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Paride



Eroe troiano, figlio di Priamo e di Ecuba.
Mentre era incinta di Paride, Ecuba sognò di partorire una fiaccola ardente dalla quale nascevano serpenti velenosi e le cui fiamme incendiavano la città . Per interpretare il sogno, Priamo fece chiamare uno dei suoi numerosissimi figli, Esaco, che era indovino. Esaco dichiarò che il nascituro doveva essere eliminato, se si voleva evitare la distruzione di Troia. Priamo affidò il neonato al servo Agelao perché lo uccidesse ma questi, mancandogli la forza di compiere l'infanticidio, lo espose sul monte Ida, dove il piccolo venne soccorso e nutrito da un'orsa finché alcuni pastori non lo raccolsero per allevarlo. Trascorsi venti anni, Priamo indisse i giochi funebri in onore del figlio che era stato costretto a sopprimere e che avrebbe voluto chiamare Alessandro. I suoi servi trovarono fra i pastori un bellissimo toro che doveva costituire il premio delle gare, ma Paride era affezionato a quel toro e per salvarlo partecipò ai giochi vincendoli tutti.
La sua vittoria provocò l'invidia del fratello Deifobo che tentò di ucciderlo, ma Cassandra, ispirata, riconobbe nel giovane vincitore il proprio fratello e ne svelò l'identità . Alessandro-Paride venne così riammesso alla reggia di Troia.
Durante gli anni trascorsi sul monte Ida aveva sposato la ninfa Enone, figlia del fiume Cebreno. Scelto da Zeus come arbitro nella gara di bellezza fra Era, Atena ed Afrodite diede la preferenza a quest'ultima che lo compensò promettendogli l'amore di Elena, moglie di Menelao.
Istigato da Afrodite, Paride si recò a Sparta dove fu ospite per nove giorni di Menelao ed ebbe il tempo di sedurre Elena; quando Menelao si assentò da Sparta, Paride rapì la donna che fuggì con lui portando con se tutti i suoi beni ed abbandonando la figlia Ermione, che aveva nove anni. I due adulteri portarono con loro anche Etra e Tiseide (o Fisadie), rispettivamente madre di Teseo e sorella di Piritoo, che Castore e Polluce avevano reso schiave di Elena per vendicare il rapimento di questa ad opera dei due eroi.
Nell'Iliade, Paride entra in scena nel terzo canto: viene presentato bello come un dio mentre si fa avanti fra le schiere dei suoi che fronteggiano i Greci nell'immensa battaglia. Tuttavia si dimostra vile quanto avvenente non appena scorge Menelao che dimostra intenzioni molto minacciose nei suoi confronti. Paride, con il rapimento di Elena, è il principale responsabile della guerra, almeno quanto possono essere responsabili gli uomini le cui vicende - nel mito greco - sono sempre stabilite dal volere degli dei.
Ettore, l'eroico fratello di Paride, principale difensore di Troia, non tollera il disonorevole comportamento del bel principe e lo rimprovera severamente, tanto che Paride accetta di combattere contro Menelao in un duello che ponga fine alla guerra decidendo il destino di Elena.
I Greci accettano le condizioni del duello ma quando Paride sta per soccombere viene salvato da Venere che lo rapisce in una nebbia prodigiosa per portarlo in salvo fra le braccia di Elena.
La tregua sarà presto violata e la guerra riprenderà fino alla sua nota conclusione. Si direbbe che Paride rappresenti in qualche modo l'incoscienza dell'uomo immaturo o reso irresponsabile dalla passione o dalla vanità che non esita a provocare guai e sciagure pur di appagare i propri desideri.
Dopo il combattimento, mentre attende Elena, Paride appare come uno che vada alle danze o che si riposi dopo aver danzato e l'amplesso fra i due sembra svolgersi in assoluto distacco ed oblio degli odi e della tensione che contemporaneamente, fuori dalla profumata camera nuziale, stanno rapidamente precipitando verso la tragedia.
Nell'XI canto Paride ferisce con le frecce Diomede, Macaone ed Euripilo.
Nel mito Paride ha anche il nome di Alessandro. Secondo alcuni autori fu chiamato Paride dai genitori ed Alessandro dai pastori che lo salvarono dopo l'abbandono. Per altri viceversa. Durante il periodo pastorale sul monte Ida sposò la ninfa Enone la quale tentò di dissuaderlo dalla ricerca di Elena, quindi lo avvertì di tornare da lei se ferito.
Abbandonata, Enone si ritirò sul monte Ida e quando Paride, ferito dalle frecce di Filottete la cercò si rifiutò di curarlo, poi cambiò idea ma, giunta in ritardo, si impiccò per il dolore.
Secondo alcune fonti Paride ed Enone ebbero un figlio di nome Corito, bello quanto il padre. Geloso per le attenzioni che riceveva da Elena, Paride lo uccise.

In un'altro mito ripreso da Licofrone e Tzetzes, un oracolo ordinò agli Spartani che soffrivano per un'epidemia di mandare un cittadino nobile ad offrire sacrifici sulla tomba degli eroi Lico e Chimereo sepolti a Troia. Andò Menelao e tornando a Sparta portò con se Paride che era fuggitivo per aver involontariamente ucciso il giovane Anteo. Violando le regole dell'ospitalità, Paride rapì Elena dalla casa di Menelao.

In alcuni autori (Ditti Cretese, Pausania ed altri) è Paride ad uccidere Achille dopo la caduta di Troia, con o senza l'assistenza di Apollo.


Paride in Igino
Fab. 90 - Figlio di Priamo
Fab. 91 - Sogno i Ecuba, Paride esposto e salvato dai pastori. Affezionato a un toro vince tutte le gare per averlo in premio
Fab. 92 - Il giudizio di Paride
Fab. 107 - Apollo assume le sembianze di Paride per uccidere Achille
Fab. 112 - Combatte in duello con Menelao e Venere lo salva. Ucciso da Filottete
Fab. 113 - Apollo, assunto l'aspetto di Paride, uccide Achille
Fab. 115 - Uccide tre nemici
Fab. 270 - E' tra i più belli
Fab. 273 - Priamo organizza giochi in suo onore (dopo averlo ritrovato)


Paride in Pausania
I,14 - Uccide Achille
II,13 - Duello con Menelao
III,12 - Ratto di Elena
III,18 - Il giudizio di Paride raffigurato nelle decorazioni del trono di Apollo a Amicle
III,22 - Rapita Elena, Paride si unisce a lei per la prima volta nell'isola di Cranae
V,19 - Giudizio di Paride nelle decorazioni dell'arca di Cipselo nel santuario di Olimpia
V,22 - Rappresentato su una base scolpita in Olimpia
IX,5 - Flotta della Beozia contro Paride e Troia
X,31 - Rappresentato nelle pitture di Polignoto nella Lesche di Delfi


Paride in Ditti Cretese
I, III - Visita Sparta in compagnia di Enea, conosce Elena e la porta con se
I, V - Tornando da Sparta sosta a Cipro poi a Sidone dove uccide il re e depreda il palazzo
I, VII - Tornato a Troia con Elena scandalizza la popolazione ma i fratelli decidono di non restituire Elena
II, XIX - Respinto da Aiace Telamonio mentre cerca di disturbare un rito
II, XXXVIII - Fugge per non affrontare Menelao ma Ettore e Deifobo lo rimandano in campo
II XXXIX - Ferito da Menelao
III, XXVI - Ecuba incinta di Paride aveva sognato di partorire una fiaccola che incendiava Troia. Paride affidato ai pastori viene ritrovato adulto e sposa Enone
IV, XI - Nel tempio di Apollo colpisce a morte Achille mentre Deifobo lo distrae
IV, XIV - Lodato dai Troiani per aver ucciso Achille
IV, XIX - Viene ucciso da Filottete con le frecce avvelenate con il sangue dell'Idra
IV, XX - I Troiani recuperano il suo cadavere
IV, XXI - Sua moglie Enone muore di dolore e viene sepolta con lui
V, V - Un crollo del palazzo reale uccide Bunomo, Corito e Ideo figli di Paride e di Elena
V, XII - Dopo la morte di Paride, Elena sposa Deifobo


Riferimenti letteratura:
  • Iliade
  • Eschilo - Agamennone
  • Euripide - Reso
  • Erodoto - Storie
  • Gorgia da Lentini - Sul rapimento di Elena
  • Virgilio - Eneide
  • Ditti Cretese - Storia della guerra troiana
  • Darete Frigio - Storia della rovina di Troia
  • Igino - Fabulae
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane
  • Quinto Smirneo - Posthomerica
  • Publio Papinio Stazio - Achilleide
  • Licofrone - Alessandra
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Istorietta Troiana
  • Guido delle Colonne - Storia della guerra di Troia
  • William Shakespeare - Troilo e Cressida
  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Priamo
  • Madre: Ecuba
    Fratelli e sorelle:
  • Astinomo
  • Deifobo
  • Polidoro
  • Ettore
  • Polissena
  • Creusa
  • Ippaso
  • Troilo
  • Laodice
  • Antifo
  • Areto
    Figli:
  • Corito


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