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WILLIAM SHAKESPEARE
Troilo
E
Cressida
Personaggi
Priamo re di
Troia
Ettore
figlio di
Priamo
Troilo
figlio di
Priamo
Paride
figlio di
Priamo
Deifobo
figlio di
Priamo
Eleno
figlio di
Priamo
Margarelone figlio bastardo di
Priamo
Enea
capo troiano
Antenore
capo troiano
Calcante
sacerdote troiano passato al campo greco
Pandaro
zio di
Cressida
Agamennone
generale in capo dei
Greci
Menelao
suo fratello
Achille
capo greco
Aiace
capo greco
Ulisse
capo greco
Nestore
capo greco
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capo greco
Patroclo
capo greco
Tersite
greco deforme e volgare
Alessandro servo di
Cressida
Un servo di
Troilo
Un servo di
Paride
Un servo di
Diomede
Elena
moglie di
Menelao
Andromaca
moglie di
Ettore
Cassandra
figlia di
Priamo
, profetessa
Cressida
figlia di
Calcante
Soldati greci
Soldati troiani
Gente del seguito
Scena:
Troia
e il campo greco di fronte alla città
Prologo
Rapidamente il Prologo presenta al pubblico la situazione: siamo di fronte alla città di
Troia
, le cui possenti mura proteggono i cittadini dallo stuolo dei
Greci
accampati nella piana antistante, dai sessantanove re che hanno giurato di dare il sacco alla città dove
Elena
, sposa rapita del re
Menelao
, si giace con il lascivo
Paride
. All'inizio della tragedia la guerra è già in corso.
Atto primo
Davanti al palazzo di
Priamo
a
Troia
,
Troilo
parla con
Pandaro
del suo amore per
Cressida
che gli toglie ogni energia e lo rende "sprovveduto come l'infanzia che nulla sa". Da parte sua
Pandaro
, zio di
Cressida
, vanta la bellezza e l'intelligenza della nipote, m si mostra restio a intercedere per
Troilo
presso di lei ed esce borbottando, ma è soltanto un atteggiamento, come si vedrà. Poco dopo sopraggiunge
Enea
e
Troilo
lo segue al campo di battaglia.
In una strada di
Troia
,
Cressida
ascolta il suo servo raccontare dell'ira di
Ettore
per essere stato atterrato da
Aiace
quando entra in scena
Pandaro
che dopo un breve scambio di convenevoli prende a lodare
Troilo
.
Il
Pandaro
del poemetto
Filostrato
di
Boccaccio
è un giovane amico di
Troilo
e cugino di
Criseide
, affettuoso e sollecito, fa di tutto per soccorrere l'amico che soffre per le pene d'amore. E' ben diverso il
Pandaro
shakespeariano: più anziano, zio e non cugino della bella protagonista, è apertamente un ruffiano e
Troilo
appare indeciso tra l'impulso di respingere l'ambiguo individuo e il desiderio di avvalersi dei suoi servigi per conquistare
Cressida
.
Shakespeare
ce lo mostra intento a criticare, parlando con la nipote, gli eroi troiani che andando al palazzo passano per la via come in una sfilata.
Enea
,
Antenore
,
Ettore
,
Paride
,
Eleno
,
Deifobo
... tutti belli e gloriosi ma nessuno all'altezza di
Troilo
, sostiene il paraninfo, per convincere la scettica
Cressida
. Quando finalmente passa
Troilo
,
Pandaro
esplode in smodate esclamazioni di ammirazione : "in contemplazione di
Troilo
vorrei vivere e morire". Tuttavia non riesce a coinvolgere nel suo entusiasmo
Cressida
che rimane fredda e distaccata, ma una volta uscito
Pandaro
parlando con se stessa afferma di essere innamorata di
Troilo
e di non mostrarlo perché "il sapore del piacere è tutto nella conquista".
Nella terza scena del primo atto, mentre si svolge una conversazione tra
Agamennone
,
Ulisse
e
Nestore
a proposito della disciplina dei
Greci
e dell'inazione volontaria di
Achille
, giunge
Enea
ad annunciare che
Ettore
ha sfidato a duello quello dei
Greci
che vorrà affrontarlo per affermare la superiore bellezza della propria donna. L'idea è tipicamente cavalleresca (fa pensare a Cervantes che scriveva negli stessi anni di
Shakespeare
del suo don Chisciotte e delle sue sfide lanciate per lo stesso motivo).
Enea
viene accolto con onore dai nemici e
Agamennone
lo accompagna a presentare a
Achille
e agli altri cavalieri la sfida di
Ettore
. Rimasto solo con
Nestore
,
Ulisse
osserva che si dovrà fare in modo che a combattere sia
Aiace
, per evitare che
Achille
divenga ancora più vanitoso.
Atto secondo
E' stata comunicata a tutti la sfida di
Ettore
ma
Aiace
non ha sentito il proclama e cerca di farselo riferire da
Tersite
ma questi lo insulta e deride provocandolo fino ad essere picchiato. Sopraggiunge
Achille
e informa
Aiace
, sarà estratto a sorte chi combatterà (ma
Ulisse
ha già deciso di truccare il sorteggio per far combattere
Aiace
).
Nestore
ha proposto di concludere la guerra con la sola restituzione di
Elena
: se ne discute nel palazzo di
Priamo
e
Ettore
si dice favorevole ma
Paride
e
Troilo
si oppongono sostenendo che accettare sarebbe disonorevole. Interviene anche
Cassandra
parlando invasata del terribile destino che grava sulla città ma, ovviamente, non viene ascoltata. Infine anche
Ettore
, pur ribadendo che
Elena
non vale tutto il sangue che si sta versando, accetta di continuare a battersi per la gloria di
Troia
.
Intanto (terza scena)
Agamennone
,
Ulisse
,
Nestore
,
Diomede
e
Aiace
si recano alla tenda di
Achille
per chiedergli di affrontare
Ettore
ma
Achille
rifiuta perfino di uscire per incontrarli. Con sapienti scambi di battute
Shakespeare
tratteggia i caratteri, rende i personaggi più umani e credibili, a tratti ridicoli.
Achille
comunica tramite
Patroclo
il suo rifiuto e
Aiace
lo accusa di superbia criticando difetti che egli stesso possiede.
Ulisse
con la sua astuzia proverbiale convince tutti a fare a meno di
Achille
e spinge
Aiace
ad accettare la sfida.
Atto terzo
Nella prima scena del terzo atto, dopo una scambio di battute cariche di doppi sensi tra
Pandaro
e un servo, entrano
Paride
e
Elena
.
Pandaro
chiede a
Paride
di scusare
Troilo
che quella sera non parteciperà alla cena a palazzo ma quando
Paride
ne chiede la ragione non risponde, limitandosi a negare che si incontri con
Cressida
In questa scena
Elena
si dimostra particolarmente frivola, continua a insistere perché
Pandaro
le canti una canzone interrompendo più volte il discorso dei due uomini.
Seconda scena: nel giardino di
Pandaro
avviene finalmente l'incontro tra
Troilo
e
Cressida
che si confidano il reciproco amore con parole poetiche (che pure sottintendono una lieve ironia), a far da contrappunto alle frasi dolci ed ispirate degli innamorati sono le battute di
Pandaro
che si vanta del suo successo di ruffiano e conclude prosaicamente la scena invitando i due a seguirlo in camera da letto.
La terza scena si svolge nel campo greco dove
Calcante
chiede a
Agamennone
di restituire
Antenore
, catturato negli ultimi scontri, in cambio di
Cressida
. In questa commedia, come nel
Filostrato
di
Boccaccio
,
Calcante
è troiano ed è passato ai
Greci
lasciando a
Troia
la figlia
Cressida
. La consegna della giovane è stata più volte richiesta ai
Troiani
che hanno sempre rifiutato ma questa volta, trattandosi di un prigioniero importante come
Antenore
,
Calcante
confida che accetteranno.
Agamennone
accoglie la richiesta e incarica
Diomede
di curare lo scambio.
Intanto
Ulisse
ha consigliato ad
Agamennone
e a alcuni cavalieri di ignorare
Achille
o di trattarlo con sufficienza, quindi rivolgendosi al Pelide osserva quanto la fama sia instabile e quanto facilmente i meriti passati vengano dimenticati.
Atto quarto
In una via di
Troia
, prima dell'alba,
Enea
incontra
Paride
in compagnia di
Diomede
che è in città per prelevare
Cressida
dopo aver riconsegnato
Antenore
.
Enea
e
Diomede
, che più volte si sono scontrati duramente in battaglia, durante la tregua si salutano cordialmente col
più nobile odio affettuoso
.
Paride
espone a
Enea
la missione di
Diomede
. Egli sa che a casa di
Cressida
troverà
Troilo
e prevede una pessima accoglienza.
Enea
precede gli altri e corre ad avvisare i due amanti. Nel triste commiato
Shakespeare
cambia tono, accantona momentaneamente l'ironia che si conviene alla commedia e assume per le parole dei due i colori tragici di un addio.
Troilo
freme di gelosia e geme di dolore, le promesse di
Cressida
non valgono a calmarlo ma l'ineluttabilità del distacco lo costringe a farsi forza. Lasciano la stanza in cui si sono amati e
Troilo
prega
Diomede
di proteggere
Cressida
,
Diomede
promette per i begli occhi di lei, risposta che non piace a
Troilo
che dalla preghiera passa subito alla minaccia.
Si incamminano verso la porta della città mentre
Enea
e
Paride
si affrettano al campo dove sta per svolgersi il duello proposto da
Ettore
.
Nel campo greco entrano
Aiace
,
Agamennone
,
Achille
,
Patroclo
,
Ulisse
,
Menelao
e altri. Sopraggiunge quindi
Diomede
con
Cressida
e tutti salutano la donne facendo a gara per darle un bacio di benvenuto ma
Diomede
la sollecita perché deve accompagnarla dal padre.
Entra
Ettore
con
Enea
,
Troilo
e altri
Troiani
e quando vede che la sfida è stata accolta da
Aiace
, che è suo cugino, lo abbraccia e dopo un brevissimo duello "proforma" rinuncia a combattere.
A questo punto tutti i
Greci
si dicono onorati di ospitare il grande
Ettore
:
Agamennone
,
Nestore
,
Ulisse
parlano con lui invitandolo cordialmente a banchetto. Anche
Achille
saluta
Ettore
ma il suo atteggiamento è diverso, le sue parole sarcastiche e
Ettore
risponde sullo stesso registro ma
Aiace
interviene ed interrompe la discussione prima che degeneri. Mentre tutti si avviano alla tenda di
Agamennone
per banchettare,
Troilo
prega
Ulisse
di accompagnarlo più tardi alla tenda di
Calcante
per rivedere
Cressida
.
Atto quinto
Nella tenda di
Achille
, a sera dopo il banchetto, entra
Tersite
per consegnare una lettera proveniente da
Troia
. Mentre
Tersite
e
Patroclo
hanno un battibecco denso di insulti e battute salaci,
Achille
legge la lettera: è di
Ecuba
che gli ricorda un suo giuramento per rispetto del quale
Achille
deve rinunciare a battersi con
Ettore
. Entra
Agamennone
con i suoi ospiti mentre
Diomede
si allontana scusandosi per un impegno che lo chiama.
Ulisse
e
Troilo
lo seguono, anche
Tersite
- sempre malevolo e curioso - si accoda di nascosto.
Diomede
e
Cressida
si incontrano davanti alla tenda di
Calcante
e parlano sussurrando ma
Troilo
che insieme a
Ulisse
li sta spiando comprende che i due si stanno accordando per un appuntamento notturno.
Cressida
consegna a
Diomede
una manica di
Troilo
avuta come pegno d'amore e
Diomede
si allontana.
Troilo
sfoga il suo dolore confidandosi con
Ulisse
finché non arriva
Enea
ad avvertirlo che è ora di tornare a
Troia
.
Terza scena: mattino a
Troia
,
Andromaca
e
Cassandra
tentano di dissuadere
Ettore
dall'andare a combattere a causa di sogni e presentimenti funesti, si unisce a loro anche
Priamo
ma
Ettore
è inamovibile. Egli vorrebbe a sua volta far rimanere a casa
Troilo
ma anche questo è deciso a combattere.
Pandaro
consegna una lettera di
Cressida
a
Troilo
ma questi comprende che le parole della donna non sono sincere.
Nella scena che segue
Tersite
sta sciorinando una serie di volgarità, come sua abitudine, deridendo e deprecando
Greci
e
Troiani
e soprattutto la "bagascia"
Cressida
per la quale, intanto,
Troilo
e
Diomede
stanno combattendo.
La battaglia è in corso e vari personaggi si susseguono in rapide apparizioni, guerrieri che attraversano la scena duellando, sfidandosi e scambiando minacce. Si capisce che i
Troiani
stanno vincendo la battaglia,
Ettore
ha ucciso
Patroclo
,
Achille
è finalmente sceso in campo,
Aiace
furibondo cerca
Troilo
che gli ha ucciso un amico ...
Ettore
, soddisfatto per aver battuto molti nemici, siede a riposare togliendosi l'elmo e posando la spada quando entra
Achille
e ordina ai numerosi
Mirmidoni
che lo seguono di abbattere il Troiano.
Ettore
, disarmato, non può difendersi e viene ucciso, quindi
Achille
ordina ai suoi uomini di legare il cadavere alla coda del suo cavallo e di gridare che
Ettore
è morto per mano del grande
Achille
.
Nell'ultima scena
Troilo
annuncia a
Enea
la morte di
Ettore
maledicendo
Achille
e giurando vendetta. Esce dopo aver scacciato
Pandaro
che cerca di trattenerlo. La commedia termina con
Pandaro
che recita una strofetta per compiangere il destino dei ruffiani come lui, "mercanti di carne bianca".