunelweb
Guida rapida
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
Y
Z
Home
Storia
Storia antica
Storia greca
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Atene
Sparta
Tebe
Argo
Corinto
Magna Grecia
Macedonia
Tirannidi
Glossario
Storia romana
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Re di Roma
Consoli
Imperatori
Glossario
Storia ebraica
Biografie
Cronologia
Governanti
Giudici di Israele
Re di Israele fino a Salomone
Regno di Israele o di Samaria
Regno di IGiuda
Glossario
Storia della Mesopotamia
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia persiana
Biografie
Cronologia
Achemenidi
Glossario
Storia bizantina
Biografie
Cronologia
Imperatori di Bisanzio
Glossario
Storia egiziana
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia siriana
Biografie
Cronologia
Dinastia dei Seleucidi
Governatori romani
Glossario
Storia italiana
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia europea
Storia francese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia spagnola
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia inglese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia tedesca e austriaca
Biografie
Cronologia
Sacro Romano Impero
Glossario
Storia altri Paesi Europei
Belgio
Danimarca
Polonia
Portogallo
Ungheria
Storia della Chiesa
Biografie
Cronologia
Papi e Antipapi
Glossario
Pagine tematiche
Cronologia generale
Governanti
Famiglie
Città
Guerre
Popolazioni
Letteratura
Letteratura greca
Letteratura latina
Letteratura italiana
Letteratura spagnola
Letteratura francese
Letteratura inglese
Letteratura tedesca
Premi letterari
Mitologia
Dei, eroi ed altri personaggi
Le leggende di Tebe
Letteratura e mitologia
Teatro
Indice per autore
Indice per titolo
Cinema
Ricerca
Cronologia
Ricerca
Glossario
PLUTARCO DI CHERONEA
LE VITE di
TESEO
e di
ROMOLO
La Vita di
Teseo
1 - Dedica a
Sosio Senecione
implicita nella premessa: così come nelle carte geografiche oltre i limiti delle terre conosciute si scriveva " deserti e zone infestate da belve ", " palude inesplorata ", " mare gelato ", ecc.
Plutarco
nel risalire oltre le epoche storiche potrebbe dire " al di là dei fatti prodigiosi e materia per tragici: là abitano poeti e mitografi... ".
Tuttavia avendo già pubblicato (o pubblicando simultaneamente) le vite di
Numa e Licurgo
non sembra illogico spingersi fino a
Romolo
e a
Teseo
.
Plutarco
sottolinea come queste vite siano leggendarie e dichiara apertamente il loro carattere non storico.
2 - Affinità fra
Teseo
e
Romolo
: fondatori di grandi città, entrambi figli illegittimi creduti di discendenza divina, ricorsero al rapimento di donne, ebbero contrasti con i concittadini.
3 - La famiglia di
Teseo
risaliva ad
Eretteo
e a
Pelope
.
Fra i molti nipoti di
Pelope
, potente re del
Peloponneso
era
Pitteo
, nonno di
Teseo
e fondatore di
Trezene
.
4 -
Egeo
, re di
Atene
, recatosi a consultare l'oracolo di
Delfi
ricevette dalla
Pizia
la raccomandazione (espressa in termini oscuri) di non avere rapporti sessuali prima di essere rientrato ad
Atene
, tuttavia
Pitteo
(re di
Trezene
) lo persuase ad unirsi alla propria figlia
Etra
, da cui nacque
Teseo
.
Teseo
fu allevato in casa di
Pitteo
, educato da un certo Konnidas.
5 - Secondo l'usanza del tempo
Teseo
divenuto adulto si recò a
Delfi
per offrire al Dio i propri capelli. Rase però solo la parte anteriore del capo, secondo un costume militare.
6 - Quando
Etra
lo giudicò pronto gli rivelò il segreto della sua nascita e lo condusse presso il nascondiglio degli oggetti paterni,
Teseo
rimosse il masso facilmente e si mise in viaggio per raggiungere
Atene
scegliendo la via più pericolosa, quella di terra.
Plutarco
giustifica le affinità fra le imprese di
Teseo
e quelle di
Eracle
con lo spirito di emulazione che il primo nutriva nei confronti del secondo.
7 -
Teseo
ed
Eracle
erano parenti in quanto i rispettivi nonni materni (
Pitteo
e
Lisidice
) erano fratelli, figli di
Pelope
e
Ippodamia
.
8 - Messosi in cammino, nella regione di
Epidauro
,
Teseo
si scontrò con
Perifete
e lo uccise impadronendosi della sua clava come trofeo. Sull'istmo uccise
Sinide
, detto il " Piegapini " che pare usasse legare i malcapitati passanti a due pini piegati che fatti scattare verso l'alto dilaniavano la vittima. Ucciso
Sinide
,
Teseo
sedusse la figlia di lui
Perigune
da cui nacque
Melanippo
, padre di Ioxo.
9 - La successiva impresa di
Teseo
fu l'uccisione della selvaggia
scrofa di Crommione
, secondo alcune fonti la scrofa veniva chiamata
Phaia
, secondo altre, dice
Plutarco
, si trattava invece di una donna dedita al brigantaggio di nome Phaia soprannominata scrofa per i suoi costumi.
10 - Ai confini dal territorio di
Megara
uccise il brigante
Scirone
. Secondo una versione megarese, dice
Plutarco
,
Scirone
era invece un eroe positivo e venne ucciso da
Teseo
non durante questo suo primo viaggio ma più tardi, quando si impadronì di Eleusi, occupata dai megaresi.
11 - Ad Eleusi vinse in combattimento
Cercione
, a Hermos uccise
Damaste detto Procuste o Polipemone
. Questo brigante stendeva i passanti su un letto di ferro tagliava loro le gambe se ne superavano la lunghezza, li stirava in caso contrario.
Teseo
applica ai suoi avversari le loro stesse torture, sempre in emulazione di
Eracle
.
12 - Continuando il suo viaggio fu accolto dalla famiglia dei Fitelidi (discendenti dell'eroe Phytalos), che svolsero per lui un rito di purificazione. Giunse infine ad
Atene
. La città era in preda a disordini e discordie e nella casa di
Egeo
si trovava
Medea
, esule da
Iolco
. Intuendo la vera identità di
Teseo
,
Medea
persuase
Egeo
ad avvelenarlo durante un banchetto ma il vecchio re, riconoscendo la spada di
Teseo
, rovesciò il calice del veleno e riconobbe il figlio ufficialmente.
13 - I Pallantidi (i cinquanta figli di
Pallante
, fratello di
Egeo
) non gradendo la designazione di
Teseo
come erede del re scesero in guerra. I Pallantidi attaccarono
Atene
divisi in due gruppi, uno dei quali, tradito da un araldo, fu devastato da
Teseo
mentre l'altro si disperse.
14 - Per guadagnare popolarità
Teseo
uccise il
toro di Maratona
che insidiava gli abitanti della Tetrapoli. Una donna di nome
Ecale
diede ospitalità a
Teseo
che decretò sacrifici in suo onore.
15 -
Minosse
, re di
Creta
, convinto che suo figlio
Androgeo
fosse stato ucciso dagli
Ateniesi
aveva mosso guerra ad
Atene
. In base ad un oracolo,
Creta
ed
Atene
trattarono e conclusero un accordo che obbligava gli
Ateniesi
ad inviare ogni nove anni a
Creta
sette ragazzi e sette ragazze da sacrificare al
Minotauro
.
16 -
Plutarco
riporta anche la versione razionalistica di Filocaro che nega l'esistenza del mostruoso
Minotauro
e dice che le vittime ateniesi erano semplicemente ridotte in schiavitù ad
Atene
.
17 - Quando giunse il tempo di consegnare le vittime a
Minosse
per la terza volta gli
Ateniesi
si agitarono contro
Egeo
considerato responsabile della situazione (per aver fatto uccidere
Androgeo
) e
Teseo
si offrì spontaneamente fra le vittime designate prima del sorteggio. Secondo altre versioni citate da
Plutarco
lo stesso
Minosse
venne ad
Atene
a scegliere le vittime e fra queste
Teseo
.
Egeo
, rincuorato dall'assicurazione di
Teseo
che intendeva eliminare il
Minotauro
e far cessare il tributo, consegnò al timoniere della nave che doveva accompagnare i prescelti a
Creta
, una vela bianca da issare nel viaggio di ritorno, in caso di vittoria.
18 -
Teseo
compie sacrifici propiziatori ad
Apollo
ed
Afrodite
.
19 - Fra gli episodi più celebri della saga di
Teseo
quello della sua permanenza a
Creta
e dell'uccisione del
Minotauro
è trattato da
Plutarco
con atteggiamento estremamente razionalistico: la versione classica, con la vicenda del filo di
Arianna
è menzionata in pochissime frasi mentre l'autore elenca con scrupolosa precisione le altre versioni a lui note, ed i particolari meno conosciuti. Una versione alternativa (Filocaro) nega o ignora il mito del
Minotauro
e spiega che i sequestrati ateniesi finivano in schiavitù di un certo Tauro, generale cretese così violento ed arrogante da essere in odio allo stesso
Minosse
.
Teseo
avrebbe vinto Tauro partecipando alle gare atletiche e di lotta e vedendolo combattere
Arianna
si sarebbe innamorata di lui. Altri particolari riguardano la partenza di
Teseo
da
Creta
ed il sabotaggio delle navi cretesi da lui organizzato per impedire ai nemici di inseguirlo.
20 -
Plutarco
continua ad esporre particolari contrastanti delle varie versioni del mito: ora quelli che riguardano
Arianna
che, per alcuni, sedotta e abbandonata da
Teseo
si sarebbe impiccata, per altri avrebbe sposato a
Nasso
dopo l'abbandono un certo Enaro, sacerdote di
Dioniso
. Un'altra versione vuole che
Arianna
generasse da
Teseo
due figli di nome Enopione e
Stafilo
. Ancora: incinta viene sbarcata a
Nasso
durante una tempesta e qui muore di parto.
21 - Salpato da
Creta
Teseo
giunge a
Delo
dove sacrifica, danza ed istituisce gare.
22 - In vista dell'
Attica
Teseo
ed il suo timoniere dimenticano di sostituire la vela come convenuto con
Egeo
e questi nel vedere la nave con la vela nera crede morto
Teseo
e si precipiterà in mare. Sbarcato
Teseo
viene incoronato re al posto di
Egeo
. Dopo aver compiuto sacrifici votivi si occupa delle esequie del padre.
23 - La nave di
Teseo
, a trenta remi, fu conservata dai Cretesi fino all'età ellenistica. A
Teseo
venne assegnato un luogo sacro e venne istituita una festa (Oschophoria) per commemorare la sua impresa.
24 - Inizia la realizzazione del sinecismo di
Atene
. Recandosi personalmente presso ogni comunità e famiglia del territorio persuadeva la gente a trasferirsi ed organizzarsi per dare vita ad una grande città. Proponeva un regime democratico riservando per se il ruolo di comandante militare e quello di custode delle leggi. Chiamò la città
Atene
ed istituì le
Panatenee
, festività comune a tutti i gruppi che aveva riunito. Come aveva dichiarato
Teseo
lascia il trono e si dedica a codificare le leggi, ma gli oracoli gli profetizzano un nuovo viaggio.
25 - Nella sua costituzione
Teseo
prevede un ordinamento in classi della popolazione: Eupatridi, Geomori e Demiurghi, ai primi competevano le massime cariche statali. Battè moneta ed incoraggiò i cittadini all'agricoltura. Annessa la Megaride stabilì i nuovi confini dell'
Attica
. Imitando
Eracle
che aveva fondato i giochi olimpici in onore di
Zeus
, istituì i giochi istmici in onore di
Poseidone
.
26 - Secondo alcuni autori
Teseo
navigò fino al
Ponto Eusino
per combattere con
Eracle
contro le
Amazzoni
, come ricompensa prese
Antiope
. Per altri la missione di
Teseo
fu successiva a quella di
Eracle
. Secondo un certo Menecrate fra coloro che partecipavano alla spedizione c'era Soloente che si innamorò di
Antiope
, respinto si uccise. Ricordando l'avvertimento di una
Pizia
di fondare una città quando gli fosse capitato un triste evento in terra straniera
Teseo
fondò allora la città di Pitopoli e chiamò Loroente il fiume che la bagnava.
27 - Il motivo della guerra contro le
Amazzoni
sarebbe stato un tentativo di invasione da parte di queste. Dopo quattro mesi di guerra si giunse ad un trattato con la regina
Ippolita
che alcuni autori identificano con
Antiope
.
28 - Le cause della ribellione delle
Amazzoni
: secondo la Teseide (opera
del sesto secolo a.C.
)
Antiope
avrebbe assalito
Teseo
quando questi sposò
Fedra
, sorella di
Arianna
.
Plutarco
respinge questa versione e dice che
Teseo
sposò
Fedra
" dopo la morte di
Antiope
e da
Antiope
ebbe un figlio,
Ippolito
o
Demofonte
".
Plutarco
non si sofferma sulla leggenda di
Fedra
forse perchè fin troppo nota ai suoi tempi.
29 - Episodi poco edificanti della vita di
Teseo
non furono portati in teatro, in particolare diversi casi di violenza sessuale. Altre imprese furono invece ricordate in molte tragedie, per esempio da
Euripide
e da
Eschilo
.
30 -
Teseo
strinse amicizia con
Piritoo
, eroe tessalo figlio di
Issione
(o di
Zeus
). L'amicizia nacque quando
Piritoo
per mettere alla prova la fama di
Teseo
gli rubò i buoi di
Maratona
.
Teseo
lo inseguì e
Piritoo
tornò indietro per affrontarlo, ma reciprocamente sorpresi dal loro aspetto e coraggio subito si rappacificarono e si prestarono giuramento di eterna amicizia.
Piritoo
, re dei
Lapiti
, sposò
Deidamia
ed invitò al banchetto
Teseo
ed i
Centauri
. L'esuberanza dei
Centauri
fece scoppiare una rissa e
Teseo
combattè a fianco dei Lapiti. Secondo alcuni autori in quel periodo
Teseo
conobbe personalmente
Eracle
ed i due si scambiarono molte lodi.
31 - " A cinquant'anni ", secondo
Ellanico
, rapì
Elena
senza badare all'età. In altre versioni
Teseo
avrebbe preso in custodia
Elena
per proteggerla da altri rapitori.
Teseo
e
Piritoo
giunsero entrambi a
Sparta
, racconta
Plutarco
tornando alla versione più accreditata, e fuggirono dopo aver rapito
Elena
che era ancora una bambina, quindi sorteggiarono
Elena
, che toccò a
Teseo
, e stabilirono che il vincitore avrebbe aiutato l'altro a trovare un'altra sposa. Poiché la vergine non era ancora in età di matrimonio la affidò all'amico
Afidno
ed andò con
Piritoo
in
Epiro
per aiutarlo a rapire la figlia di Adoneo re dei
Molossi
. La moglie di Adoneo si chiamava
Persefone
, sua figlia Core ed il suo cane
Cerbero
. Scoperto il tentato rapimento il re fece sbranare
Piritoo
da
Cerbero
ed imprigionare
Teseo
. (in
Esiodo
questo episodio corrisponde ad una discesa di
Teseo
e
Piritoo
nell'Ade).
32 - Nel frattempo ad
Atene
,
Menesteo
, discendente di
Eretteo
parlando alla folla tentò di sollevare il popolo contro l'assente
Teseo
. I
Dioscuri
, fratelli di
Elena
giunsero ad
Atene
a richiedere la fanciulla, quando fu loro risposto che
Elena
non era in
Atene
ma era stata nascosta in un luogo ignoto dichiararono guerra. A ritrovare
Elena
ed indicarla ai
Dioscuri
fu
Academo
eroe eponimo dell'
Accademia
. In breve i
Dioscuri
presero
Afidna
e liberarono
Elena
, portarono via anche
Etra
, madre di
Teseo
.
33 - Dopo la presa di
Afidna
i
Dioscuri
non nocquero ad
Atene
ma chiesero solo l'iniziazione misterica. Furono adottati da
Afidno
ed introdotti ai misteri. Ricevettero grandi onori dagli
Ateniesi
riconoscenti per la loro clemenza.
34 -
Etra
fu portata a
Sparta
e di là a
Troia
insieme ad
Elena
.
35 -
Teseo
viene salvato da
Eracle
che occasionalmente ospite di Adoneo viene a sapere della morte orribile di
Piritoo
e della prigionia di
Teseo
.
Eracle
convince Adoneo a liberarlo e
Teseo
fa ritorno ad
Atene
.Tentò di riprendere il potere ma la sedizione ormai dilagante glielo impedì. Messi in salvo i suoi figli in
Eubea
Teseo
allora si recò a
Sciro
presso il re
Licomede
che riteneva fosse suo amico ma
Licomede
, per compiacere
Menesteo
lo uccise a tradimento.
Menesteo
regnò in
Atene
fin quando non morì nella guerra di
Troia
, poi il regno tornò ai figli di
Teseo
.
36 - Dopo la guerra di
Troia
la
Pizia
ordinò di riportare ad
Atene
le ossa di
Teseo
. Più tardi
Cimone
conquistò l'isola di
Sciro
(si è in epoca storica:
476 a.C.
) e cercò la tomba dell'eroe. Interpretando il volo di un'aquila
Cimone
trovò la sepoltura di un uomo grande ed armato e trasferì le spoglie ad
Atene
. La sepoltura ateniese di
Teseo
ancora ai tempi di
Plutarco
era luogo di culto ed all'eroe si dedicava un giorno festivo con sacrifici e solennità.
La Vita di
Romolo
1 - Sul nome di
Roma
, già di origine incerta ai suoi tempi,
Plutarco
fornisce alcune ipotesi. Alcuni lo derivano dalla parola Rhome che significa "forza" e lo attribuiscono ai
Pelasgi
stabilitisi nel
Lazio
dopo molte guerre vittoriose, altri alla troiana Rhome che per mettere fine alle peregrinazioni del gruppo di esuli di cui faceva parte, arrivata alla foce del
Tevere
, convinse le sue compagne ad incendiare le navi.
2 - Secondo altri una Rhome eponima era figlia di
Italo
(mitico re degli
Enotri
) e di
Leucaria
, oppure di
Telefo
, figlio di
Eracle
e sposa di
Enea
o di
Ascanio
. Qualcuno vuole la città fondata da Romano, figlio di
Odisseo
e di
Circe
, oppure da Romo, figlio del troiano Emasione. Alcuni lo attribuiscono ad un Rhomis, signore dei
Latini
e vincitore sugli
Etruschi
. Anche coloro che scelgono la versione canonica della fondazione di
Roma
non sono d'accordo sulla genealogia di
Romolo
: per alcuni era figlio di
Enea
e di Dessitea, nato a
Troia
fu portato in
Italia
dal padre fuggiasco insieme al fratello gemello
Remo
, scampò ad un naufragio presso la foce del
Tevere
e fondò la città. Alcuni sostengono che Rhome, figlia della troiana nominata in precedenza, sposò
Latino
, figlio di
Telemaco
e partorì
Romolo
. Altri lo dicono figlio di Emilia, figlia di
Enea
e di
Lavinia
, unitasi con
Marte
. Una versione del tutto favolosa è attribuita ad un certo Promathion, autore di una storia d'
Italia
.
Tarchezio
, dispotico re degli
Albani
, ebbe la visione di un fallo maschile apparso sul suo focolare. Un oracolo gli ordinò di far unire al fallo una vergine e
Tarchezio
ordinò ad una delle sue figlie di farlo ma la ragazza mandò al suo posto una schiava. Scoperte le due ragazze furono imprigionate, dalla schiava nacquero
Romolo
e
Remo
che furono condannati da
Tarchezio
. Esposti al
Tevere
furono salvati dalla lupa e quindi da un pastore che li allevò fin quando diventati adulti non spodestarono
Tarchezio
.
3 - La versione canonica fu proposta ai Greci per la prima volta da Diocle di Pepareto, seguito anche da
Fabio Pittore
. Di Diocle di Pepareto non si sa nulla e non se ne conosce la datazione,
Fabio Pittore
è ricorrentemente citato come il primo storico romano e scrisse probabilmente al tempo della seconda guerra punica. La versione canonica: fra i discendenti di
Enea
la successione del regno di
Alba
passò ad un certo punto a due fratelli:
Amulio
e
Numitore
.
Amulio
propose di dividere l'eredità: ad uno le ricchezze all'altro il regno.
Numitore
scelse il regno ma
Amulio
tramite la ricchezza divenne più potente di lui ed in breve usurpò il regno. Temendo che dalla figlia di
Numitore
(
Ilia, Rea o Silvia
) potessero nascere figli, la costrinse a farsi
vestale
. La figlia di
Amulio
,
Anthò
, con una supplica riuscì ad ottenere che
Rea Silvia
, scoperta incinta, non fosse uccisa. Venne imprigionata e tenuta in isolamento finchè non le nacquero due gemelli di grandezza e bellezza straordinarie.
Amulio
decretò che i bambini fossero uccisi e l'uomo incaricato, postili in una cesta li portò al
Tevere
ma vedendo le acque alte e vorticose ebbe paura ad avvicinarsi troppo ed abbandonò la cesta sulla riva. La corrente fece galleggiare la cesta fino al
Germalo
.
4 - Nel sito in cui la cesta si arenò si trovava un fico detto ruminale (o per il ruminare delle greggi dei dintorni, o dalla divinità arcaica Rumina, o da Ruma, mammella di animale con riferimento all'allattamento di
Romolo
e
Remo
). Sotto il fico ruminale i gemelli furono quindi allattati da una lupa. Anche un picchio contribuiva a nutrirli. Lupa e Picchio erano animali sacri a
Marte
, per questo non fu difficile a
Rea Silvia
attribuire al dio la paternità dei gemelli. Alcuni ritengono che lo stesso
Amulio
deflorò
Rea Silvia
, presentandosi in armi per ingannarla. Un altro equivoco potrebbe riferirsi alla lupa che forse era il nome di
Acca Larenzia
, prostituta che adottò i gemelli quando il marito
Faustolo
li raccolse sulle sponde del fiume. Ad
Acca Larenzia
i
Romani
dedicarono la festa detta Larentalia.
5 - A questo punto
Plutarco
apre una divagazione sul mito di un'altra
Acca Larenzia
, anche essa onorata dai
Romani
. Un guardiano del tempio di
Ercole
per vincere la noia si mise a giocare a dadi da solo tirando anche per
Ercole
. Proponeva al dio una partita la cui posta era la possibilità di ottenere un favore se avesse vinto lui, l'offerta di un banchetto e di una bella donna se avesse vinto il dio. I suoi tiri ai dadi risultarono perdenti. Per mantenere la parola data il buon uomo andò a chiamare una certa
Acca Larenzia
, bella donna che non esercitava la prostituzione. La recò al tempio e dopo aver banchettato con lei la chiuse dentro perchè il dio la possedesse. Il mito vuole che
Ercole
si incontrasse veramente con lei ed al mattino fece modo che
Larenzia
trovasse marito: un benestante attempato e senza figli di nome Tarrunzio. Divenuta famosa e considerata cara ad un dio si racconta che scomparisse un giorno presso il luogo ove era sepolta la prima
Larenzia
, al
Velabro
.
6 - Riprende la narrazione della versione canonica:
Faustolo
, di nascosto aveva adottato i gemelli; lo sapeva solo
Numitore
il quale senza farlo sapere a nessuno provvedeva al loro sostentamento ed alla loro educazione che ricevettero a
Gabii
. Si racconta che i nomi
Romolo
e
Remo
venissero dalle mammelle (Rhumae) della lupa che li aveva allattati. Crebbero molto forti ed audaci divenendo in breve campioni dei pastori contro i soprusi dei funzionari del re e le razzie dei ladroni.
7 - I pastori di
Numitore
e quelli di
Amulio
litigarono fra loro e nella rissa
Remo
fu catturato e portato da
Numitore
.
Numitore
non lo punì ma chiese giustizia ad
Amulio
per le offese subite dai suoi servi.
Amulio
a sua volta consegnò il giovane al fratello perchè lo punisse come credeva. Trovandosi al cospetto del nipote per giudicarlo
Numitore
ha un presentimento ed interroga
Remo
sulla sua identità.
Remo
racconta che lui e suo fratello erano ritenuti figli di
Faustolo
e di
Larenzia
, tuttavia varie dicerie indicavano la loro origine misteriosa e si diceva fossero stati salvati, infanti, da una lupa e da un picchio.
Numitore
, ovviamente, capisce che si tratta dei nipoti e cerca di mettersi in contatto con la figlia che era ancora strettamente sorvegliata.
8 - Nel frattempo
Faustolo
svela a
Romolo
il seguito della loro nascita e lo incita ad aiutare il fratello.
Faustolo
quindi si reca da
Numitore
con le cesta in cui aveva trovato i lattanti per dimostrare la veridicità della storia ma viene catturato dalle guardie di
Amulio
. Sotto tortura
Faustolo
ammise di aver salvato i gemelli ma non rivelò la loro identità, disse invece che si trovavano lontani da
Alba
e che lui voleva consegnare la cesta a
Rea Silvia
per darle conforto e speranza.
Romolo
nel frattempo organizzava i suoi amici per liberare
Remo
il quale, ormai riconosciuto dal nonno, raccoglieva contro
Amulio
i sostenitori di
Numitore
.
Amulio
non seppe reagire e ben presto fu catturato ed ucciso.
9 - Morto
Amulio
,
Romolo
e
Remo
reinsediarono
Numitore
sul trono, resero alla madre gli onori dovuti e decisero di andare a vivere altrove fondando una nuova città.
Plutarco
riporta l'opinione più comune su questa decisione dei gemelli: non volevano vivere ad
Alba
senza regnare e non volevano togliere al nonno il diritto di farlo, ma aggiunge una sua considerazione, secondo la quale la decisione sarebbe derivata anche dall'opportunità di organizzare e mantenere uniti i loro seguaci contro l'ostilità degli avversari. Realizzata la prima fondazione
Romolo
e
Remo
offrirono asilo a chiunque lo volesse riuscendo rapidamente a popolare la città. Sorse subito una controversia fra i fratelli a proposito del luogo in cui fondare la città:
Romolo
tracciò sul
Palatino
il famoso quadrilatero detto
Roma Quadrata
, mentre
Remo
aveva scelto un altro sito sull'
Aventino
. Per risolvere la questione si affidarono all'interpretazione del volo degli uccelli: a
Remo
apparvero sei avvoltoi, a
Romolo
dodici. Secondo alcuni l'avvistamento di
Romolo
però non sarebbe stato vero e sarebbe avvenuto dopo il tempo prefissato.
10 - Adirato (forse per l'inganno)
Remo
prese ad ostacolare il lavoro finchè provocò
Romolo
saltando il fossato con cui questi stava delimitando i confini della nuova città. Ne nacque uno scontro nel quale
Remo
rimase ucciso da
Romolo
o, secondo alcuni da un certo
Celere
, suo luogotenente. Periranno nello scontro anche
Faustolo
e suo fratello
Plistino
.
11 - Dopo aver sepolto il fratello,
Faustolo
e
Plistino
sull'
Aventino
Romolo
completò la fondazione e chiamò uomini dall'Etruria perchè redigessero testi sacri di leggi. Scavò una fossa circolare (mundus) per l'offerta delle primizie, nella fossa furono posti i frutti insieme alla terra che ognuno aveva portato dal suo paese di origine. Prendendo il Mundus come punto centrale
Romolo
tracciò il solco con l'aratro. Al solco corrisponderà il tracciato delle prime mura (
Pomerium
), ritenute sacre. Un particolare: in corrispondenza di quelle che sarebbero state le porte
Romolo
sollevava il vomere ed interrompeva il solco per non consacrare quei tratti in modo che successivamente non si sarebbe dovuto far transitare per passaggi sacri cose necessarie ma ritenute impure.
12 - C'è accordo, dice
Plutarco
, sul giorno della fondazione rituale di
Roma
: il 21 aprile, l'undicesimo prima delle calende di Maggio. In quel giorno si verificò un'eclissi ricordata dal poeta
Antimaco di Teo
. Divagazione di
Plutarco
sulla datazione calcolata dall'erudito
Varrone
con l'amico astrologo Taruzio il quale avrebbe utilizzato un metodo piuttosto singolare: così come dalla posizione degli astri al momento della nascita è possibile predire il destino di un uomo, conoscendone la vita è possibile calcolarne a ritroso la data di nascita .In base a questo criterio Taruzio avrebbe svolto strani calcoli astrologici datando il concepimento di
Romolo
e
Remo
, la loro nascita e la fondazione di
Roma
. Ovviamente l'intellettuale
Plutarco
rimane scettico.
13 - Fondata la città
Romolo
divise in contingenti militari tutti gli uomini in grado di portare le armi. Ogni contingente era formato da tremila fanti e trecento cavalieri e si chiamava Legione. Nella popolazione distinse dalla massa (populus) i cento migliori chiamandoli
patrizi
e chiamò
Senato
il loro consiglio. Secondo
Plutarco
la denominazione dei Patres, nelle intenzioni di
Romolo
voleva sottolineare il dovere di protezione degli ottimati verso gli umili e l'obbligatorio rispetto di questi verso quelli. Analogamente i potenti furono detti Patrones (protettori) e Clientes i loro dipendenti ed assistiti. Le leggi romulee esaltavano il legame fra patrono e clienti.
14 - Nel quarto mese dopo la fondazione (qui
Plutarco
cita
Fabio Pittore
) fu " osato il rapimento delle donne ". Secondo
Plutarco
il movente del
ratto
fu soprattutto il disequilibrio fra la popolazione maschile e quella femminile e, di conseguenza, l'intenzione di
Romolo
di creare con la formazione di nuovi nuclei familiari una maggiore coesione sociale fra i suoi cittadini.
Romolo
sparse la notizia di aver trovato e dissepolto una statua del dio
Conso
(secondo altri di
Poseidone
) e di voler dedicare al dio sacrifici e giochi. Lo spettacolo attirò molta gente dalle località limitrofe e
Romolo
, togliendosi ed indossando di nuovo il mantello purpureo, dette il segnale convenuto: i
Romani
in pochi istanti si impossessarono delle ospiti
sabine
lasciando fuggire i loro uomini, presi alla sprovvista. Secondo alcuni autori le donne rapite furono solo trenta e da loro presero nome le
curie
ma
Valerio Anziate
ne riportava cinquecentoventisette e
Giuba
seicentoottantatre. A favore di
Romolo
si disse che non aveva rapito donne sposate dimostrando che il gesto non era compiuto per violenza ma per necessità. L'unica donna sposata rapita per errore fu
Ersilia
che divenne moglie di
Ostio Ostilio
o secondo altri dello stesso
Romolo
al quale avrebbe dato due figli: Prima e Avillius.
15 -
Plutarco
riferisce a questi episodi l'usanza romana del grido nuziale T(h)alassio o Talasse che deriverebbe da un nobile romano al quale la folla offrì (gridando appunto il suo nome Talasio) una delle più belle fra le giovani rapite. Anche l'uso di far varcare la soglia della casa alla sposa portandola in braccio risalirebbe al
ratto delle Sabine
che non entrarono spontaneamente nelle case dei
Romani
ma vi furono introdotte con la forza.
16 - In un primo tempo i
Sabini
deliberarono di trattare con
Romolo
la restituzione degli ostaggi promettendo che una volta riavute le donne avrebbero instaurato con
Roma
rapporti amichevoli. Dal canto suo
Romolo
rifiutava di restituire la preda ma offriva pace ed amicizia.
Acrone
, re di
Cenina
, diffidando di
Romolo
mosse per primo in armi contro di lui.
Romolo
vinse
Acrone
in duello e ne offrì le armi in voto a
Giove Capitolino
, quindi le forze di
Cenina
furono sconfitte e la città invasa. Gli abitanti di
Cenina
non subirono violenza ma fu loro imposto di abbattere le proprie case e trasferirsi a
Roma
, ove sarebbero divenuti cittadini. La processione inscenata da
Romolo
per dedicare le armi di
Acrone
fu il modello di quello che sarebbe divenuto il corteo trionfale. La dedicazione delle "
spoglie opime
" fu un onore concesso solo tre volte: a
Romolo
uccisore di
Acrone
, a
Cornelio Cosso
vincitore dell'etrusco Tolumnio e a Claudio Marcello che uccise il re dei
Galli
Britomartos.
17 - Dopo la presa di
Cenina
,
,
Crustumerio
e
Antemnae
si coalizzarono contro
Roma
e subirono lo stesso destino dei
Ceninati
.
Romolo
distribuì ai
Romani
le terre delle città sconfitte lasciando però i loro possedimenti ai genitori delle fanciulle rapite. Gli altri
Sabini
si coalizzarono infine affidando il comando del proprio esercito a
Tazio
.
Tarpea
, figlia di
Tarpeo
comandante romano a cui era stata affidata la guardia delle mura, come è noto tradì ed aiutò
Tazio
ad entrare in città.
Plutarco
sceglie decisamente la versione secondo la quale
Tarpea
tradì perchè corrotta dall'oro dei
Sabini
e non perchè innamorata di
Tazio
. I
Sabini
, dopo essersi giovati del tradimento della giovane, la punirono seppellendola sotto i loro bracciali e scudi (
Tazio
le aveva promesso " ciò che portavano al braccio sinistro "). Anche
Tarpeo
, accusato da
Romolo
, fu giustiziato per tradimento.
18 - Il colle sul quale fu sepolta la traditrice fu detto Tarpeo finchè non fu consacrato a
Giove
da
Tarquinio
, allora il nome fu limitato ad una
rupe
del
Campidoglio
dalla quale venivano gettati i malfattori. Impadronitosi della rocca
Tazio
ingaggiò battaglia con
Romolo
. Casualmente il
Tevere
era straripato pochi giorni prima inondando la palude del
Foro
e rendendola molto insidiosa. Il coraggioso sabino
Curzio
, cavalcando alla testa dei suoi finì in una voragine con il cavallo e si mise in salvo a stento, da cui il nome del Lacus Curtius. Dopo una lunga battaglia
Romolo
fu ferito e ciò sparse il panico fra i
Romani
che si dispersero ma le invocazioni di
Romolo
a
Giove
resero loro il coraggio e si radunarono nel luogo dove sorse il tempio di
Giove Statore
(colui che ferma). Riorganizzatisi respinsero i
Sabini
.
19 - A questo punto intervennero le donne rapite supplicando i loro congiunti di cessare il combattimento. Quelli che avevano usato loro violenza, dicevano le donne, nel lungo tempo passato fra gli indugi dei
Sabini
erano divenuti loro sposi e padri dei loro figli. La guerra era dunque guerra fra parenti e doveva cessare. Notevole l'impianto drammatico di
Plutarco
. Come è noto le donne convinsero i belligeranti a far la pace, si stabilì che
Romolo
e
Tazio
avrebbero regnato insieme e che
Romani
e
Sabini
avrebbero condiviso la città. "Il luogo dove si stabilirono questi accordi si chiama ancora oggi Comizi". I
Romani
infatti dicono il riunirsi
comire
.
20 - La città risultò raddoppiata dalla fusione con i
Sabini
. Vennero creati cento nuovi
patrizi
e le legioni divennero di seimila fanti e seicento cavalieri. Furono istituite le tre
tribù
: Ramnes dal nome di
Romolo
, Tatienses dal nome di
Tazio
e Lucerenses dai boschi (luci) in cui si erano rifugiati coloro che chiedevano asilo. Ogni
tribù
comprendeva dieci
curie
che secondo alcuni prendevano il nome dalle donne
sabine
.
Plutarco
dubita di questa tradizione considerando che molte delle
tribù
prendevano il nome dalla località abitata. Si rendevano comunque alle donne molte forme di rispetto: si cedeva loro il passo; nessuno poteva dire in loro presenza nulla di sconveniente o mostrarsi nudo, pena un processo penale.
Romolo
e
Tazio
prima di prendere decisioni comuni consultavano separatamente i rispettivi consigli di
patrizi
.
Tazio
abitava dove sarebbe sorto il tempio di Moneta,
Romolo
presso la Scalae Caci. Nel luogo, secondo la tradizione si trovava un corniolo sacro nato dalla lancia di corniolo che
Romolo
, per provare la sua forza vi aveva scagliato dall'
Aventino
conficcandola così forte nel terreno che nessuno era più riuscito a svellere. L'albero fu a lungo venerato e curato dalla cittadinanza finchè sotto
Giulio Cesare
degli operai lavorando nelle vicinanze inavvertitamente non ne rovinarono le radici facendolo seccare.
21 - I
Sabini
adottarono i mesi romani (
Plutarco
dice di parlarne nella vita di
Numa
).
Romolo
adottò le armi del tipo sabino. I rispettivi culti si fusero e vennero istituiti nuovi rituali come quello dei Matronalia, dedicato alle donne che avevano messo fine alla guerra, ed i Carmentalia dedicati alla parca che presiede alle nascite o alla moglie di
Evandro
, entrambe di nome
Carmenta
. I
Lupercalia
si compivano durante i giorni nefasti del mese di febbraio. Il nome significa festa dei lupi e la loro origine doveva essere antichissima, da alcuni riferita agli Arcadi di
Evandro
. Il rituale dei
lupercali
era misterioso: due giovani di buona famiglia venivano toccati sulla fronte con sangue delle capre sacrificate, quindi vestiti solo di un perizoma correvano per la città colpendo i passanti con strisce ricavate dalla pelle delle capre. Secondo un poeta elegiaco di nome Butos il rito ricorderebbe la corsa dei compagni di
Romolo
dopo la morte di
Amulio
fino al luogo in cui la lupa aveva allattato i gemelli, per festeggiare la vittoria.
22 - Si dice che
Romolo
per primo istituì il culto del fuoco e l'ufficio delle
vestali
, che altri attribuiscono a
Numa
. Fu comunque uomo molto religioso. Fra le leggi romulee
Plutarco
ricorda quella che proibiva alle donne di abbandonare il marito. Non promulgò leggi contro il parricidio considerando parricidio ogni omicidio.
23 - Nel quinto anno del regno di
Tazio
alcuni suoi amici uccisero a scopo di rapina degli ambasciatori laurentini. La pena da comminare agli assassini fu il solo episodio di discordia fra
Romolo
e
Tazio
. I parenti delle vittime infine si vendicarono uccidendo
Tazio
.
Romolo
seppellì con ogni onore il corpo di
Tazio
sull'
Aventino
.
Romolo
non fece processare gli uccisori di
Tazio
provocando nell'opinione pubblica il sospetto che fosse lieto della morte del collega, comunque i
Sabini
non reagirono e rimasero sudditi del governo di
Romolo
.
24 - In seguito scoppiò una grave pestilenza e sulla città cadde una pioggia di sangue. Gli stessi prodigi si manifestarono a
Laurento
finchè non furono puniti gli uccisori di
Tazio
e quelli degli ambasciatori di
Laurento
. Purificata la città dopo il cessare dell'epidemia,
Romolo
mosse contro la città di
Cameria
che aveva approfittato della pestilenza per devastare territori romani. Conquistata
Cameria
deportò a
Roma
metà della popolazione e fondò una nuova colonia.
25 - L'invidia ed il timore spinsero gli
Etruschi
a muovere contro
Romolo
. Iniziarono i
Veienti
che richiesero la restituzione di
Fidene
che consideravano loro consanguinea. Nella prima battaglia i
Veienti
vinsero e uccisero duemila
Romani
, ma
Romolo
li affrontò nuovamente ed uccise ottomila
Veienti
. Battuti ancora una volta i
Veienti
chiesero una tregua di cento anni, rinunciando a molti territori ed alle saline presso il
Tevere
.
26 - Questa fu l'ultima guerra combattuta da
Romolo
. In seguito inorgoglito per i molti successi prese atteggiamenti dispotici: prese a vestire di porpora, a sedere in trono e a farsi precedere dai
littori
.
27 - Quando ad
Alba
morì
Numitore
Romolo
ne ereditò il trono, tuttavia decise di guadagnarsi il favore del popolo lasciando il potere ad un magistrato da eleggere annualmente. A
Roma
invece offese a volte il
Senato
prendendo decisioni senza consultarlo, per questo quando scomparve misteriosamente molti sospettarono dei senatori. La sua scomparsa avvenne alle none del mese di luglio. Scomparso improvvisamente non furono trovati nè il suo corpo nè le sue vesti. Alcuni congetturarono che i senatori, dopo averlo ucciso ne smembrarono il cadavere distruggendo poi le singole parti. Altri dicono che durante una assemblea nel
Foro
(
Palude della Capra
) presieduta da
Romolo
il cielo si oscurò improvvisamente e la notte e la tempesta dispersero la folla. Alla fine del fenomeno il re era scomparso ed i senatori dicevano che era stato innalzato tra gli dei.
28 -
Giulio Proculo
giurò di aver sognato
Romolo
trepidante che gli rivelava la propria deificazione (di
Romolo
e di altri).
Plutarco
dice la sua: leggende senza senso quelle che vogliono mortali assunti fra gli dei con il corpo. Piuttosto preferisce credere ad una vita dopo la morte in cui i giusti vengano premiati.
29 -
Romolo
deificato divenne
Quirino
, gli fu dedicato un tempio sul colle da allora chiamato
Quirinale
. Il giorno della sua scomparsa fu consacrato. Si dice che quando scomparve
Romolo
avesse cinquantaquattro anni e avesse regnato per trentotto anni.
Confronto fra
Teseo
e
Romolo
1 -
Teseo
compì le sue imprese solo per eroismo ed ambizione mentre
Romolo
fu quasi sempre spinto dalla necessità.
Teseo
liberò la
Grecia
da molti tiranni e briganti senza essere mai stato da loro colpito mentre
Romolo
e
Remo
mossero contro
Amulio
solo quando questi mise in pericolo le loro vite. Infine
Teseo
affrontò con grande altruismo il
Minotauro
.
2 - Entrambi tendevano per natura al governo ma
Teseo
si allontanò dal regime monarchico per andare verso la democrazia mentre
Romolo
andò verso la tirannide.
3 - L'ira portò
Romolo
ad agire contro il fratello e
Teseo
contro il figlio.
4 - Il grande merito di
Romolo
è quello di aver raggiunto la grandezza partendo da una condizione servile e di aver fondato la città dal nulla facendo del bene a quanti vi trovavano asilo.
5 - A
Romolo
spetta il merito di aver difeso e salvato la madre ed il nonno, mentre non sono chiare le responsabilità in merito alla morte di
Remo
. A
Teseo
è invece da ascrivere grande responsabilità per la morte del padre (per la dimenticanza della vela).
6 -
Teseo
rapì molte donne per il proprio piacere mentre
Romolo
con il
ratto delle Sabine
compì quello che
Plutarco
definisce una impresa politica. Del resto dimostrò moderazione scegliendo per se stesso una sola moglie. I matrimoni voluti da
Romolo
procurarono a
Romani
e
Sabini
prosperità e potenza mentre quelli di
Teseo
provocarono agli
Ateniesi
lutti e pericoli. Infine
Romolo
neonato si salvò grazie alla benevolenza degli dei mentre l'oracolo che aveva proibito ad
Egeo
di accoppiarsi sembra indicare che
Teseo
nacque contro la volontà divina.