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Anna Perenna



Racconta Ovidio nei Fasti che ogni 15 marzo si celebrava, non lontano dal Tevere, la festa di Anna Perenna, grande baldoria all'aperto durante la quale il vino scorreva a fiumi. Anna Perenna era, nella tradizione, la sorella della regina Didone. Alla morte di Didone il re numida Iarba, che era stato pretendente respinto della regina, invase Cartagine ed Anna venne esiliata. Riparò presso Batto, re di Malta, ma tre anni dopo era di nuovo in fuga a causa della persecuzione di Pigmalione, re di Tiro.
Naufraga sulle rive del Lazio incontrò Enea che, dopo aver sposato Lavinia, regnava sulla nuova città di Lavinio. Enea la ospitò in onore del suo passato amore per Didone ma Lavinia, gelosa, tramò per eliminarla. Avvertita in sogno dall'ombra di Didone del pericolo Anna fuggì di nuovo ma cadde nel fiume Numicio, il cui nume la rese una ninfa e la tenne con se. In altre versioni del mito Anna Perenna è identificata con la luna, con Temi dea della giustizia, con Io amata da Giove e tramutata in vacca da Giunone o con la figlia di Atlante.
Infine Ovidio cita una versione in cui Anna Perenna era una vecchietta benefattrice dei poveri alla quale il popolo aveva dedicato una statua. A questa vecchietta si riferisce anche una favola in cui Marte cerca il suo aiuto per ottenere le grazie di Minerva. La vecchietta cerca di evitare il mandato ed alla fine dichiara di aver combinato l'incontro ma ad aspettarlo nel letto Marte trova la stessa vispa vecchietta, guadagnandosi la derisione di Venere e di Minerva. Da allora questo scherzo è ricordato in versi osceni cantati dalle fanciulle nelle feste di Anna Perenna.
Nell'Eneide (IV libro) Anna incoraggia l'amore fra Didone ed Enea e compare spesso ad assistere e consolare l'infelice sorella. Secondo alcune versioni del mito la stessa Anna sarebbe stata segretamente innamorata dell'eroe troiano come Virgilio, sapientemente, lascia a volte sospettare. Questa versione, del resto, ben concorderebbe con il racconto ovidiano della fuga di Anna nel Lazio presso Enea.
Il suo nome rappresentava, pare, buon auspicio: Anna indica l'anno nuovo (la sua festa si svolgeva infatti alle idi di marzo, primo mese dell'anno antico) e Perenna (da Perennis) augurava di perpetuare per tutto l'anno la letizia della sua festa.


Riferimenti letteratura:
  • Virgilio - Eneide
  • Ovidio - Fasti


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