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LUCIO ANNEO SENECA
ERCOLE FURIOSO
Argomento:
Giunone
fa impazzire
Ercole
che uccide la moglie ed i figli.
Personaggi:
Giunone
Coro
Megara
Anfitrione
Lico
Ercole
Teseo
ATTO PRIMO
La tragedia si apre con un lungo monologo di
Giunone
che, affranta per le frequenti infedeltà di
Giove
, desidera vendicarsi e medita per escogitare il modo di colpire
Ercole
, figlio della sua rivale
Alcmena
, il quale ha già brillantemente superato le difficili prove alle quali lo ha sottoposto.
Contro chi ha combattuto l'
Idra
e catturato
Cerbero
- si dice la dea - l'unico valido nemico non può essere che se stesso, non le rimane quindi che renderlo folle.
Interviene il coro che descrive la tranquillità dell'alba, preannuncia i drammatici eventi che seguiranno ed introduce
Anfitrione
e
Megara
con i suoi figli.
ATTO SECONDO
Megara
prega gli dei perché cessi la persecuzione di
Giunone
contro
Ercole
. Ricorda come l'eroe già nella prima infanzia abbia dovuto difendersi dai serpenti inviati da
Giunone
per ucciderlo, come abbia dovuto lottare contro il
leone di Nemea
, il
cinghiale di Erimanto
, l'
Idra di Lerna
, gli
uccelli stinfalidi
.
Afflitta per l'assenza del marito la donna ne invoca il ritorno dagli Inferi dove è sceso per catturare
Cerbero
.
Anfitrione
cerca di consolarla ed incoraggiarla a sperare nel valore di
Ercole
.
Sopraggiunge
Lico
re di
Tebe
che intende sposare
Megara
per acquisire titoli di nobiltà che egli non posside.
Megara
riufiuta con orrore la proposta di
Lico
che le ha ucciso il padre ed i fratelli per usurpare il trono.
Lico
passa alle minacce e prevede che
Ercole
non tornerà dalla sua impresa, interviene
Anfitrione
svelando che il vero padre dell'eroe è
Giove
.
Con
Lico
che non gli crede,
Anfitrione
discute rievocando altre gesta di
Ercole
come la vittoria su
Erice
e quella su
Gerione
. Infine
Lico
afferma che avrà a tutti i costi
Megara
, se è necessario con la forza.
Improvvisamente
Anfitrione
esulta vedendo giungere
Ercole
. Il coro depreca le azioni di
Lico
ed esalta il valore di
Ercole
. Durante l'intervento viene ricordato il mito di
Orfeo
ed
Euridice
.
ATTO TERZO
Ercole
, reduce dagli Inferi, invoca
Giunone
perché cessi di odiarlo.
Anfitrione
lo accoglie ancora incredulo e all'eroe, che non comprende il motivo della mestizia della sua famiglia, spiega che
Lico
ha ucciso
Creonte
ed usurpato il trono ed ora accampa pretese su
Megara
.
Teseo
si offre di sfidare
Lico
ma
Ercole
afferma di volersene occupare personalmente e si allontana.
Su richiesta di
Anfitrione
,
Teseo
descrive il tetro mondo infero dove la luce è sempre fioca e dove si trovano lo
Stige
ed il
Cocito
. La terra è sterile, l'aria immota, tutto emana un tenebroso senso di angoscia.
Vi è un solo smisurato bosco, fra i letti dello
Stige
e dell'
Acheronte
, e qui si trova l'immenso palazzo di
Dite
. Qui
Minosse
e
Radamanto
giudicano le anime dei trapassati e decidono le pene per le loro colpe, ma le anime di chi ha vissuto con giustizia vengono accolte nei
Campi Elisi
.
Teseo
dichiara di aver assistito alla punizione di
Issione
tormentato dalla ruota e di
Sisifo
che non può mai bere o mangiare pur essendo immerso nell'acqua ed avendo vicini dei pomi appetitosi.
Ha visto
Tizio
eternamente divorato dagli avvoltoi, le figlie di
Danao
condannate a trasportare acqua con vasi forati, le figlie di
Cadmo
possedute dal furore e l'
Arpia
che tormenta
Fineo
.
Ercole
ha dovuto percuotere
Caronte
per costringerlo a trasportarlo oltre il fiume infernale con la barca che quasi affondava sotto il suo peso. Alla vista di
Ercole
i centauri si nascondevano, l'
Idra
si immergeva.
Giunto al palazzo di
Dite
,
Ercole
ha dovuto affrontarne il guardiano, il feroce
Cerbero
cane tricefalo e con la sua forza lo ha domato e sottomesso.
Dite
ordina di accogliere
Ercole
e di liberare
Teseo
come il suo ospite domanda.
Quando
Ercole
e
Teseo
si avviano a risalire,
Cerbero
li segue mansueto ma giunto all'aperto è sconvolto dalla luce e si ribella: i due eroi devono faticare a lungo per domarlo ancora.
ATTO QUARTO
Uccisi
Lico
ed i suoi seguaci,
Ercole
offre le spoglie agli dei, con
Teseo
ed
Anfitrione
.
Durante la cerimonia l'eroe vede improvvisamente scendere la notte: è il primo sintomo della follia inviatagli da
Giunone
.
Credendo di essere chiamato a partecipare ad una guerra fra gli dei,
Ercole
si prepara a combattere e, sordo alle parole di
Anfitrione
che tenta di calmarlo, vaneggia di
Erinni
e di
Titani
.
Vedendo in loro dei nemici,
Ercole
attacca
Megara
e i propri figli e li massacra davanti all'inorridito
Anfitrione
, infine perde i sensi e si accascia presso le vittime.
Compiangendolo il coro invoca il
Sonno
perchè lenisca le sue sofferenze ed invita l'universo a piangere con lui.
ATTO QUINTO
Ercole
si ridesta immemore delle proprie azioni e vedendo i cadaveri dei figli e della moglie grida vendetta e chiede ad
Anfitrione
di indicargli l'assassino.
Anfitrione
esita, temendo la sua reazione, ma
Ercole
insiste, invoca
Giove
e nella disperazione minaccia il suicidio; infine
Anfitrione
gli rivela la verità.
Sono la pietà per il vecchio padre e l'amicizia di
Teseo
a far desistere
Ercole
dal suo proposito di suicidio e l'eroe accetta di seguire
Teseo
ad
Atene
dove sarà giudicato dall'
Areopago
.