4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ
Sunelweb
Guida rapida
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
Y
Z
Home
Storia
Storia antica
Storia greca
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Atene
Sparta
Tebe
Argo
Corinto
Magna Grecia
Macedonia
Tirannidi
Glossario
Storia romana
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Re di Roma
Consoli
Imperatori
Glossario
Storia ebraica
Biografie
Cronologia
Governanti
Giudici di Israele
Re di Israele fino a Salomone
Regno di Israele o di Samaria
Regno di IGiuda
Glossario
Storia della Mesopotamia
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia persiana
Biografie
Cronologia
Achemenidi
Glossario
Storia bizantina
Biografie
Cronologia
Imperatori di Bisanzio
Glossario
Storia egiziana
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia siriana
Biografie
Cronologia
Dinastia dei Seleucidi
Governatori romani
Glossario
Storia italiana
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia europea
Storia francese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia spagnola
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia inglese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia tedesca e austriaca
Biografie
Cronologia
Sacro Romano Impero
Glossario
Storia altri Paesi Europei
Belgio
Danimarca
Polonia
Portogallo
Ungheria
Storia della Chiesa
Biografie
Cronologia
Papi e Antipapi
Glossario
Pagine tematiche
Cronologia generale
Governanti
Famiglie
CittÃ
Guerre
Popolazioni
Letteratura
Letteratura greca
Letteratura latina
Letteratura italiana
Letteratura spagnola
Letteratura francese
Letteratura inglese
Letteratura tedesca
Premi letterari
Mitologia
Dei, eroi ed altri personaggi
Le leggende di Tebe
Letteratura e mitologia
Teatro
Indice per autore
Indice per titolo
Cinema
Ricerca
Cronologia
Ricerca
Glossario
Fidia
Testa di Atena Lemnia
(Copia romana I secolo)
Bologna, Museo Civico Archeologico
Di Stefano Bolognini - Opera propria
circa
500 a.C.
-
432 a.C.
Scultore ateniese, figlio di Carmide, fu allievo di
Elada di Argo
1
.
Famoso per la colossale statua crisoelefantina di
Zeus
ad
Olimpia
considerata una delle sette meraviglie del mondo, ebbe larga parte nel rinnovamento di
Atene
voluto da
Pericle
, soprattutto nella costruzione del
Partenone
per il quale realizzò la statua crisoelefantina di
Athena Pathénos
ed altre dieci o dodici statue.
Pausania
parla della statua della
Madre degli Dei
realizzata da Fidia per il tempio della dea al
Ceramico di Atene
, della statua di
Apollo
nel
Partenone
e di varie altre opere.
Sono incerte e discusse le notizie sulla fine di Fidia, secondo varie fonti fu attaccato dagli oppositori di
Pericle
che intorno al
432 a.C.
intentarono un processo contro di lui (forse per aver sottratto oro o avorio destinati alle sue opere), riuscì a dimostrare la sua innocenza ma fu di nuovo processato, questa volta per empietà per aver ritratto se stesso sullo scudo di
Atena
e condannato a morte. Studiosi moderni, tuttavia, ipotizzano che sia riuscito a fuggire oppure che sia stato espulso da
Atene
e morto in esilio.
Racconta
Pausania
che i discendenti di Fidia, detti
Fedrinti
, avevano il compito onorifico di mantenere pulita la statua di
Zeus
in
Olimpia
, prima di occuparsene offrivano sacrifici a
Atena Ergane
, protettrice del lavoro.
Fra i molti allievi di Fidia furono
Agoracrito di Paro
(il prediletto) e
Alcamene di Atene
.
Amazzone ferita
Musei Capitolini
User:Tetraktys (2006), CC BY-SA 3.0,
Wikimedia Commons
L'Amazzone ferita
Nel
435 a.C.
lo scultore realizzò l'
Amazzone ferita
con la quale partecipò a una competizione indetta dal santuario di
Efeso
.
La gara, stando a
Plinio
(
Naturalis Historia
XXXIV, 53) , fu vinta da
Policleto
mentre Fidia fu il secondo classificato e
Ctesilao
il terzo
4
.
Una copia romana della statua di Fidia si trova a
Roma
nei
Musei Capitolini
ma l'identificazione con l'originale è incerta a causa dell'affinità con l'opera di
Policleto
e con varie altre copie.
Questa statua si trovava anticamente a
Villa Adriana
a
Tivoli
e fu donata al museo dal papa
Benedetto XIV
nel
1753
La statua di Athena Parthénos
Athena Parthenos di Fidia. Copia romana in marmo
Museo Archeologico Nazionale di Atene
La statua di Athena Parthènos (Atena Vergine) fu realizzata da Fidia nel
438 a.C.
per il tempio principale dell'
Acropoli di Atene
che proprio da questa statua prese il nome di
Partenone
.
L'opera, eseguita in avorio e oro e decorata con pietre preziose, andò perduta per un incendio nel
quinto secolo d.C.
ma se ne hanno le descrizioni degli autori antichi ecopie in scala ridotta fra cui quella custodita nel Museo Archeologico Nazionale di
Atene
che è forse la più fedele.
Era alta circa dodici metri e rappresentava la dea in piedi con lo sguardo rivolto in avanti. Aveva sul capo un elmo con tre cimieri raffiguranti un cavallo, una sfinge e un grifo. Nella mano destra aveva una piccola
Nike
dea della vittoria mentre la sinistra reggeva una lancia e poggiava sullo scudo riccamente decorato sui due lati, seminascosto dallo studio era il serpente erittonio, animale sacro correlato alla fondazione di
Atene
.
Atena
vestiva un peplo dalla profonda pieghe verticali. Sulla fibbia pettorale erano rappresentate
Medusa
e l'
egida
con la testa della
Gorgone
che appare in molte altre immagini della dea.
L'ammirazione che l'opera suscitò fu probabilmente il motivo per cui nel
436
Fidia fu chiamato a
Olimpia
per realizzare la statua crisoelefantina di
Zeus
.
La statua di Zeus Olimpio
Zeus di Olimpia, xilografia del XIX secolo
Sidney Barclay
Voyage aux Sept merveilles du monde
Fidia lavorò alla statua di
Zeus
per il Tempio di
Olimpia
dal
436
al
433 a.C.
circa.
Alta dodici metri, realizzata con lamine d'oro e avorio, la statua rappresentava il dio seduto in trono con una Nike (la vittoria) nella mano destra e nella sinistra uno scettro sul quale posava un'aquila, uccello che faceva parte dei simboli di
Zeus
. Il manto e i calzari erano in oro e, secondo
Pausania
, il manto era decorato con figure di fiori e di animali, probabilmente in pasta di vetro. Sulla base della statua era inciso un epigramma con il nome dell'autore.
Fidia lavorò in un locale nei pressi del tempio che è stato identificato negli anni cinquanta del
ventesimo secolo
. Vi sono state ritrovate matrici usate per martellare le lamine d'oro, resti di vari materiali e attrezzi usati dallo scultore e dai suoi aiuti.
Trasportato a
Costantinopoli
all'inizio del
quinto secolo d.C.
, Zeus Olimpio fu distrutto da un incendio nel
475
.
Secondo una notizia tramandata da
Strabone
, Fidia dichiarò di essersi ispirato a versi dell'
Iliade
per l'aspetto e l'espressione del dio:
Disse: e il gran figlio di Saturno i neri
sopraccigli inchinò, Sull'immortale
capo del sire le divine chiome
ondeggiaro, e tremonne il vasto Olimpo.
(Iliade I, 528-531)
Apollo Parnopio
Apollo di Kassel
Museo del castello Wilhelmshöhe a Kassel
Pausania
(I, 24, 7) parla di una statua in bronzo di
Apollo Parnopio
, opera di
Fidia
, collocata nei pressi del
Partenone
. Il termine
parnopio
significa "che allontana le cavallette", ci si rivolgeva evidentemente a
Apollo
per allontanare questi insetti. L'originale è perduto ma esistono varie copie romane in marmo tra le quali è l'
Apollo di Kassel
custodita nel museo del castello Wilhelmshöhe a Kassel, in
Germania
, che fu rinvenuta nel
1721
nella zona del
Circeo
, nella villa di
Domiziano
.
Fidia e la Pace
Nella commedia
Pace
,
Aristofane
, alludendo alle disavventure giudiziarie di Fidia, fa dire a
Ermes
che
Pericle
temendo di essere coinvolto aveva distratto la pubblica attenzione dal processo emanando un decreto che stabiliva l'embargo commerciale contro i
Megaresi
, creando così una delle concause della
guerra del Peloponneso
e quindi dell'allontanamento della pace dalla città .
Il nesso tra il processo contro Fidia e il decreto di
Pericle
è in realtà un'insinuazione non dimostrabile che
Aristofane
usa per introdurre una "parentela" della pace con lo scultore e far dire al coro
Capisco perché
[la Pace]
ha un aspetto tanto bello: è imparentata con Fidia
2
3
.
Fidia in
Pausania
I, 3 - Statua della
Madre degli Dei
nel
Ceramico
di
Atene
I, 14 - Statua di
Afrodite Urania
per il tempio della dea nel
Ceramico
di
Atene
I, 24 - Statua di
Apollo Parnopio
e statua di
Atena Lemnia
sull'
Acropoli di Atene
I, 33 - Statua di
Nemesi
per il santuario di
Ramnunte
I, 40 - Collaborazione con
Teocosmo
per la statua di
Zeus
a
Megara
V, 10 - Statua di
Zeus
a
Olimpia
V, 11 - Descrizione della statua di
Zeus
a
Olimpia
V, 14 - I suoi discendenti avevano il compito di pulire la statua di
Zeus
V, 15 - Un ambiente in
Olimpia
era detto studio di Fidia perché lo scultore vi aveva lavorato alla statua di
Zeus
VI, 4 - Statua di un giovane atleta (
Pantarce
) che si cinge il capo con una fascia (
Olimpia
)
VI, 10 - Altra statua di
Pantarce
in
Olimpia
VI, 26 - Statua di
Atena
nella cittadella di
Elea
IX, 4 - Statua in legno di
Atena
nel tempio della dea a
Platea
IX, 10 - Statua di
Ermes
nel tempio di
Apollo Ismenio
a
Tebe
IX, 24 - Opere di
Agoracrito
allevo prediletto di Fidia nel tempio di
Atena Itonia
a
Coronea
X, 10 - Statue di
Codro
,
Teseo
e
Fileo
a
Delfi
Fidia e
Plinio il Vecchio
Plinio il Vecchio
menziona più volte Fidia e le sue opere nella sua
Naturalis Historia
:
Nel libro XXXIV vengono elencate le principali opere dello scultore, Zeus di Olimpia (
che non ha rivali
), Athena Parthénos nel
Partenone
, l'Amazzone ferita seconda qualificata nella gara di
Efeso
vinta da
Policleto
,
un'altra Atena
detta
la bella
(probabilmente l'Atena Lemnia), una
Portatrice di chiavi
(si intendono le chiavi dei portali dell'
Acropoli
idealmente affidate a Atena come custode della città ), l'Atena che
Paolo Emilio
portò a
Roma
e dedicò nel Tempio della
Fortuna
nel
168 a.C.
e altre due statue
vestite del pallio
dedicate nello stesso tempio da
Lutazio Catulo
nel
101 a.C.
. Infine una
seconda statua colossale nuda
probabilmente di Zeus della quale non si hanno altre notizie. Plinio conclude questo passo con il suo apprezzamento:
Si ritiene giustamente che abbia rivelato le possibilità della scultura in bronzo e ne abbia dato un modello
. L'idea di Fidia iniziatore della scultura in bronzo è ribadita poco più avanti (N.H. XXXV, 56) dove si dice che a Fidia seguì
Policleto
che portò l'arte del bronzo alla perfezione.
In N.H. XXXV, 54, Plinio ricorda che Fidia iniziò come pittore e che decorò personalmente l'interno dello scudo di Athena Parthénos. Nel libro XXXVI si parla di Fidia scultore in marmo e di una sua
Venere
che si trovava a
Roma
nel
Portico di Ottavia
. Infine in XXXV, 18 Figlia è consacrato
lo scultore più famoso tra tutti i popoli a cui giunge la fama di Giove Olimpio.
Tralasciando di parlare ancora delle grandi opere di FIdia, Plinio si sofferma in su particolari virtuosismi come la battaglia delle Amazzoni e a Gigantomachia sui due lati dello scudo di Atena, lo scontro tra Lapiti e Centauri sui suoi sandali e altri dettagli
perché si capisca che la sua grandezza è stata pari a se stessa che nei particolari
.
Fidia e
Dione Crisostomo
5
Dione Cocceiano
, anche detto
Dione di Prusa
dalla sua città natale o
Dione Crisostomo
(bocca d'oro) per le sue qualità di oratore, visse nel
I secolo d.C.
e fu noto per i suoi discorsi dei quali ottanta sono giunti fino a noi. Nel discorso che fiene indicato come dodicesima orazione,
Dione
affronta il complesso argomento delle relazioni tra poesia e arti figurative. La narrazione consiste in un dialogo tra lo scultore e alcuni giudici che devono stabilire se la statua di
Zeus
a
Olimpia
come rappresentazione del divino sia perfetta o comunque insuperabile.
Una tradizione ampiamente documentata sosteneva l'ipotesi che lo scultore avesse cercato ispirazione nel già citato passo di
Omero
(Iliade I, 528-531). Il Fidia di questa orazione nota come il poeta goda di maggior libertà nel rappresentare il divino non essendo vincolato come lo scrittore dai limiti della materia immobile che può raffigurare un solo aspetto, un solo stato d'animo.
L'illusione e il temporaneo non sono possibili in plastica.
La scelta di Fidia è stata quella di realizzare
Zeus
come è possibile effigiare una natura divina.
Ha lavorato tenendo presente un gruppo omogeneo di attività che gli uomini attribuiscono a
Zeus
, tralasciando l'aspetto guerriero e temibile del dio che non era possibile rappresentare insieme agli altri attributi.
A uno scultore
, conclude Fidia,
non si può chiedere di più.
Riferimenti letteratura:
Aristofane - Pace
Diodoro Siculo - Biblioteca storica
Strabone - Geografia
Properzio - Elegie
Igino - Fabulae
Plinio il Vecchio - Storia Naturale
Luciano di Samosata - Immagini
Pausania - Descrizione della Grecia
Plutarco - Vite di Pericle e Fabio Massimo
Note:
Note:
1.
Johann J. Winckelmann - Storia delle Arti del Disegno L. IX Cap. I
2.
Aristofane - Pace
v.615 - Traduzione di Umberto Albini
3.
Johann J. Winckelmann - Storia delle Arti del Disegno L. IX Cap. II
4.
Johann J. Winckelmann - Storia delle Arti del Disegno L. IX Cap. II §24
5.
FERRI, SILVIO. "IL DISCORSO DI FIDIA IN DIONE CRISOSTOMO (1936): Saggio Su Alcuni Concetti Artistici Del V Secolo." Studi Classici E Orientali 11 (1962): 165-91. Accessed July 24, 2021. http://www.jstor.org/stable/24172518.
Indice sezione